Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Voglio inaugurare l’anno con una foto, non mia, e una storia di lontananza con la speranza in un anno di riavvicinamento.
Nella seconda guerra mondiale l’esercito italiano usava degli obici tedeschi residui, o almeno leggermente modificati, del precedente conflitto: gli Skoda 100/22 (i precursori erano 100/10 e poi 17).
Da una postazione nel Sud/Italia un soldato scrisse questa lettera il 13/05/1943:
27 Gruppo Skoda, 2 Batteria da 100/22
Carisima sposa vengo arispondere alla tua tanta desiderata le ttera la quale mia fatto molto piacere nel sentire che siei in buona salute te e il bimbo e il trimore per il presente se que dice sento che mi dici che e due giorni che non ciarricevi posta e ai ricevute le carto line e che ai ricevuto prima quello scritto dopo sai che posta lavori Sandrina sento che riguardo alla pasqua perte e un giorno come tutti lialtri se ricordo alora fai come quelli per contentare lui sai anche per me estato listeso sai se il fatto per pagare o si ne sento che per questano e cosi sento che siei restata contenta perche ai detto al bimbo adio apresto certo io spero desse finire sento che mi dici che apena loso che tifacci a vertire che alora te mi mandi il vaglia sento che mi dici che stia contento che tu ai fatto i soldi per pagare lerba che un ci ndai io e ora cie solo che qualche formeto e poi non cie in molto sento che mi dici che stia contento che tu ti sai disempegnare salvo disgrazie sento che ringrazi cardo e nero e presu mo anche litri e tirava 20 e poi andato 5 lire al chilo sento che ciai detto che fatto pasqua avrai dal lavocato di alemanno amassa e anche lui tia dato 50 lire sento che mi dici che ora del latte nefanno di piu poco ma neano fatto molto e ora la forma la fai listeso dato che ai levato lagnelli Sandrina sono per dirti che stanotte sono stato sempre in sogno conte e il bimbo e te eri su un marginone e le peore tiandavano dauna parte allaltra e io cio mandato il cane e il bimbo mia detto che lui vole stare sempre comme e io lio detto lui stava conte e lui piangeva ora che questo basta ora ricevera tanti saluti e baci te e il bimbo saluti da marcello saluti e baci te e il bimbo tuo pesempre sposo Francesco.
Un leggerissimo sorriso nel leggere questa lettera di un nostro compaesano e una pesantissima stretta al cuore nel capire il dolore della lontananza.
I sentimenti non hanno una grammatica, non si scrive per un elogio.
p.s. la Pasqua nel 1943 cadde il 25 aprile.