Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Rieccolo, diciamolo, con le solite litanie.
Date: 6 dicembre 2020Author: Enzo C. Delli Quadri
Diciamolo, Massimo D’Alema è onnivoro, come il maiale, mangia di tutto e, soprattutto digerisce tutto, pur di poter far prevalere le sue vecchie idee di vecchio come il cucco.
Rieccolo in un evento, via Zoom, per la presentazione dell’ultimo numero di Italianieuropei dedicato alla ricostruzione del campo progressista dopo due scissioni di fila (2017 Bersani e D’Alema; 2019 Renzi). In connessione con lui si nota il meglio della democrazia di sinistra, da Giuliano Amato, “giudice costituzionale e pur sempre socialista” a Dario Franceschini ministeriale, Nicola Zingaretti, Speranza, Schlein, Nadia Urbinati, Ida Dominjanni, e, udite, udite, Matteo Renzi, il rottamatore che voleva rottamare D’Alema, invitato su pressione di Bettini, d’alemiano ma estimatore di Renzi.
Rieccolo con la sua aria di infinita supponenza comminare ai presenti una lezione politica di quelle che lo portarono a formare il più disastroso governo dal 1947 ad oggi.
Le sue posizioni sono sempre le stesse: «Ci siamo – dice D’Alema – c’è vita a sinistra», per poi spiegare che serve una «ristrutturazione di un suolo pieno di edifici cadenti e desueti», perché «l’esperienza del Pd non ha avuto successo, ma – rivolto a Renzi – sono falliti anche tutti i tentativi di costruire delle realtà significative fuori dal Pd». A ridaje dicono a Roma! Il cervello di D’Alema, è fermo al pre-1989: Con i centristi, non si vince. “il neo-liberismo ha fallito”. “va riaffermata una «ideologia» che consenta alla sinistra di competere con i sovranisti sul piano dell’identità, del bisogno di protezione dei ceti più deboli”. “va ricreata una vasta area di sinistra–sinistra”.
Garbatamente, il D’Alema pensiero è stato presto messo in minoranza.
Renzi gli ha fatto presente che negli USA ha prevalso un moderato come Biden e non radicali di sinistra come Bernie Sanders, Alexandria Ocasio-Cortez, Elizabeth Warren.
Bettini ha riproposto il suo schema già illustrato in un suo articolo dell’agosto scorso: le questioni sul tappeto richiedono un salto in avanti. PD e 5S devono collaborare; Renzi, che nel campo moderato è senza dubbio il leader più intelligente e svelto, lo ha capito in poche ore.
“Ora servono tre gambe: la sinistra, il Movimento 5 Stelle e un area moderata, riformista e liberale che conta nell’opinione pubblica il 10%, ma che attualmente è spezzettata, afona e non rappresentata. A guidare quell’area, secondo l’esponente dem, dovrebbe essere l’ex premier Matteo Renzi”
.Zingaretti, che evidentemente non ha voluto dare un dispiacere a D’Alema, di tutto questo non ha parlato ed è rimasto concentrato sui problemi del Governo Conte. Anche Schlein vede tutte le difficoltà della ricostruzione, oggi «ci sono più sigle che elettori».
Dopo tre ore le domande restano molto più numerose e grandi delle risposte. Tocca a Dominijanni ricordare ai combattivi protagonisti della mattina che, in ogni caso, «non può essere la nostra generazione a fare questa ricostruzione».Diciamolo, D’Alema ha digerito anche la presenza di Renzi pur di avere voce in capito sull’attuale momento politico. Peccato che sia fermo al pre 1989.