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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Fiaba d’inverno - Atto 4°
Gabriele Santoni alias Carmine Granito

31/12/2020 - 10:05

Carmine detta la linea: “Questa è davvero una bella fiaba d’inverno, un messaggio di bellezza che ricaccia indietro quei barbari dietro i vetri, livorosi e razzisti, che non sanno smettere di urlare “Prima i molinesi!” mentre noi, che amiamo il mondo e il nostro paese come nessun altro, lo sappiamo che questo luogo sarà magico soltanto se mille e mille persone ci verranno a trovare portando e torneranno a casa portando via qualcosa a loro volta. Bisognerà resistere, ma è questo che fa sorridere il cuore. È questa la Sinistra di bellezza che sogniamo! E comunque… Vedremo!”

 


Atto 4° - La “sinistra di bellezza” e comunque Vedremo!
 
E l’ultimo dell’anno arrivò. L’attracco che reggeva l’organo fu fissato alle mongolfiere giganti. Piledio Sticassi, coadiuvato dai fratelli Piccolo Uccello, in tre giorni aveva fatto un lavoro come si conviene nelle fiabe che contano. Tutta la cittadinanza seguiva le manovre accalcata sulla piazza. Dietro i vetri del “Casino dei barbari”, occhi furibondi, sottili come fessure di salvadanaio, stringevano i pugni sognando il fallimento dell’operazione.
Nilde la Sindaca, il conte Gaddo, don Gigetto, il marchese Theo, Aureliano - che per l’occasione era sceso dai monti - seguivano, insieme a Clyde Crushcup e Lionardo, le operazioni.
Anche Marta Belseno, abbracciata a Carmine e al Brenda, come si faceva nei partiti seri prima di una prova difficile, assisteva all’evento.
- Ho deciso che canteremo “Nel blu dipinto di blu”, - disse Miles Davis - mi sono consultato col maestro Boccacci, è la canzone giusta. E salì nel grande cesto sotto il pallone colorato insieme a Heidi, che si sedette alla tastiera dell’organo.
E all’improvviso, inatteso, in mezzo alla folla, spuntò Domenico “Mimmo” Modugno, acclamato come un re che, dopo aver abbracciato il Nero, prese posto su una delle due mongolfiere avvicinandosi a un microfono. Il vecchio musicista afroamericano aveva fatto in tempo ad avvisare Mimmo e il vecchio cantante pugliese non si era fatto pregare.
Tutto era pronto.
Clyde dette il via, come un direttore d’orchestra: Piledio Sticassi sciolse gli ormeggi e le mongolfiere partirono verso il sole. Un paese intero teneva lo sguardo alzato verso il cielo. Heidi cominciò a suonare. Man mano che l’organo saliva, le canne cominciavano a prendere la tonalità giusta. A un certo punto Miles Davis, tendendo l’orecchio verso il sole, gridò in un megafono - È la nota giusta! La bisdrucciola! Ci siamo!
Era fatta. Dalla piazza saliva un mare di applausi e cappelli in aria e vino rosso e salame a fette e pane della Cò. L’organo era rianimato! Che bellezza!
- Volareeeee! - cantava Modugno a squarciagola, come neanche al festival di Sanremo quando aveva vinto e tutti rispondevano - Oh oh! -
- Cantareeeee Oh oh oh oh! Nel blu, dipinto di blu, felice di stare quassù. E volavo, volavo, volavo, più in alto del sole…
Così un paese intero diventò in un attimo il coro per una delle canzoni italiane più belle degli ultimi cent’anni.
La sera, al veglione di mezzanotte, al dancing del maestro Boccacci, Theo aprì le danze ballando con la Sindaca e improvvisamente la pista si riempì di abiti da sera volteggianti. A mezzanotte, saluto all’anno nuovo, brindisi e tutti a letto.
La mattina del Primo gennaio, alle undici in punto, iniziarono le celebrazioni del gemellaggio fra Molina di Quosa e Parigi. Giornata storica.
Dopo l’inno nazionale, come da accordi, Heidi introdusse la cerimonia con una sonata d’organo “La marcia del Carmassi”, che Fusto di Pipalino accompagnò col corno. E a seguire il rappresentante della delegazione parigina affiancato dal marchese Theodorico de Saint Just, consegnò a Nilde la Sindaca, sulle note della Marsigliese, le chiavi della città suggellando il riconoscimento della cittadinanza eterna. Nilde, a nome della Città di Molina, ricambiò donando “la Castagna d’oro” accompagnata da una damigianetta d’olio d’annata.
Carmine Granito abbracciò commosso la segretaria del Partito, la barista Belseno e non si trattenne - O Marta, sono contento davvero, credimi. Anche perché grandi soddisfazioni la politica non ce le dà più. Noi appoggiamo il consiglio direttivo e Nilde la Sindaca perché sono tutte brave persone e l’unica alternativa a quel branco di razzisti, ma a volte mi verrebbe voglia di rimanere a letto, la mattina. Questa volta però s’è fatto tutti insieme una bella cosa e sono soddisfatto. Di fronte alla barbarie si riesce sempre a essere uniti. Questa è davvero una bella fiaba d’inverno, un messaggio di bellezza che ricaccia indietro quei barbari dietro i vetri, livorosi e razzisti, che non sanno smettere di urlare “Prima i molinesi!” mentre noi, che amiamo il mondo e il nostro paese come nessun altro, lo sappiamo che questo luogo sarà magico soltanto se mille e mille persone ci verranno a trovare e torneranno a casa portando via qualcosa a loro volta. Bisognerà resistere, ma è questo che fa sorridere il cuore. È questa la Sinistra di bellezza che sogniamo! E comunque… Vedremo!
Intanto, in un angolo della piazza, Valterino delle Prata maestro pittore, dipingeva la scena. Un quadro era la ciliegina che serviva, come su una torta, per concludere quella giornata, così struggente e straordinariamente bella. Sarebbe stato esposto d’estate sul muro della canonica. Don Gigetto era d’accordo, come sempre.
L’associazione “Molina Mon Amour” ora sì che lo sapeva, di avere in mano le chiavi del futuro.
 

Personaggi e interpreti in ordine di apparizione:
Miles Davis, Don Gigetto, Fusto di Pipalino, Potsy il trombettista, Torello, Lo Strenta, Razzisti dietro i vetri, Theodorico de Saint Just, Il Solito, Itterizia, Aureliano il sudamericano, Sandrino il partigiano, Associazione Molina mon amour, Piledio Sticassi, maestro Boccacci, Heidi, Clyde Crushcup, Lionardo, Carmine Granito, Nilde la Sindaca, Eugenio di Buba, Marta Belseno, Il Brenda, Gaddo del Fava detto Marri, Topis Delacroix, Sabri Babette, I fratelli Antonio e Simone Piccolo Uccello, Domenico Mimmo Modugno, Valterino delle Prata, I Molinesi.

Fonte: Immagine: Valter Cecchetti
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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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5/1/2021 - 18:03

AUTORE:
Antonietta Timpano

Ritengo che tutto visto dall'alto risulti più bello.La visione dall'alto cambia lo sguardo, tutto appare nella sua interezza, le luci della civiltà possono sembrare lucciole,lanterne, romantiche candele.
Non solo Molina è più bella vista dalla curva del podere 'I Piantoni', un oliveto curato alla perfezione, ma anche le città d'arte come Pisa, Lucca, Firenze, hanno bisogno di essere guardate dall'alto; ogni tanto è necessario allontanarsi per rivederle nella loro complessa e completa perfezione. Il segreto quindi è spostare lo sguardo, il punto di vista, la prospettiva per riappropriarsi di qualcosa e di qualcuno, per poterlo riapprezzare.
Leggendo 'Fiaba d'inverno' e guardando il dipinto di Walter Cecchetti, molto bello, mi sono immaginata tutto il paese dentro l'organo,il paese che si eleva, che ci sorvola come noi sorvoliamo il paese quando andiamo a guardarlo dai nostri monti, da lassù , da I Piantoni.
Invece attraversando il paese in auto l'altro giorno, per la prima volta l'ho visto deserto. Inanimato. Mi ha assalito una profonda tristezza. Il nostro paese è sempre stato vivo, animato, popolato. Vederlo così , desolatamente svuotato mi ha rattristata. La causa di questa desolazione non è attribuibile all'emergenza covid e basta. E' anche frutto del cambiamento sociale, dei costumi, delle abitudini, delle mentalità, dei bar e dei negozi che chiudono.
Quindi un'associazione come 'Molina mon amour' acquista ancora più valore in questa desolazione, quando aggrega , quando tiene insieme la gente, di tutte le razze , ma accomunata dallo stesso desiderio di sentire l'appartenenza ad una comunità. Ecco questa è la chiave per il futuro che l'associazione detiene.

5/1/2021 - 14:17

AUTORE:
Antonietta Timpano

La riscossa di Molina in musica, mongolfiere che trasportano organi ghiacciati,le maestranze che si attivano per scongelare uno strumento,il gemellaggio tra Parigi e Molina, la musica jazz, il meglio della musica leggera, 'Nel blu dipinto di blu', suonano e risuonano come metafore di rinascita, alleggerimento dalla pesantezza dei tempi, speranza.
In effetti Molina Mon Amour, con la sua attività e la passione che anima tutti i soci nel concretizzare il sogno, dimostra di avere veramente in mano le chiavi di un futuro , se non altro , più pulito.
Grazie a tutti.
Grazie a te Gabriele!