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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Umberto Mosso
LE CONVERSIONI

12/2/2021 - 0:06

LE CONVERSIONI


Solo un mese fa tutti i partiti dell’ex maggioranza, ad eccezione di Italia Viva, sostenevano che avevamo il migliore governo possibile.

A sentirli saremmo dovuti andare avanti tranquilli e compatti stringendoci attorno a Conte che era “l’unico punto, insostituibile, di equilibrio”. Dopo di lui c’erano solo le elezioni anticipate.
I motivi della crisi di governo venivano definiti come incomprensibili e Renzi additato agli italiani come irresponsabile per avere fatto mancare la maggioranza “in piena pandemia”. Sostanzialmente un traditore inaffidabile, un pugnalatore alle spalle, un killer seriale di governi efficaci. Tutto solo per futili motivi di visibilità e potere personale.
In realtà erano mesi che la crisi si stava avvicinando, in modo chiaro e sotto gli occhi di tutti, per l’immobilismo del governo. Solo che tutti si rifiutavano di ascoltare Renzi, magari solo per contestare le molte questioni di merito che poneva.

Niente merito, solo insulti.
La crisi era, dunque, del tutto prevedibile e ampiamente motivata.
Nel suo discorso di addio alla vecchia maggioranza, pronunciato in Senato, Renzi concludeva con una frase che lasciava aperta la possibilità di un dialogo e una collaborazione futura, se le altre forze politiche avessero deciso di ragionare seriamente sul destino del Paese.
Disse, i primi di gennaio, “quando tornerete a fare politica ci troverete lì ad aspettarvi”. Ripubblico qui sotto la card postata allora.
Oggi assistiamo a molte conversioni alla parola di Draghi e perfino sulla via di Bruxelles.
Alcuni inorridiscono per questo, reclamano coerenza da tutte le parti, dicono che la mossa di Mattarella segna la sconfitta della politica. Non è vero, quella mossa è il trionfo della buona politica contro la cattiva politica.
Io, viceversa, di queste conversioni sono contento. Non solo perché, ed è così, sono venuti assai rapidamente all’appuntamento che Renzi aveva dato loro, e neanche perché, anche se non lo ammetteranno mai, lo sviluppo, prevedibile, dei fatti ha dato ragione al senatore di Rignano. Questo non è il punto. Sono contento perché il governo Draghi sarà sicuramente migliore e più capace di quello precedente.
Oggi ascoltavo le dichiarazioni di un politico PD, ex sindacalista Cgil ed ex ministro, una voce del coro che, solo fino a pochi giorni fa, condannava Renzi. Ora dice che “occorre superare i limiti negativi che abbiamo riscontrato nella lotta alla pandemia" e che "bisogna intervenire più efficacemente per riparare i guasti della crisi economica per riportarla sotto controllo”.
Bene, finalmente ci siete arrivati. Se l'aveste fatto a luglio sarebbe stato meglio.
Se ora fate un altro piccolo sforzo magari capite pure che Draghi non poteva essere chiamato tra due anni, ma subito, “in piena pandemia”. Quell’uomo non è adatto a celebrare un funerale di prima classe dell’Italia, dopo avere aspettato che finiste di giocare al gioco dell’Oca.

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