Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Fu costituita, addirittura, avanti la Prima Guerra mondiale.
Era allora una piccola fanfara che “animava” le serate “fra amici“ nell’ambito delle iniziative di sana ricreazione che i Duchi sostenevano e sviluppavano.
La guerra del 15-18, con i gravi compiti che imponeva a tutte le famiglie, segnò una battuta di arresto per la Banda. Essa riprese la sua attività dopo la desolazione della guerra, ed ebbe un notevole impulso con il M° Fratini di Pontasserchio, il quale, benché occupato nel suo lavoro di sellaio, seppe trasmettere la sua passione per la musica a tanti giovani.
La seconda guerra mondiale le impose una nuova battuta d’arresto. Ma la ripresa fu formidabile!
Giunse ad avere anche 40-45 elementi. Tutta gente che lavorava la terra, ma che, arrivata la sera, correva dal maestro per la prova. E non si contano i servizi alle processioni (anche fuori del paese) o in piazza. Memorabile la “Peregrinatio Mariae” del 1949 quando la Banda soddisfaceva anche a due servizi per sera.
I Duchi, in modo particolare il Duca Pietro, provvedevano a fornire gli strumenti e tutto il necessario.
Ma come avviene nelle cose “volontarie”, cambiando le persone e i tempi, tutto ha fine.
E così fu per la “gloriosa banda di Migliarino”.
Ci resta questa fotografia che pubblichiamo.
Tratto da “Le nostre radici”, Migliarino 1879-1979, in occasione del 1° centenario della Chiesa parrocchiale.
A cura di Don Luciano Peretti parroco.