Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Per le vacanze estive del 1978 presi in affitto a Tirrenia una delle due casette retrostanti l’Hotel Vittoria.
Tranquillità assoluta, una grande pineta prima della spiaggia, un mare bellissimo: l’ideale per una famiglia con figli piccoli, con in più il vicino centro della cittadina con negozi e servizi che ci garantiva tutte le comodità.
I titolari della pensione erano i coniugi Ging, anche loro con due bambini e il nonno, un austero e anziano signore della cui identità non mi resi subito conto.
Era il famoso József Ging, l’allenatore di calcio arrivato a Pisa nel 1921. Proveniva dall’Ungheria, dove già da tempo il football aveva assunto una più moderna organizzazione.
In seguito fu definito il Mago perché rivoluzionò i metodi di allenamento e di gioco tanto da condurre l’anno seguente il Pisa Sporting Club, dopo aver superato in semifinale gli eterni avversari livornesi, alla finale scudetto contro la Pro Vercelli.
Una partita sfortunata giocata a Torino con un arbitro torinese, nella quale il Pisa fu costretto a giocare quasi tutto l’incontro in dieci uomini per l’infortunio al giocatore Gnerucci, arrivato sul campo poco prima del fischio d’inizio per sostituire un altro compagno ammalatosi nel frattempo.
L’arrivo di Ging alla stazione di Pisa, avvenuto il 5 Gennaio 1921, fu descritto in modo singolare da Ferruccio Giovannini, fondatore e primo segretario del Pisa S.C.: …alto, biondo, con gli occhi azzurri e vestito in modo strano… lo identificai subito.
Ebbi modo in diverse occasioni di parlare con il titolare della pensione che mi narrò alcune vicende della vita del padre, dai trascorsi di calciatore alle numerose esperienze nelle città italiane dove aveva allenato ottenendo ovunque buoni risultati e riconoscimenti.
Ma Pisa gli era rimasta nel cuore, tanto che aveva deciso, al termine della carriera, di rimanervi per sempre stabilendosi a Tirrenia.
Sollecitato dalla mia curiosità, mi raccontò dell’episodio accaduto nel 1936 quando Ging era tornato per la terza volta ad allenare il Pisa: si svolgeva all’Arena la gara di serie B contro lo Spezia e l’incontro fu sospeso per consentire al pubblico presente di ascoltare in diretta il discorso di Mussolini.
Chissà cosa avrà pensato il nostro Mago seduto in panchina durante quegli interminabili minuti…
Il figlio mi confidò che spesso, alla sera prima di coricarsi, József usciva in giardino e si comportava come se stesse guidando un allenamento di calcio.
All’epoca aveva 87 anni e anche se il fisico era ancora integro iniziava ad avere problemi di memoria e riconoscimento.
Dopo questa segnalazione, durante le nostre cene estive all’aperto, notai che il vecchio allenatore effettivamente si muoveva in giardino a passi decisi, avanti e indietro, pronunciando a voce alta strane parole di incitamento.
Proprio come se stesse dirigendo un allenamento su un campo di calcio.
József Ging ci lascerà cinque anni dopo, nel 1983.
Posso dunque affermare di aver assistito all’ultimo allenamento del Mago.