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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Gli svagati
di Trilussa

29/11/2020 - 11:29


In questo momento di pandemia siamo di fronte a molte Italie. C’è prima di tutto quella degli addetti alla sanità, impegnata in prima linea nelle corsie degli ospedali a difendere con affanno la salute dei cittadini e un modello di sanità che sembrava perfetto, ma che in effetti non lo era.


Il progresso scientifico, tecnologico e farmacologico impone infatti di alimentare in continuazione le risorse da destinare alla salute per stare al passo con l’aumento delle richieste, con la necessità di farmaci e macchinari sempre più sofisticati e costosi, con eventuali situazioni di emergenza. Negli ultimi anni questo non è stato fatto ed ora ne vediamo le consegenze.


L’impreparazione di fronte alla pandemia ha reso dolorosamente evidente anche di quanto siano importanti i medici del territorio, considerati figure professionali di serie B e spesso trascurati, non solo economicamente, ma soprattutto nella progettualità di una Sanità che funziona per il filtro che possono fare nei confronti degli accessi agli ospedali.


Poi ci sono i cosiddetti “privilegiati” indicati così in questo delicato momento dai tanti social: pensionati e dipendenti pubblici. Bisogna ricordare che i pensionati, specie i semplici operai e non certo i tanti onorevoli destinatari di privilegi ottocenteschi, autoprodotti, non gravano sull’economia della Nazione, non hanno ristori ma percepiscono soldi propri, quelli che hanno accumulato durante tutta la loro vita lavorativa. Sono spesso pensioni minime legate a padroni (parola oggi poco usata ma purtroppo corretta) che non ritenevano conveniente rispettare la legge, un tempo in cui sindacati ancora non avevano raggiunto la distribuzione e la forza sufficiente per intervenire.


Per i dipendenti statali potrebbe dirsi la stessa cosa ma su di loro pesa la sorpresa, se non l’infamia, di avere dichiarato uno sciopero nazionale in questo momento di particolare crisi, quando molti loro concittadini sono alle prese con enormi difficoltà di sopravvivenza. Lo dicono le richieste alla Caritas e alle tante benemerite associazioni di volontariato impegnate a rispondere alle molte domande di aiuto. Non dovremmo mai smettere di ringraziare questi volontari sensibili e disponibili, una delle più importanti risorse di cui dispone il nostro paese e che assume particolare rilievo proprio nelle situazioni di emergenza.


C’è poi l’Italia degli imprenditori, partite IVA, professionisti. Qui difficile fare di tutta l’erba un fascio perché se molti sono in seria difficoltà economica per la chiusura della loro attività, altri sono in grado di sopportare senza troppi traumi questi mesi di chiusura. Se poi devono avere ristori questi verranno calcolati in base ai loro utili pregressi, alle loro dichiarazione dei redditi, non sempre allineati con il sentire comune. Se guardiamo infatti le loro dichiarazioni può capitare di leggere:


c’è una lunga schiera di commercianti e artigiani e altri lavoratori autonomi che in basa alle dichiarazioni vivono sulla soglia della sussistenza, con redditi anche nettamente inferiori a quelli dei loro stessi dipendenti”. Spero proprio questi non siano in piazza a protestare contro il Governo.


Ecco quindi un’altra Italia, quella dei lavoratori dipendenti messi a casa per la chiusura dell’attività. Opportunamente la cassa integrazione è stata estesa a tutti i lavoratori, anche quelli prima esclusi, anche se si sono verificati purtroppo molti ritardi nell’erogazione del contributo per scarsa efficienza amministrativa.


Poi ci sono gli ultimi, i lavoratori al nero, gli stagionali non richiamati, i precari, certe categorie particolarmente colpite come tutte quelle legate al turismo, i riders senza tutele né diritti. Questi sono quelli in maggiore difficoltà e anche con meno rappresentanza sindacale per far sentire la loro voce.


Ma in questi giorni è apparsa una nuova categoria di persone che definirei gli svagati.


Se ogni giorno giornali e TV ci bombardano di tragiche notizie di morti e contagiati, di pronti soccorso presi d’assalto da pazienti malati, di viavai di ambulanze, di persone allo stremo, di medici in affanno e di una situazione costantemente grave pare che per molti la notizia più attesa e interessante è stata che anche la Lidl Italia avrebbe finalmente messo in vendita le sue scarpe colorate.


Non possiamo che ammirare la strategia commerciale della Lidl che è riuscita a passare in pochi anni da semplice discount dove si andava un po’a disagio solo per risparmiare, a supermercato vero dove ci si sente gratificati perché si trovano prodotti di qualità a un prezzo più basso.
Ma ora i wurstel passano in secondo piano, il supermercato diventa un marchio di moda e le sue scarpe colorate coi i colori del brand non possono sfuggire. Il costo basso, solo 12,90 euri, e la produzione limitata con la possibilità anche di rivenderle a cifre esorbitanti spingono così giovani e giovanissimi a lunghe code davanti ai supermercati fin dal primo mattino, in attesa dell’apertura.


Molti dichiarano di acquistarle per poi rivenderle ai collezionisti ed in effetti basta andare sui motori di ricerca e vedere a che cifre spropositate vengono offerte con tanto di calzini intonati e altrettanto costosi.


E’ un mercato non indifferente quello del reselling, cioè della rivendita a prezzo maggiorato anche di 10 o 20 volte. Nel campo delle sneakers non è il primo caso, ricordiamo le Air Jordan finite ai piedi degli appassionati di basket di tutto il mondo. Rivisitate dalla Dior con una quotazione di ben 25 mila dollari al paio!


Ma la Lidl ha fatto di meglio e ha creato il prodotto senza affidarsi a marche di moda e ha scelto un settore già pronto come quello della sneaker, una scelta vincente.


Ma a parte i complimenti per la strategia commerciale della casa tedesca rimane sconcertante vedere come possano tanti giovani mettere in cima alle loro aspirazioni e ai loro pensieri quello di impossessarsi di un paio di scarpe colorate, dimenticando per un attimo i morti e gli ammalati, la paura del contagio, la grave situazione economica e sociale del paese.


Sono gli svagati, una categoria sempre più numerosa nel nostro paese, sulla cui testa passano senza troppo incidere le vicende di un paese sempre più in affanno. Si sommano alla leggerezza di trasmissioni come Detto Fatto, alla enorme e sconcertante folla plaudente per Maradona, alle rincorse delle ambulanze considerate vuote solo per mettere paura, alle feste con allegato stupro e dipingono così uno specchio di società sempre più preoccupante.
 
 Immagine: La testa fra le nuvole di Oscar Francescutto
 
 
 
 

 
 

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30/11/2020 - 8:19

AUTORE:
Ultimo

in questo periodo difficile di pandemia pensa alla salute degli italiani ( Il Governo ) e un Italia che si impegna a remare contro la salute degli italiani ( I Governatori ). ......... C'è un Italia che strumentalizza la pandemia a danno degli italiani ( i commentatori televisivi e i giornali ), c'è chi incolpa l'Italia ( come fa Lei )e gli italiani di incapacità nell'affrontare questo imprevedibile momento dimenticando che in tutto il mondo stanno vivendo la nostra stessa situazione. C'è l'Italia che piange sul latte versato ..... ma piangere non migliora la situazione ........ e i piagnucoloni danneggiano. ........ La cosa più importante è collaborare tutti assieme contro il virus ........ e gli organi di informazione dovrebbero insegnare agli italiani a compattarsi e fare i sacrifici che questo periodo chiede. ........ Il corporativismo e l'egoismo nel tutelare gli interessi personali o di categoria sono solo un aiuto al contagio. .......... L'Italia che è risorta dalle macerie della guerra ed ho creato il " miracolo economico " nel dopoguerra dovrebbe essere l'insegnamento da seguire ...... con la differenza che allora, gli italiani, si sono riboccati le maniche, hanno sofferto la fame, e hanno ricostruito tutti uniti ....... adesso c'è una gara a dividerli. ....... Col passare degli anni le persone cambiano e il progresso economico è andato di pari passo col regresso culturale e dei grandi valori. Vero signor Trilussa? ............ Ultimo

29/11/2020 - 20:45

AUTORE:
gio'

Esistono senz’altro molte Italie diverse, seguendo il profilo dei diversi interessi, potremmo disegnare un paese atomizzato, in milioni di fazioni ... e alla fine chissà’ che il numero di queste non sia addirittura superiore al numero degli abitanti----

Tutti portatori di richieste e attenzioni legittime e giustificate, ma spesse in contrasto tra loro, e in rotta di collisione con gli interessi del paese....

Tutti chiedono, tutti vogliono, tutti si lamentano ed hanno paura di essere ignorati di provvedimenti di ristoro....

Un paese civile si prende cura dei disagi e delle difficoltà generate da questo tipo di emergenze. e lo stato, deve dare sostegno e curare chi resta indietro...

Sono tuttavia scioccato, dalle mezze frasi, e dai post di taluni, che affermano senza vergogna, salvo ritrattare il giorno dopo, cosa pensano in proposito, veramente, usando l’espediente della smentita e rettifica annacquata, che sostanzialmente conferma e ribadisce le loro deliranti opinioni.

Sempre meno voci, si alzano a contestarli , o protestano il loro disaccordo, quando, sbarbatelli senza esperienza di vita, né arte ne parte, né senso della realtà o della decenza, sparano ad alzo zero, con candore inopportuno e calma inquietante, sentenze terribili, o giudizi immeritati.... del tipo:-

“Per salvare pochi vecchietti, stanno rovinando la vita di noi giovani”

“La questione è di natura economica, non conviene sperperare risorse per salvare vecchi, malati, e pensionati improduttivi, sono solo dei parassiti che disperdono ricchezza, e non contribuiscono al PIL”

Le peggiori tragedie della storia sono accadute quando popolazioni di “svagati” hanno volto il capo, per non vedere cosa stava accadendo intorno a loro!