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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
La casa natale di Pirandello

9/1/2021 - 12:27

Questa volta l'incontro di Valdo Mori non è con un personaggio, bensì  con un luogo straordinario.

 


Il Tempio della Concordia si stagliava contro il cielo buio della notte. Gli scurini della finestra aperti mi permettevano di ammirare uno spettacolo unico al mondo, di un fascino che generava brividi intensi.

Rimanevo sveglio a lungo, sui cuscini rialzati, nel silenzio assoluto, a godermi una visione tra sogno e realtà.


Alloggiare all’Hotel Villa Athena di Agrigento era per me sempre emozionante. Specie nella stagione invernale con i pochi turisti in giro, il proprietario, l’avvocato Villa, mi riservava la camera con vista sulla Valle dei Templi.

La vecchia Akragas con i suoi famosi monumenti, la sua storia e il suo fascino millenario, mi accoglieva con sensazioni sempre più profonde e indescrivibili. Inoltre, proprio lì vicino si trovava la casa natale di un altro illustre personaggio della letteratura mondiale: Luigi Pirandello.

Questo rendeva ancora più suggestiva la visita a quei meravigliosi e mitici luoghi.
Agrigento aveva sempre una grande attrattiva, ma a febbraio, durante la Sagra del Mandorlo in Fiore, c’era un clima particolare reso palpabile dalla frenesia delle persone, indaffarate a organizzare uno spettacolo che coinvolgeva tutta la città e che aveva il suo culmine nella serata finale al Teatro cittadino.

Mentre le cime delle alte montagne vicine erano ancora innevate, sui mandorli sbocciavano i primi fiori.


La Trattoria dei Pescatori a Porto Empedocle era una tappa obbligata per la tipicità del luogo e la bontà del pesce.

Gestita da un gruppo di pescatori, disponeva di una piccola saletta. Sulla tavola solo il pesce pescato da loro.

Dopo gustose salse che condivano spaghetti o riso, per il secondo non avevamo che l’imbarazzo della scelta: pesci di diverse e pregiate qualità, ancora vivi, venivano cotti sulla griglia, nei tegami o lessati, e subito serviti con gli aromi profumati del luogo.

Consumato l’abbondante pranzo, era d’obbligo fermarsi al bar di fronte per un forte caffè corretto.

 

Eravamo nei primi anni Ottanta e rimasi molto sorpreso quando, alcuni anni dopo, proprio in quel bar avvenne una famosa strage causata dalla guerra tra due famiglie mafiose.

Durante la carneficina era presente nel bar un avventore che poi diventerà un famoso scrittore: Andrea Camilleri.

All’illustre cittadino la città di Porto Empedocle aggiunse negli anni duemila, anche se per poco tempo, la denominazione Vigata in onore della immaginaria cittadina dove erano ambientati i famosi romanzi della serie del Commissario Montalbano.


La casa natale di Pirandello era un’altra tappa d’obbligo dopo il pranzo. Mentre il mio collega Rosolino si faceva una bella pennichella in auto, io mi dirigevo al cancello di villa Kaos.

Suonato il campanello, una anziana signora scendeva le scale esterne e apriva il cancello.

Chiedevo di poter visitare la casa e lei, gentilmente, me lo concedeva.

Tornai diverse volte, la signora mi riconosceva e così facemmo amicizia. Viveva con il marito in una piccola abitazione sul retro della villa e di fatto ne era la custode.

Nel piccolo ingresso mi fece notare le lunette delle porte dipinte da Pirandello e la piccola camera dove era nato.

Mi sembrava di sognare nell’accarezzare quelle pareti e i pochi mobili rimasti, e trattenevo a fatica il respiro.

Percorrevo emozionato il breve viottolo per arrivare al cippo di pietra che ospitava l’urna con le ceneri del grande drammaturgo, di fronte al grande pino.

Sotto di noi, a strapiombo, il porto.

Rimanevo in silenzio mentre strani pensieri mi affollavano la testa. Accarezzavo delicatamente il masso, quasi timoroso di rompere una magica atmosfera.

I battiti del cuore aumentavano, ripetendo le parole dello scrittore: "Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orti d’un altipiano di argille azzurre sul mare africano". 

Al rientro salutavo con un piccolo pensiero la signora, ripromettendomi di tornare a trovarla.

Lo feci fino a quando mi trovai di fronte a una nuova realtà: al suo posto c’era una signorina addetta alla reception con tanto di biglietto e depliant illustrativi.

Anche il pino non c’era più, abbattuto da una tempesta.

Quell’atmosfera magica e sottile era svanita, ed io non ebbi più il coraggio di tornarvi.

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