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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Vaccini anti-COVID
Dr. G.Pardini

13/12/2020 - 18:06


Se ne sente parlare spesso in televisione e sui giornali ma se ne capisce sempre abbastanza poco. Vediamo di dare alcune informazioni di base. Intanto i vaccini in dirittura d’arrivo sono due, altri sono più in ritardo e arriveranno nei prossimi mesi. La prima cosa da precisare è che la rapidità con cui sono arrivati non va assolutamente a scapito della loro sicurezza ma deriva da molti fattori fra cui in primis gli ingenti investimenti, la grande quantità di laboratori che vi hanno lavorato per arrivare per primi e monetizzare la scoperta, la velocizzazione delle pratiche burocratiche derivate dall’urgenza della pandemia.
 
Il primo vaccino disponibile, e già somministrato in Gran Bretagna, è quello della Pfizer (simile è quello di Moderna) ed è un vaccino a mRNA, cioè contenete un messaggio da far arrivare alle nostre cellule tramite questa piccola molecola di RNA, chiamata appunto messaggero.
 
Le nostre cellule infatti producono le proteine che ci servono per la vita tramite le informazioni contenute nel DNA del nucleo e si servono proprio di una molecola di RNA messaggero (usando come stampo il DNA), per mandare le informazioni su cosa costruire a delle specie di macchinette presenti dentro la cellula chiamati ribosomi. Questi in base alle istruzioni ricevute sintetizzano la proteina richiesta. Capisco che non è semplice, nemmeno da spiegare.


Questo tipo di vaccino è proprio un RNA messaggero capace, una volta dentro le cellule, di informare i ribosomi, le famose macchinette, a produrre la proteina richiesta. Questa non è altro che quella “spike” , la famosa proteina che permette al coronavirus di penetrare dentro le cellule. L’organismo non riconosce la nuova proteina formata come propria e stimola il sistema immunitario a formarvi anticorpi contro, anticorpi anti-spike. Quando questi anticorpi con la seconda iniezione avranno raggiunto il livello ottimale, il virus non sarà più in grado di penetrare nelle cellule perché la sua proteina spike, la chiave di entrata, sarà bloccata dagli anticorpi già presenti nell’organismo.
 
Il vaccino di Astra Zeneca utilizza invece la vecchia tecnica del vettore virale: il vaccino consiste in questo caso nell'utilizzo di un virus reso innocuo e contenente al suo interno una sequenza di Dna utile a fare produrre la proteina "spike" e generare la conseguente risposta immunitaria. Il risultato rimane lo stesso, cioè entrambi i vaccini puntano ad ottenere una immunizzazione attiva, una sufficiente produzione di anticorpi anti proteina spike, capaci di impedire al virus di penetrare dentro le cellule al momento del contatto e impedire così il contagio e la malattia.
 
Ci sono delle differenze fra i due vaccini? Ci sono.
 
Per quanto riguarda l’efficacia il vaccino Pfizer (quello a mRNA) si dimostra efficace nel 70% dei casi con la somministrazione delle due dosi. Sembra poco ma non lo è perché equivale all’efficacia del vaccino antinfluenzale. Per un errore durante i controlli effettuati sui volontari per verificare la sua sicurezza ed efficacia pare che la prima dose sia stata somministrata dimezzata, con il risultato, inatteso, che in questo modo la sua capacità di protezione sia salita al 90%. Nella stesura dei dati pare anche siano state accumunate due popolazioni differenti per cui la stessa ditta è rimasta sorpresa dal fatto ed ha avviato una nuova sperimentazione per chiarire quella che sembra una contraddizione e fornire una migliore analisi dei dati ottenuti.


Per il vaccino dell’Astra Zeneca i risultati dichiarati sono intorno al 70% di protezione, sufficienti per una vaccinazione sicuramente efficacie.
 
Per quanto riguarda la tollerabilità pare che quello a mRNA sia meno gradito da parte del nostro organismo e in molti pazienti si sono verificati effetti collaterali molto simili a una forma influenzale (febbre, mal di testa, dolori muscolari), ma finora niente di più grave. Le reazioni allergiche avvenute dopo le prime somministrazioni in Gran Bretagna devono essere considerate come effetti collaterali comuni ad ogni farmaco e al momento sembrano avere indotto solo ad una maggiore attenzione nei pazienti con storia di allergie gravi.
 
Ci sono poi altre differenze che depongono a favore dell’uno o dell’atro. Il vaccino Pfizer (mRNA) ha lo svantaggio di avere la necessità di una temperatura di conservazione molto bassa con evidenti difficoltà organizzative per la sua somministrazione, ed è anche molto più caro, ma ha l’indubbio vantaggio di poter essere modificato rapidamente e facilmente nel caso di una mutazione (caso non infrequente nel caso dei virus). Cosa meno facile nel vaccino a vettore virale (Astra Zeneca) che però ha un costo inferiore e può essere conservato e distribuito come ogni altro vaccino oggi in commercio.
 
Per il vaccino a RNA messaggero sono nate alcune voci riguardanti la possibilità di indurre mutazioni nel DNA dell’ospite, voci prontamente smentire da molti scienziati che ci hanno rassicurato che il messaggero introdotto si limita a veicolare l’informazione ai ribosomi che si attivano per la formazione della proteina spike, senza possibilità di arrivare al DNA della cellula, contenuto nel nucleo.
 
Rimaniamo quindi con fiducia in attesa di questi vaccini che ci guideranno verso l’uscita dalla pandemia. Un’uscita non ancora a breve termine perché l’immunità di gregge, quella cioè che garantisce la mancata trasmissione del virus fra persone, si raggiunge quando almeno il 70% della popolazione possiede anticorpi contro il virus, quindi il 70% della popolazione vaccinata. Un obbiettivo che sarà raggiunto, se tutto va bene, almeno alla fine della prossima estate.
Sulla durata della protezione post vaccinale non possiamo ancora saperlo, ci sono solo delle ipotesi ma non fondate su fatti.
 
Ecco che quindi rimane ancora fondamentale continuare ad usare tutti i metodi consigliati per difenderci dal contagio. Se i contagi continuano, se pur ridotti a causa delle limitazioni introdotte dal governo, significa che ci sono ancora molti scambi interumani, contatti fra le persone. Ecco che per limitare i contagi occorre limitare i contatti. Credo che la probabile apertura che si profila per le prossime festività, sotto la spinta di varie componenti, non sia una buona idea. Si rischia veramente quella terza ondata nel mese di gennaio da alcuni data per certa o altamente probabile.


La massa di persone fotografate in questi giorni nelle principali città per quello che viene chiamato lo shopping natalizio non sembrano in linea con un paese in piena pandemia e con un alto numero giornaliero di morti e nuovi contagiati.


Lo stesso sembra valere per le tante richieste delle deroghe per Natale, pressanti richieste di tanti presidenti di regione che pensano più alla ricerca di consensi che alla salute dei propri cittadini.
Misure igieniche e stare a casa rimane quindi , per il momento, la miglior prevenzione possibile in attesa del vaccino. 

 
 
 



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