none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Ripafratta, 12 luglio
none_a
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
San Giuliano Terme, 30 giugno
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso
IL PERICOLO E’ NEI “DETTAGLI”.

13/12/2020 - 19:40

IL PERICOLO E’ NEI “DETTAGLI”.


A molti sono sfuggiti due passaggi importanti del discorso fatto da Matteo Renzi l’altro giorno in Senato.
Attratti dal tema della “privatizzazione” della governance del Next Generation EU e dalla contrarietà, espressa su questo dal leader di Italia Viva, quei due passaggi, fondamentali per capire cosa stia accadendo e cosa di peggiore potrebbe accadere, non ad un partito o al governo, ma al Paese intero, sono stati sottovalutati.
Il primo è l’invito rivolto esplicitamente al PdC, fatto dai banchi di una delle massime Istituzioni, cosa prima d’ora mai accaduta, a fermare l’opera di disinformazione promossa dai suoi collaboratori, che “chiamano i direttori e le redazioni dei media” perché distorcano l’interpretazione delle sue parole, per condizionare l’opinione pubblica all’idea che Renzi è solo a caccia di visibilità e poltrone.
Sappiamo quanto il mondo dei media sia sensibile alle pressioni, denunciate in Senato, di palazzo Chigi. Che, peraltro, gestisce i fondi per il sostegno economico alle testate.
E’ più che evidente che, dopo meno di 24 ore nelle quali i principali commenti riconoscevano, più o meno imbarazzati, il fondamento delle critiche di Renzi, gli opinionisti militanti abbiano corretto il tiro e si siano “spostati”, come un sol uomo, accreditando un presunto retropensiero del “do ut des” del solito irresponsabile.
Questo non dice, solo, che l’invito di Renzi a smetterla di condizionare i media e l’opinione pubblica non è stato accolto, ma soprattutto che quel sistema c’è ed è penetrante e attivo. Da anni e sempre più pervasivo e soffocante, bisogna aggiungere.
Il secondo riguarda la contrarietà espressa da Renzi, l’unico a farlo pubblicamente, a mettere i servizi segreti sotto la direzione di una Fondazione che, come noto, anche se costituita da soggetti pubblici, è un soggetto giuridico che agisce in regime privatistico.
Questo non è un fatto tecnico-organizzativo, come il PdC vuole far credere, ma fortemente politico perché rende permeabile e sfuggente al controllo democratico un servizio tra i più sensibili per la sicurezza dell’Italia. Anche in questo caso le istituzioni costituzionalmente preposte al controllo dei servizi, il Copasir, verrebbero di fatto esautorate da un ente gestito privatisticamente dal PdC (pro tempore, creando un pericoloso precedente).
Alla contrarietà espressa, nel Copasir, da tutti i partiti Conte ha risposto che lui tirerà diritto. Disprezzo arrogante per le istituzioni democratiche e delirio di onnipotenza galoppante.
Se si mettono insieme i fatti, come l’indebolimento del Parlamento dopo il “taglio”, la sua esautorazione e quella del governo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Next Generation EU, la privatizzazione dei servizi segreti e una opinione pubblica addomesticata contro chi si oppone più insidiosamente, come Renzi e Italia Viva, screditandone l’immagine con false interpretazioni, lascio a chi legge, sgombro da pregiudizi e con onestà intellettuale, decidere verso che Italia vorrebbe guidarci Conte.
Un regime autoritario, una democratura “all’acqua di rose”, come lo definirebbero alcuni nostalgici o gli smemorati. La linea Conte somiglia al vecchio programma Casaleggio padre o, se si preferisce, riecheggia alcune idee di quello Gelli. Infatti Grillo appoggia e Di Battista si è improvvisamente taciuto.
Chi è cambiato? Il M5S nella variabile Conte? O chi si culla nelle distinzioni bizantine e si barcamena tra il sonno e una veglia stracca, come il PD e LeU?

Altro che visibilità e poltrone.





+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri