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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Lorenzo Tosa
Ugur e Oezlem

11/11/2020 - 14:20

Un giorno, tra molti anni, quando la pandemia di Coronavirus sarà solo un lontano ricordo, questi volti e questi nomi, quello di Ugur Sahin e Oezlem Tuereci, potrebbero essere studiati sui libri di Storia.


Già perché dietro il vaccino per il Covid lanciato dall’americana Pfizer e dalla tedesca BioNTech c’è questa coppia di coniugi ricercatori, entrambi turchi, entrambi figli dell’emigrazione, entrambi trapiantati in Germania: arrivato con la madre a quattro anni lui; nata da famiglia immigrata lei.


Figlio di un operaio Ford a Colonia, Sahin ha sempre avuto in testa solo una cosa: la medicina. Muove i primi passi alla clinica universitaria della sua città, prima di trasferirsi ad Homburg, dove conosce la sua futura moglie, con cui condivide l’ossessione per la scienza. Ne sono così travolti che, il giorno del loro matrimonio, Ugur e Oezlem vanno a lavorare nel loro laboratorio come una mattina qualsiasi, e lì ritornano subito dopo la cerimonia.


Nel 2001 fondano la loro prima azienda farmaceutica, che diventa in breve un punto di riferimento mondiale nelle terapie contro il cancro basate sugli anticorpi e, 15 anni dopo, viene acquisita dal colosso giapponese Astellas per 1,3 miliardi di euro.


In mezzo la nascita della BioNTech, e ancora una volta il lavoro di Sahin e Tuereci si concentra sulla ricerca sul cancro. Quando, però, scoppia l’epidemia di Coronavirus in Cina, decidono di concentrarsi su un nuovo vaccino sperimentale mai tentato prima. Vanno avanti per mesi, spesso in silenzio, senza proclami. Fino alla notizia di ieri con cui la Pfizer ha annunciato al mondo che il vaccino scoperto da Sahin e Tuereci è efficace al 90%, cambiando forse per sempre le traiettorie delle nostre vite in un modo che oggi fatichiamo esattamente a concepire.


Merito di un uomo e una donna di turche e umilissime origini che, mezzo secolo fa, sono arrivati in Germania con la loro famiglia in cerca di fortuna, senza sapere un giorno che quel sogno infantile avrebbe contribuito forse a cambiare la Storia.


Quelle di Ugur e Oezlem sono storie straordinarie di successo e immigrazione che, per le idee e le politiche di alcuni, non sarebbero mai esistite né mai state lontanamente immaginate.
Sono vite che, nel mondo teorizzato da sovranisti e nazionalisti, sarebbero rimaste “a casa loro”.


Mentre festeggiamo la notizia di un vaccino e rivediamo timidamente la luce, non dimentichiamolo mai.





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