Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Mentre finalmente il contagio inizia a rallentare, trovo doveroso esprimere tre concetti semplici.
1. Ci salverà il VACCINO. Ma sul vaccino non si possono fare gli stessi errori compiuti su tamponi e banchi a rotelle. Per questo, a mio avviso, bisogna chiamare e coinvolgere l’ESERCITO nella distribuzione e nella logistica come fanno altri paesi nostri alleati.
2. Prima di discutere del cenone o delle vacanze di Natale, bisogna riaprire le SCUOLE. Una generazione di italiani ha perso un anno rispetto ai tedeschi e francesi. La didattica a distanza non basta. E, se c’è un problema di trasporto pubblico, si coinvolgano subito i privati. Tenere le scuole chiuse è un errore tragico di prospettiva.
3. Bisogna spendere subito i soldi europei. Altrimenti questi 200 miliardi dovremo restituirli e verranno spesi dagli ungheresi o dai polacchi. Niente contro ungheresi e polacchi, sia chiaro. Ma i soldi che servono a far ripartire l’Italia vanno spesi bene e vanno spesi subito.