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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Il Passo di Dante
di Sandro Petri

14/2/2021 - 14:10


In questi giorni stiamo parlando diffusamente e volentieri dell'acquisizione da parte dell'Amministrazione di San Giuliano e della Regione Toscana della Rocca di Ripafratta, mettendo in risalto gli eventi storici che hanno segnato il ruolo politico e strategico dei luoghi di confine tra Pisa e Lucca.
Ma il 2021 avrà anche una importante ricorrenza, i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, avvenuta il 14 settembre 1321.


Da molti mesi, malgrado la pandemia, molte città hanno dato l'avvio ad una effervescente discussione su quali eventi organizzare.
Naturalmente Firenze e Ravenna sono in prima fila, ma anche per San Giuliano ci sarà l'occasione per dare il giusto rilievo a questa data, che tra l'altro cade nel periodo del Settembre Sangiulianese, manifestazione in fase di forte crescita.

Ma cosa ha a che vedere Dante con il Passo sul confine tra Pisa e Lucca?
Come si può leggere sul sito "Montepisano in Toscana", tutto nasce da questi versi della Divina Commedia:

Questi pareva a me maestro e donno,

cacciando il lupo e lupicini al monte

per che i Pisan veder Lucca non ponno.”

Questo passo è inserito da Dante nel 33° canto della Divina Commedia vv 28-30 e fa riferimento al dialogo che Dante, accompagnato dall’immancabile Virgilio, ha con Ugolino di Guelfo della Gherardesca, Conte di Donoratico, nel cerchio dei traditori.
Questi versi si riferiscono ad un brutto sogno premonitore avuto dal Conte e raccontato a Dante, a proposito di ciò che sarebbe capitato a breve proprio al Conte.

Facendo un piccolo cenno storico, il Conte Ugolino, dopo la sconfitta della Meloria (1285), prese la signoria del Comune Pisano con il titolo di Podestà. Per potersi liberare della morsa della lega contro Pisa da parte di Lucca, Firenze e Genova fu costretto a cedere ai Lucchesi i castelli di Ripafratta, Bientina e Viareggio e ai Fiorentini quelli di Fucecchio, Santa Maria a Monte, Castelfranco e Montecavoli.Punti a dir poco strategici e che lasciavano delle discrete falle nella difesa per il Comune di Pisa.

Tutte queste mosse, seppur strategiche, non lo resero amato da molti e lo portarono a doversi guardare le spalle addirittura dal nipote ma soprattutto dal Vescovo Ruggieri, Arcivescovo di Pisa.
Alla fine il Conte, proprio come predetto nel sogno, si ritrovò a patire la fame chiuso in una torre insieme ad alcuni figli, spirando dopo una settimana.

Ci sono diverse versioni su come furono gli ultimi giorni del Conte, tra cui quella di Dante dove sembra che Ugolino si cibò dei figli per resistere il più possibile e che addirittura essi gli chiesero di farlo. Questa versione è però stata smentita da diversi studi sui corpi trovati all’interno della torre.
Ma questa è un'altra storia.

Se andrete al Passo, troverete una targa con inciso sopra il canto dei versi sopra citati e potrete godere di una vista veramente molto suggestiva.
Piccola diatriba è se la targa sia sita nel territorio lucchese o in quello pisano, ma a noi piace considerarla esattamente al confine.
Un cippo, posto in epoca rinascimentale, ritrae la figura maestosa del vate, ma  quella zona fu di transito già per le abitazioni preistoriche, poi per gli etruschi, i romani e tutti i successivi frequentatori.

La via che conduce al Passo un tempo (prima che fosse scavato il tunnel denominato traforo della Torretta, ma da tutti chiamato il Foro) era un naturale collegamento fra S. Maria del Giudice e San Giuliano, di cui si può percorrere ancora oggi l’antico percorso lastricato di pietre.
E' un percorso breve e facile e la fatica è ripagata da uno splendido panorama dal luogo ove è posta la lapide, panorama notevolmente ampliato se poi da qui si raggiunge una delle vicinissime vette circostanti (monte di San Giuliano, monte Michelle, monte Nicole).Si può partire dall’estremità nord di S. Giuliano, appena sopra gli edifici comunali alla fine di via Niccolini, e proseguendo tra le poche case ed un vecchio muro, appena terminate le case, prima del grande cancello che sbarra il passaggio, sulla sinistra si trova un vecchio ponte, da questo si vede già rispettivamente a destra, inerpicarsi un sentiero (è solo una piccola variante per bypassare il cancello) inoltrandosi quindi sul sentiero 115 che dolcemente sale in direzione del monte di S. Giuliano (quello che ci troveremo davanti, tondo a cupola) fino ad arrivare in prossimità dell’imbocco della galleria e salire poi sul monte.




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