Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Queste le parole che il nipotino mi ha detto dopo avere visto “l’Albero di Natale” di quest’anno.
Dopo un disastroso periodo per “virus” e una altrettanta disastrosa, per “casus”, caduta degli scatoloni degli addobbi, dopo essermi rotte le palle, ho ripiegato sulle farfalle.
Più o meno è così!
Ci serve la “speranza” non i ninnoletti sopra e sotto l’albero, serve vedere e credere in una rinascita della Natura e quindi della Vita e non solamente di un simbolo e ho cercato quindi di anticiparne l’Avvento.
Se fossero quadri uno avrebbe la definizione di:
Simbolo di luce senza luce,
e l’altro
Simbolo di luce senza luce!
Uguali o simili scegliete Voi.
Buon Natale e principalmente a chi ha il “culo” su una sedia vicina e il “cuore” da un’altra parte lontana.