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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Di Mario Lavia
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di Roberto Sbragia - Consigliere provinciale di Pisa Forza Italia
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Copmune di Vecchiano - comunicato delle opposizioni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Di Fabiano Corsini
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Una "Pastasciutta antifascista"
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Pontasserchio, 18 luglio
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Pisa, 19 luglio
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di Alessio Niccolai-Musicista-compositore, autore
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Chiedano scusa a Renzi.
Affossando il referendum del 2016 hanno favorito l’anarchia.

9/11/2020 - 12:47

Chiedano scusa a Renzi. Affossando il referendum del 2016 hanno favorito l’anarchia.


 9 novembre 2020Author: Enzo C. Delli Quadri


Come sottolinea il prof. Tremonti in una sua intervista al Corriere di oggi 9 novembre, il governo, anziché frenare l’anarchia, l’ha favorita. Una volta l’anarchia era contro lo Stato. Adesso è nello Stato. E il virus è entrato nel suo ordinamento.  Sulla scena politica, amministrativa, gestionale  e di governo si muovono attori vari che generano, per l’appunto, anarchia. Si tratta di Presidente del Consiglio, Ministri, Presidenti di Regione, Sindaci, Task Force, Ragioneria dello Stato, Comitati, Commissari.

 Il governo ha saputo solo, in primavera, chiudere tutta l’Italia in un lockdown totale, ma quando si è trattato di organizzare, gestire in modo differenziato il Paese per salvare oltre alla sicurezza anche l’economia del Paese, ha totalmente mancato l’appuntamento. Agisce da avvocato ammistrativista che predispone fascicoli difensivi per arringhe pubbliche e private utili a mettere pezze e pezzette senza alcuna visione del futuro, facile preda, quindi, di parossismi, confusioni, zibaldoni, anarchie appunto.

In Calabria vale ancora la storia di bilanci della sanità calabrese non scritti perché, lo ricorda ancora Tremonti e non è una panzana, essi vengono tramandati per via orale, come se si fosse ai tempi di Omero. 
Nel 2001, con la modifica del titolo quinto della costituzione,  si volle dare maggiore autonomia alle Regioni e, per assecondare la Lega di Bossi, si creò un pasticcio: la concorrenza tra Stato e Regioni su Sanità, Energia, Trasporti. Oggi ne paghiamo le conseguenza con il caos di competenze, scaricabarile, fuga dalle responsabilità tra Stato e Regioni.
Con il referendum del 2016, il Governo Renzi cercò di porre riparo a questa sconcezza ma il popolo italiano si fece ammaliare dalle sirene, dal loro canto prodigioso, dalla straordinaria dolcezza, “suono di miele” lo definisce Omero: impossibile sottrarsi alla tentazione di ascoltarlo, tanto più che esso promette di schiudere all’uomo nuove conoscenze e nuovi piaceri. Peccato che dietro quelle sirene si nascondevano D’Alema, Travaglio, Zagrebelsky, i comunisti d’antan e i democristiani sfasciavalori nonché i più retrogradi novecentisti.

Insomma, lo Stato, che avrebbe dovuto fare lo Stato, prendere in mano la situazione, il controllo, l’organizzazione di tutto, non sa che pesci prendere. Siamo alle raccomandazioni, agli ordini senza sanzioni e alle sanzioni senza leggi.  Ora, se è vero che il Titolo V della Costituzione pone problemi di concorrenzialità tra Stato e Regioni, è altrettanto vero che altri articoli della Costituzione intestano al Governo la responsabilità massima. In particolare, all’articolo 120 c’è scritto che il governo può sostituirsi agli enti locali quando — testualmente — c’è un “pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica”. Senza dimenticare il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che all’articolo 168 prevede i flagelli internazionali tra le competenze concorrenti dell’Ue con gli Stati. Il Governo sta utilizzando questo potere solo con l’emanazione di decine di DPCM confusi e contraddittori che si accavallano nel tempo e creano, nella popolazione, sconcerto, stupore, disorientamento.
Il suggerimento ovvio e chiaro di Tremonti: «Il governo può senz’altro delegare alcune competenze alle Regioni. Ma la responsabilità della gestione di una crisi come questa è sua. E va esercitata in tutti i modi. La Costituzione e il Trattato dell’Unione europea danno al governo i poteri e la responsabilità di muoversi. Continuare a procedere per Dpcm, ricorsi al Tar e pubbliche rivendicazioni, angosciando gli italiani, peggiorerà la situazione. Soprattutto visto che il peggio, dal punto di vista sociale, potrebbe ancora dover arrivare».

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