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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
STORIE SENZA TEMPO
Fiaba d’inverno - Atto 2°
Gabriele Santoni alias Carmine Granito

26/12/2020 - 9:56

Di fronte all’irreparabile c’è bisogno di “scienza delle soluzioni immaginarie”, di Patafisica. E il professor Clyde Crushcoop è l’uomo giusto. Insieme a lui è il turno dell’inventore Piledio Sticassi. Ma Carmine Granito chiama tutti all’ordine. Sarà il conte Gaddo del Fava a sostenere Teò, il nobile francese.

Atto 2 - Che fare?

L’organo era un vanto della popolazione molinese. Da mill’anni era incastonato in cima alla navata della cattedrale, sulla Piazza di sotto ed era conosciuto in tutto il mondo per la sua “nota bisdrucciola”, quella che aveva stregato Miles Davis. Da un po’ di anni la Banda, dopo un’interminabile discussione che aveva coinvolto tutta la cittadinanza, lo usava in tutte le uscite previste nel calendario dei festeggiamenti. Contro il volere dei puristi, l’organo veniva adagiato su un carro speciale, studiato dall’inventore del paese Piledio Sticassi, “uno piovuto” che era giunto a Molina “per amore solo per amore” come spesso - “graziaddio” - succede. E Miles Davis era stato l’uomo giusto per esaltare quello strumento straordinario.
- In culo ai puristi senz’anima, questo strumento non può stare solo al chiuso. -
Memorabile quella notte dell’inaugurazione del parco delle Covinelle quando il Nero, trombettista eccelso, aveva duettato con l’organo, in una jam-session nella quale erano stati coinvolti anche Fusto di Pipalino, al corno, e il maestro Boccacci, gestore della sala da ballo del paese, alla chitarra. La notizia era finita sulla stampa internazionale di jazz e aveva fatto piangere per una settimana chi era presente all’evento.
Organista ufficiale una giovane ragazza del Sud Tirolo uscita da una fiaba che si chiamava Heidi. Il Nero l’aveva sentita suonare, per caso, una volta in una chiesa ed era rimasto folgorato - Anche lei o torno a casa! - aveva detto perentorio al Consiglio Direttivo del paese, appena nominato Maestro della banda. Nessuno aveva battuto ciglio. Alla ragazza fu affidato anche l’insegnamento della musica nelle scuole del paese e da allora i ragazzini sembravano tutti più felici.
- La musica fa miracoli - diceva il Nero alla fine di ogni discussione.
Theo si avvicinò a Miles Davis, l’abbracciò poi gli disse fiducioso - So come fare maestro, dammi tempo. Serve “il genio della Patafisica” e io lo conosco: qua ci vuole il professor Clyde Crushcup con il suo assistente Lionardo e il carrello delle meraviglie. Se il professore inventa e Piledio Sticassi esegue, “nous levon nos jambes” (N.d.R. “ci leveremo le gambe”) - disse il francese traducendo all’impronta un noto modo di dire della Valdiserchio.
- Sì e vedremo! - disse Carmine Granito, fino ad allora rimasto in silenzio - E poi, chi glielo dice alla Nilde, la Sindaca? - con quella battuta secca, Carmine aveva riportato tutti coi piedi per terra. Era della vecchia scuola: quando c’è un problema, gli avevano insegnato, per prima cosa doveva essere avvisato il Sindaco. Nel caso, la Sindaca, come tutti chiamavano la Nilde, nipote di Eugenio di Buba, storico Comandante ormai in pensione, eletta da poco a capo dell’amministrazione.
- Il gemellaggio, senza organo non si può fare, è scritto nell'accordo di Notre Dame che Nilde in persona ha firmato questa estate - continuò Carmine, da vero soldato politico qual era stato addestrato negli anni - In Francia sanno dello strumento e del suo immenso valore. L’organo è stato uno dei fattori determinanti della scelta di Molina ed è scritto che suoni la mattina della cerimonia. Il Francese alzò una mano quasi a cercare attenzione poi fece uno squillo a Itterizia, il suo segretario.
Il Cinese arrivò trafelato: fedelissimo al marchese, si erano conosciuti in un bar di Macao, una volta che dovettero difendersi da un gruppo di balordi e il cinese “aveva fatto un polverone” stendendo tutti a colpi di karate. Non si erano più lasciati, erano diventati come fratelli.
- Mettiti subito in contatto con la Scuola Patafisica di Vinci, - disse Theo al cinese - il professore insegna “Scienza delle soluzioni immaginarie” al museo leonardiano -, aggiunse rivolgendosi agli altri - vediamo se riusciamo a parlarci entro stasera.
La barista Marta Belseno, un nome una garanzia, muta come un pesce, guardava Carmine e il Brenda, autista personale della Sindaca. Davanti al coppino di vino rosso, i due parevano suonati come pugili che si erano picchiati con Cassius Clay, tanto era il dispiacere per l’organo fuori uso e le immaginabili conseguenze. Marta non resse, era pur sempre la segretaria del “Partito della Sinistra non Arresa”, anche se erano rimasti quattro gatti - Siamo nel dolore, - disse d’un fiato rivolta ai due - se salta il gemellaggio perché l’organo non va, si diventa un caso nazionale. Quei razzisti dietro le finestre non vedono l’ora che succeda qualcosa di male per dire che “a Molina va tutto storto”, che abbiamo perso smalto e bisogna cambiare.
Ma Theo non smetteva di sorridere e pareva non preoccuparsi - Calmatevi tutti e ragioniamo - disse, arrotando l’accento del Périgord - zona di tartufi - dov’era nato - Se arriva il professore, ci metterà una pezza. Lo conosco da una vita e poi abbiamo anche l’inventiva di Piledio Sticassi… se i due si capiscono è fatta.
A stemperare ulteriormente l'ansia, l’entrata nel bar del conte Gaddo del Fava, che tutti chiamavano Marri: membro del comitato cittadino con simpatie per la “Sinistra romantica” e amico di Theo da tanti anni. Si erano conosciuti alla Sorbona, dove il conte aveva insegnato “Giardinaggio per ville gentilizie”. Marri e Theo non avevano mai smesso di frequentarsi e quest’ultimo aveva addirittura spinto l’amico ad accettare la sistemazione dei giardini di Versailles, dove aveva potuto sperimentare la “Potatura Roventini”, figlia delle terre molinesi, che era diventata un marchio in tutti i giardini e le aiuole di Francia. Theo e Marri usavano anche passare insieme vacanze e ricorrenze ed era loro l’idea del gemellaggio fra Parigi e Molina, mentre erano insieme, “per il mondo”, a una tavolata di gaudenti.
Theo informò il Conte dell’accaduto e dell’idea di chiamare il professor Clyde Crushcup, il “cartone animato” specializzato in missioni impossibili.
- Intanto beviamoci sopra - approvò Gaddo guardando tutti senza fare una piega - Una birra bella barista e servi anche questi amici. Il gemellaggio Parigi-Molina di Quosa non può saltare, parola del Conte! -
Marta sorrise a Marri con malizia aggiustandosi la scollatura, poi alzò il pugno in segno di solidarietà.
- Theo, hai carta bianca - continuò il conte - con la Sindaca ci parlo io. Preparate il furgone di rappresentanza! - disse al Brenda, che nei momenti difficili era sempre presente, come gli aveva insegnato suo nonno, il presidente del Circolo operaio - Prepariamoci a recuperare lo scienziato Clyde Crushcup e Lionardo, il suo assistente col carrello! -
Theo mise una mano sulla spalla di Gaddo, sbatacchiarono insieme i bicchieri della birra e bevvero di gusto leccandosi i baffi.
Tutti convennero che ci avrebbero pensato dal 27: il Natale andava festeggiato come si deve, per nessun motivo avrebbero potuto rinunciare al pranzo popolare del 25 dicembre - preparato da Topis Delacroix e Sabri-Babette, i cuochi ufficiali dell’associazione “Molina Mon Amour” - che si sarebbe tenuto nel “Magazzino delle cose utili”, in Piazza di sopra. E così fu.
 
 
L’Atto 3° lunedì 28 dicembre 2020

Fonte: Immagine: Valter Cecchetti
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