Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Deus ex machina ha deciso: il vaccino è su base volontaria. Arcuri si è appropriato impunemente di una decisione che solo il Governo dovrebbe assumere.
L'obbligo della vaccinazione è un tema molto dibattuto, per una parte limita l'audeterminazione e porta come esempio il libero consenso per i trattamenti sanitari. La rinuncia ad una terapia è una decisione laica, che attiene alla sfera personale. Se il soggetto è cosciente può rinunciare alle cure, che reputa accanimento terapeutico. Un soggetto affetto da tumore, per svariati motivi, può sollevare i medici da qualsivoglia responsabilità e rinunciare alle terapie. Nel caso del vaccino è veramente così? Il cinico direbbe: io lo faccio, se gli altri non lo fanno sono cavoli loro.
Ma lo Stato può permettere che migliaia di soggetti circolino per il paese liberi di infettare chiunque e mettere a rischio altre migliaia di cittadini, immunodepressi che non possono difendersi autonomamente? Questo è il discrimine, la libertà individuale dovrebbe cessare quando viene minacciata la libertà degli altri. Una questione così complessa, viene liquidata con superficialità da un boiardo di Stato, privo di potere e competenze scientifiche.
Questo Governo ci sta abituando a tutto, ma alle trovate del super commissario Mimmo Arcuri, io non mi ci abituo.