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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
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Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Gruppi di Acquisto Solidale
Richiesta di tutele per le economie locali anche in lockdown

17/11/2020 - 11:38


Al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani,

All'assessora per la Transizione ecologica e sviluppo sostenibile Monia Monni,

All'assessora per il terzo settore Serena Spinelli,

All'assessora per le politiche Agricole Stefania Saccardi.

Al direttore Direzione “Agricoltura e Sviluppo Rurale” Roberto Scalacci,

Al responsabile Direzione “Diritti di cittadinanza e coesione sociale” Stefano Lomi,

Al responsabile “Settore Innovazione Sociale” Alessandro Salvi,

 

Oggetto: Richiesta di tutele per le economie locali anche in lockdown

 

Il 19 giugno 2020 una delegazione, portavoce delle realtà di economia solidale, si è incontrata con tre funzionari della Regione Toscana, Roberto Scalacci, direttore Direzione “Agricoltura e Sviluppo Rurale”, Stefano Lomi, responsabile Direzione “Diritti di cittadinanza e coesione sociale”, Alessandro Salvi, responsabile “Settore Innovazione Sociale”. La delegazione rappresentava l'area dei Distretti di Economia Solidale, composta da aziende agricole, cooperative e artigiani, uniti in mercati locali, consorzi produttivi e associazioni e l'area dei Gruppi di Acquisto Solidale, una ventennale presenza in tutto il territorio della Toscana fatta di consumatori consapevoli che sostengono quei produttori condividendone l'impegno e le difficoltà. La delegazione ha preso atto delle sensibilità dei funzionari della Regione Toscana espressa nei progetti in atto e in gestazione presentati e ha valutato quel primo incontro positivo.

È stata un’opportunità di reciproca conoscenza, che ha messo in luce l’importanza delle esperienze di economia solidale presenti in Toscana e la particolarità degli aspetti su cui intervengono. La delegazione ha infine espresso il desiderio di essere consultata nelle scelte che fa e farà la Regione Toscana. In questo scenario di pandemia che non accenna a risolversi, appare ancora evidente l’importanza di adottare, diffondere e difendere pratiche alternative di produzione e di distribuzione, che si fondino su principi, priorità, e obiettivi nuovi: mantenimento della biodiversità, attenzione alla fertilità dei terreni, produzione diversificata, relazione diretta e solidale tra i produttori e i consumatori, attenzione alla qualità dei prodotti quale mezzo per contribuire alla salute delle persone. Questi sono gli approcci e le pratiche virtuose che le realtà di economia solidale hanno sviluppato attraverso una relazione stretta tra agricoltura di prossimità, di piccola scala e per lo più biologica, e collettività locali di cittadini-consumatori.

I Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), i mercati contadini, le associazioni fra consumatori e produttori per un'economia equa e solidale e le Community Supported Agriculture (CSA) ne sono espressione. I Decreti governativi della primavera, rivolti a contenere il contagio, hanno impattato negativamente su queste realtà.

Le soluzioni proposte per garantire gli approvvigionamenti di base hanno favorito le strutture della grande distribuzione e hanno di fatto ignorato l’esistenza dei circuiti brevi, locali. Non hanno considerato che tali attività potessero essere altrettanto o addirittura più “sicure” e gestibili nella situazione particolare che è venuta a crearsi.

Nell’incertezza creatasi a seguito di misure locali molto restrittive, molti Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) hanno interrotto i loro ordinativi, molto mercati sono stati chiusi, le CSA si sono fermate. Tutto questo ha messo in grossa difficoltà tante aziende agricole e tanti cittadini che da anni avevano adottato queste modalità di gestione dell’approvvigionamento. Come nell'incontro di giugno, siamo dunque a chiedere un'azione istituzionale nella quale vengano riconosciute esplicitamente e legittimate le attività di distribuzione di prodotti alimentari svolte dai GAS, dai mercati contadini ed iniziative affini.

In particolare chiediamo:

• che all’interno delle norme che regolano gli spostamenti individuali per l’approvvigionamento di generi agricoli, alimentari e di prima necessità, si possa considerare non solo la grande distribuzione, ma anche l’attività dei GAS, i quali anche in primavera si sono assunti il carico di continuare la distribuzione di generi alimentari, adeguando strutture e comportamenti alla nuova situazione; il riconoscimento degli approvvigionamenti alimentari dei membri dei GAS dovrebbe essere garantito a livello regionale e quindi non lasciato alla libera interpretazione delle autorità preposte ai controlli nei singoli comuni; in sostanza, chiediamo una norma di sostegno che dia la certezza ai GAS che la loro qualifica di ‘gestore’ possa essere riconosciuta;

• di mantenere l'apertura di mercati locali, legati a piccoli produttori agricoli; questi mercati hanno generalmente la possibilità di svolgere le proprie attività in piena sicurezza, adattandosi affinché siano rispettate le norme previste; sottolineiamo che questi mercati, che vedono la presenza di aziende in gran parte legate ai GAS di cui sopra, sono di vitale importanza per la sopravvivenza di quell’agricoltura familiare che contribuisce al presidio di una parte preponderante del territorio della nostra regione, e che, intorno alle città, rappresenta il fulcro di quel modello di approvvigionamento locale a cui le politiche del cibo guardano in misura crescente; un intervento da parte regionale a supporto dello svolgimento di questi mercati sarebbe dunque quanto mai importante. Un’ordinanza regionale su questi aspetti sarebbe la prima a livello nazionale. Favorirebbe un rilancio del sistema economico locale ‘a filiera corta’, particolarmente importante in una fase storica in cui l’attuale modello dominante di sviluppo mostra tutti i suoi limiti ambientali e di equità sociale.

Rimaniamo a disposizione, nel caso lo riteneste necessario, per un incontro che possa approfondire le tematiche sopraesposte e definire regole che permettano di salvaguardare la salute pubblica preservando la vivacità delle economie locali che caratterizzano il territorio toscano. Certi della vostra sensibilità verso le problematiche e richieste che esposte salutiamo cordialmente 



Fonte: Giorgio Carpi
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