Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
E con questo siamo a 30 "incontri per caso" di Valdo Mori in un anno e mezzo...
A Roma andavo spesso a cena da Giovanni, titolare dell’omonima trattoria situata dietro l’Ambra Jovinelli, il famoso tempio dell’avanspettacolo.
Portava ancora bene i suoi ottanta anni ed aveva lasciato la gestione del locale ai suoi dipendenti ma era sempre presente all’ora dei pasti, come un affabile anfitrione, a dare il benvenuto ai clienti.
Non poteva rimanere lontano dalla sua creatura dove aveva trascorso gran parte della sua vita.
Dopo i saluti consigliava le specialità del giorno e a volte si intratteneva a tavola con gli amici.
Di bassa statura, bene in carne con pochi capelli, vivi occhi celesti e sempre sorridente conquistava subito la simpatia degli avventori che sempre apprezzavano anche i generosi piatti di specialità culinarie che la trattoria proponeva.
Quando mi fu presentato e apprese che frequentavo il teatro amatoriale, si rese disponibile a raccontarmi i suoi innumerevoli ricordi e aneddoti sul mondo del teatro di rivista.
Io lo incalzavo con le mie conoscenze dello stesso settore tanto che le nostre conversazioni divenivano un serrato scambio di episodi inediti e curiosi sul mondo dello spettacolo leggero.
“Vedi” – mi disse – “qui una sera Ingrassia sedeva pensieroso durante il periodo di separazione da Franchi” ed aggiungeva “ Bravissimo attore, non solo comico, con un carattere forte e molto geloso dei colleghi”. Ebbi in seguito la conferma di ciò quando una coppia comica meno famosa mi confermò questo atteggiamento.
Molti componenti delle compagnie che si esibivano all’Amba Jovinelli venivano qui a mangiare o a trascorrere il tempo tra uno spettacolo e l’altro mentre in sala veniva proiettato il film.
Una sera incontrai Sbarra, il comico livornese stabilitosi a Roma che ci raccontò della sua partecipazione al famoso Drive In come spalla di Beruschi.
Ricordo anche un gesto di soddisfazione quando ci rivelò il cachet di Lire 150.000 a puntata!
Giovanni mi narrò anche di attrici diventate in seguito famose che avevano iniziato con diverso nome d’arte come ballerine o cantanti di varietà.
Era dispiaciuto che il mondo dell’avanspettacolo, dove erano nati i migliori comici italiani, iniziando da Totò, fosse in decadenza pervaso solo dalla moda del nudo femminile che allontanava di fatto il pubblico familiare che ne aveva da sempre costituito la colonna portante. Eravamo negli anni ’80.
Chissà come avrebbe commentato oggi la totale scomparsa del genere di spettacolo a lui tanto caro.
Mi raccontò che nel palazzo c’era una brava sartina che aveva come clienti alcune attrici famose delle quali mi fece anche i nomi.
Quando venivano a trovarla si fermavano a mangiare da lui ma non volevano far conoscer il motivo della loro visita in zona perché per essere chic dovevano servirsi solo nelle boutique delle grandi firme della moda.
Giovanni mi narrò anche di ballerine e attrici alle prime armi che giustificavano nei confronti delle loro famiglie lontane la loro presenza a Roma come studentesse o colf.
Alcune si fidanzavano e poi non si vedevano più.
Una scena da libro Cuore avvenne quando una di queste ritornò dopo alcuni anni a salutare Giovanni mostrandogli un bel pupo in carrozzina !
Durante questi incontri, accompagnati sempre da gustose pietanze e buon vino dei Castelli, non mancavano le barzellette; facevamo a gara a raccontarcele coinvolgendo spesso gli altri commensali.
Una sera gli chiesi “Ma tu come titolare di Trattoria di posso chiamare Trattore ?”
E qui rivelò il suo animo buono e anche se sconsolato mi rispose “Non più adesso che sono vecchio ma nella vita ho sempre cercato di arare e seminare solo cose buone, amicizia e lealtà”.
Era stata la brava persona che venuta a Roma dalla natia Abruzzo aveva creato e portato al successo la sua creatura a base di buoni piatti uniti a convivialità e simpatia.
Giovanni preferiva rientrare a casa non troppo tardi e noi lo accompagnavamo fino al portone del la sua vicina abitazione.
Una sera non trovammo il nostro Anfitrione ad accoglierci e alla nostra domanda del perché ci fu risposto che “era caduto di bicicletta!”.
In realtà era caduto dalla cyclette che il medico gli aveva consigliato per fare un minimo di ginnastica.
Ma una volta scese troppo in fretta dal sellino dimenticandosi che aveva ancora allacciate le scarpette ai pedali: fu una caduta così rovinosa dalla quale non si riprese più.
Ciao Giovanni, non potevi trovare un modo più originale per la tua ultima uscita di scena.