Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Nei favolosi anni '80 lavoravo all'ufficio commerciale della Toncelli cucine componibili.
Avevamo la show-room in Piazza Cairoli a Milano ed alloggiavamo al lussuoso Hotel Duomo situato accanto alla Galleria.
Alla sera aperitivo dal Campari, visita alla Galleria con pestaggio scaramantico degli attributi del toro e sosta alle librerie tra cui la vicina Hoepli.
Uno sguardo al fasto del Savini ma cena a Brera.
Il dopo cena al Derby o sosta in galleria per un ultimo caffè con l'accompagnamento musicale di Jean Paul ed Angelique, un duo che all'epoca furoreggiava nei locali alla moda.
Sotto i loggiati il n° 19 non era ancora famoso: lo diventerà di li a poco con l'avvento di Craxi alla Presidenza del Consiglio.
Il segretario socialista aveva infatti qui il suo ufficio.
C'era anche il primo self service con pagamento anticipato a prezzo fisso in entrata.
La "Milano da bere" si presentava sotto numerosi e diversi aspetti e noi li vivevamo intensamente tutti dopo le lunghe e faticose giornate di lavoro in Fiera.
Una sera in albergo salendo con l'ascensore verso la camera mi trovai di fronte Enrico Montesano, che rappresentava a Milano il suo musical Bravo!.
Era reduce dal grande successo ottenuto al debutto a Roma l'anno precedente..
Ricordo bene che aveva un fascio di giornali in mano tra cui spiccava La Notte, quotidiano del pomeriggio famoso per le recensioni di tutti gli spettacoli cinematografici e teatrali che si svolgevano nella metropoli meneghina.
Emozionato, mi limitai ad un cortese saluto con un sorriso.
Ma la tentazione di incontrarlo di nuovo fece si che le sere successive aspettassi nella hall il suo rientro.
Era spesso in compagnia o appena entrato si fermava a parlare alla reception, fino a che trovai il coraggio di andargli incontro.
Per fermare i personaggi illustri che incontravo, sapevo che occorreva un interessante aneddoto di richiamo: ricordando che Montesano era un grande tifoso della Lazio esordii dicendo "Sono di Pisa e con Maestrelli e Nanni abbiamo contribuito allo Scudetto !"
Colsi nel segno.
Fu gentile e pur concedendomi solo alcuni minuti mi confermò che il Mister era rimasto nel cuore di tutti i laziali.
Gli dissi che a Roma frequentavo fin dal 1974 Il Puff, il cabaret di Lando Fiorini dove lui aveva debuttato come imitatore.
Infine gli parlai della Brigata dei Dottori, compagnia amatoriale di vernacolo pisano della quale facevo parte.
Incuriosito dalle mie parole mi stimolò a continuare ad amare il teatro anche "se praticarlo è sacrificio, quando si spengono i riflettori rimaniamo soli!"
Avevo poco più di 30 anni e non mi ero mai soffermato sulla vita delle compagnie e degli attori al di fuori della ribalta.
Perché un attore affermato come lui che viveva in alberghi di sogno mi sottolinea il fatto della solitudine?
Riflettei a lungo su queste parole ed iniziai a vedere il mondo del teatro anche fuori dalle scene.
Fino allora non mi soffermavo sugli altri aspetti: pernottamenti in alberghi non sempre così accoglienti come il Duomo a Milano.
E infatti pensai: come vivranno le tournée gli altri interpreti minori, i tecnici, le ballerine, gli orchestrali?
Ricordo che a Pisa gli attori protagonisti alloggiavano ai Cavalieri, al Duomo e gli altri al Bologna o al Pisa.
Un mondo che cambiava molto dopo la chiusura del sipario.
Ugualmente affascinante e imprevedibile ma diverso, fatto di cene notturne e di lunghi viaggi in bus.
Le Compagnie minori che si esibivano anche nei piccoli teatri sperduti tra i monti erano infatti denominate "Scavalcamontagne".
Così anche questo breve incontro mi arricchì di nuove valutazioni e aspetti che prima non consideravo.
Di Montesano ricordo anche quella volta che in disaccordo con Fiorini abbandonò IL Puff costringendo Lando a correre al Volturno dove si esibiva un certo Banfi; fu amore a prima vista e il comico pugliese si trasferì subito a Trastevere nel cabaret di Fiorini.
Montesano poi tornerà al Puff come avrà altre brillanti stagioni al Bagaglino.
Fu definito "comico di mezzo" perché la sua generazione veniva subito dopo quella dei "mostri sacri" Tognazzi, Gassman, Sordi, Manfredi, Mastroianni ed aveva avuto maggiori difficoltà ad affermarsi.
Nel suo primo libro di memorie del 2003 "Siamo nati per soffrire. E ci siamo riusciti", narra con umorismo la sua vita lasciando ad un ipotetico gemello evidenziarne le difficoltà , gli intrallazzi e le cattiverie del mondo patinato dello spettacolo.
Termino con una nota di attualità: ho visto in questi giorni questo ormai anziano attore inveire in Piazza Montecitorio contro gli agenti di pubblica sicurezza che lo invitavano a mettere la mascherina anti-Covid.
Che tristezza !