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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Mario Lavia, per linkiesta.it
AUTOREFERENZIALITÀ. L’INCREDIBILE PRETESA DI CONTE DI VOLER DISEGNARE LA NUOVA ITALIA PER DECRETO

28/12/2020 - 9:16

Quando si parla del Pnrr (il Piano italiano per il NextGenerationUe) è sempre tutto molto misterioso, impalpabile, incerto.

Dopo mesi di lavoro nell’ombra dei ministeri adesso ci avviciniamo alla stretta finale, cioè alla trattativa (perché di questo si tratta) fra i partiti della maggioranza per fissare le poste esatte per i 52 capitoli di interventi individuati e forse, ma non è certo, per stabilire a chi toccherà la regìa dell’operazione, dopo che Italia viva e in parte il Pd hanno demolito la cabina che Giuseppe Conte aveva congegnato e resa nota in una notte d’inverno.

Questa storia è un mirabile distillato del contismo così come descritto da Sabino Cassese: «L’accentramento delle decisioni a Palazzo Chigi è una delle caratteristiche di questo governo. Solo che l’accentramento si coniuga solitamente con il decisionismo, mentre in questo caso si coniuga con l’indecisionismo programmatico, che è forma sofisticata di esercizio del potere attraverso la non-decisione e di rinvio delle questioni difficili».

Aggiungeremmo, da profani, un ulteriore elemento: il nascondimento. Troppo spesso infatti nessuno sa dove, quando, come, perché si sia assunta un certa decisione, o un certo suo rinvio. Pochi governi come il Conte 2 hanno adottato una pratica così priva di trasparenza e totalmente refrattaria all’apertura di un vero dibattito pubblico. L’esempio del Pnrr da questo punto di vista è emblematico.

Il piano per la nuova Italia del post-pandemia che dovrà essere la bussola della politica economica dei prossimi lustri è stato prima misteriosamente redatto, poi buttato nel cestino, quindi riscritto nelle segrete stanze del potere con il solo rischiaramento proveniente da Bruxelles che di fatto ha dettato i contorni del Piano come quegli album che lo scolaro deve solo colorare, e comunque lontano anni luce dalla società italiana, pronto per essere scodellato a gennaio sotto forma di decreto.
A parte che non si capisce la scelta tecnica del decreto (avrebbero stavolta ragione e le opposizioni a protestare), ciò che balza agli occhi è questo atteggiamento da prendere o lasciare, questa autoreferenzialità escludente, questo alzare il ponte levatoio dinanzi al Castello del potere. Altro che questo mix di segretezza e accentramento, dell’esatto contrario ci sarebbe bisogno: di un grande concorso di idee e di passione, di una mobilitazione dei cervelli e (anche, certo) degli interessi, insomma di una concreta prova di una democrazia che sa decidere in quanto connessa con la società.

E però, lo sappiamo: questo è un governo che sconterà sempre un grandissimo deficit di sensibilità democratica (senza peraltro compensarlo con clamorose dosi di sapienza tecnica), un deficit che è incistato nella sua carne – basti ricordare come nacque e perché: per un’operazione di Palazzo – e alimentato dalla confusione fra emergenza ed eccezione. Perché è verissimo che viviamo una condizione di emergenza che però non implica uno stato d’eccezione, cioè la sospensione della democrazia come pratica e come forma.

Ma a questi uomini di governo, a partire dall’avvocato del popolo, manca del tutto il riflesso democratico e sociale dei grandi leader dei partiti di massa i quali, fossero democristiani o comunisti o socialisti, per prima cosa si sarebbero chiesto «ma cosa ne pensano i nostri, cosa ne pensa la gente?», e persino i leader dei partiti più piccoli in un certo senso incaricavano le grandi organizzazioni di ascoltare il popolo (Giovanni Spadolini, allora presidente del Consiglio, implorava Luciano Lama: «Mi raccomando, mi faccia sapere cosa pensa la Cigil – egli, toscano, non diceva Cgielle): tu pensa se Giuseppe Conte si preoccupa di ascoltare l’Italia, semmai ascolta Rocco Casalino e chiusa lì.

Ma quello che suscita una certa inquietudine è che il contismo ha contagiato i dirigenti dell’ultimo simulacro di partito, il Pd: cosa stanno facendo per parlare con il Paese del suo futuro? Eppure esistono tuttora centinaia di strutture, migliaia di professionisti, tecnici, intellettuali: chi li ha coinvolti? Su ben 52 progetti contenuti nel Piano è chiaro che c’erano tutte le possibilità di sentire prima il Paese nelle sue articolazioni economiche, territoriali, professionali e poi scrivere i progetti per dedicare una amplissima discussione parlamentare, quindi operare una nuova sintesi e su quella chiedere il voto finale delle Camere.

Come al solito il Parlamento ascolterà le informative del presidente del Consiglio e i soliti interventi dei leader a favore di telecamere, la gente ascolterà distrattamente, i giornali faranno le loro belle infografiche e buonanotte ai suonatori. Il Piano Marshall del 2020 lo hanno fatto diventare materia di scambio al tavolo verde della verifica di governo e presto si vedrà che aver circoscritto la discussione a trenta persone è stato un errore, che pretendere di disegnare la nuova Italia per decreto è un fattore di debolezza. Che peserà.





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29/12/2020 - 13:12

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

....studia. La solita tiritera va bene con i nipoti,alla lunga stanca anche loro, quindi, fiato alle trombe Turchetti.

29/12/2020 - 9:39

AUTORE:
Bruno della Baldinacca (alias Bruno Baglini)

Perseverare è diabolico!
La prima tessera del PCI me la firmarono Luigi Longo e Mauro Tolaini.
Il primo è nell'alto dei cieli, il secondo non più iscritto al partito del fratello di Luca Zingaretti ed io non ho mai cambiato anche se troppo spesso il mio partito ha cambiato nome e simbologia e come ho sopportato "Locchetto" sopporterò anche "Ovosodo" gli uomini passano le idee giuste no!
Ho seguito e seguo la politica da più di mezzo secolo; ho visto il mio partito votare contro lo statuto dei lavoratori perchè proposto da due illuminati politici socialisti.
Ho visto Berlinguer dare l'astensione al governo Andreotti per salvare l'Italia dall'attacco feroce delle br.
Ho visto/sentito dire da Matteo Renzi a Bersani: tu non sei Guiulio Andreotti e Grillo non è Enrico Berlinguer: il governo va fatto con chi ci sta (grillo non ci "stiede") ed il vice di Bersani; Letta fece il governo con i voti di: PD-FI-SC.
Ho visto in TV il presidente dell'assemblea nazionale PD, Speranza dare il benservito a Letta perchè incapace di fare le riforme chieste di Napolitano bis.
Ho letto che Enrico Letta fu allontanato dal governo dal 96% dei dirigenti nazionali PD (i contrari furono solo i civatiani).

Il tutto per dirti che sono ferratissimo delle cose politiche nazionali e come vedi anche locali (vedi elezioni nuovo ASBUC vecchianese i miei due interventi su RUBRICHE VdS).

Se non lo sai sallo: tutti i presidenti del Consiglio incaricati, prima di sciogliere la riserva han sempre sentito tutte le parti sociali vedi: i quattro sindacati più rappresentativi, la confindustria ed ora c'è anche il terzo settore, poi sono naturalmente i nostri rappresentanti eletti in Parlamento che danno la fiducia.
In una Repubblica parlamentare questa è la prassi!
Ma agire contro "il popolo" si va poco avanti; vedi governo Tambroni ed altri.
...e a primavera quando finisce giustamente il divieto di licenziamento ci vorrà un governo non di ministrelli come l'attuale (non faccio nomi perchè sono evidenti i cenci molli).
...e li le forze sociali che compongono l'Italia unita-solidale ed Europea saranno determinanti perchè non c'è articolo 18 (tolto dal governo Monti con il voto favorevole "anche" di Pierluigi Bersani).
Quando un azienda chiude; chiude per tutti.
...ma...l'rt18, il riintegro stabilito dal giudice..si bona Ugo!
Studiare-studiare-studiare; dare del tuttologo così alla carlona non serve a nessuno, neppure ai Sanfredianesi di Vecchiano.

29/12/2020 - 8:47

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

Io posso anche non capirci una sega, chiamiamola con si deve, però so che il Parlamento decide su indicazione dei partiti non della cosiddetta " società civile ", quella è la foglia di fico che si usa per rendere digeribile il tutto. Strano che un tuttologo come te non lo capisca, ti hanno fatto fuori dalla cabina di regia ? Succede, su con la vita.
C.I.A.O.

28/12/2020 - 19:54

AUTORE:
Osservatore 1

...non c'hai capito una pippa!
E il Parlamento che decide, non i tecnici.
I tecnici come per expo o Pompei sono nominati dalla politica.
Nel Parlamento si formano le maggioranze di volta in volta (vedi anche l'ultima votazione a maggioranza su l'alta velocità deve la 5* non ha partecipato al voto ed il governo è stato sostenuto dalle minoranze).
Quindi a maggioranza quel progetto è passato e chiaramente lo renderanno esecutivo i tecnici e gli operai su direttiva del ministero preposto.
...poi è norma che i governanti di turno sentono il parere "anche" delle parti sociali in causa e...il Conte Giuseppe purtroppo non è Spadolini Giovanni che sente "anche" Landini& ed il solo Casalino Rocco non credo rappresenti Confindustria, Sindacati, Terzo Settore etc.

28/12/2020 - 18:59

AUTORE:
veccchianese di s.Frediano

Lavìa : " Eppure esistono tuttora centinaia di strutture, migliaia di professionisti, tecnici, intellettuali: chi li ha coinvolti? Su ben 52 progetti contenuti nel Piano è chiaro che c’erano tutte le possibilità di sentire prima il Paese nelle sue articolazioni economiche, territoriali, professionali e poi scrivere i progetti per dedicare una amplissima discussione parlamentare, quindi operare una nuova sintesi e su quella chiedere il voto finale delle Camere. "
Ma come, prima la task-force non andava bene perchè toglieva potere ai ministeri e ora si invocano tecnici e professionisti per i progetti. Allora la task- force serve. Il lupo perde il pelo...solo che si vuole scegliere chi mettere e che siano prossimi ai partiti e a chi li guida. Altro che accentramento.

28/12/2020 - 16:53

AUTORE:
bat 21

non ho ancora capito perche su certe questioni non vi e'chiarezza,non vorrei essere frainteso ma ho l'impressione che presto verremo travolti da una infinita' di problemi,quella che io chiamo tempesta perfetta