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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
Nulla obbligò a buttar giu il Conte 2, se non la .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
100.000 Morti non bastano a responsabilizzarci?

9/3/2021 - 8:16

100.000 Morti non bastano a responsabilizzarci?


 E' passato un anno dall'inizio della pandemia del coronavirus, ed in Italia abbiamo superato i 100.000 morti, registrando ogni giorno decine di migliaia di positivi e centinaia di morti.

Il dramma di questi dati non sono solo numeri, ma reali tragedie di centinaia di migliaia di famiglie, sia per le preoccupazione o perdite di propri cari e sia per i gravi disastri economici che hanno determinato perdita di lavoro e fallimenti aziendali, portando sotto il livello di povertà non pochi cittadini.

Ma per molte persone, ancora oggi, dopo un anno di questo virus, che ha causato una vera e propria catastrofe nel nostro Paese, sembra non esistere il problema, ed ovunque si registrano comportamenti disinvolti, superficiali ed irresponsabili, fuori dalle regole di base dell'uso della mascherina e dei distanziamenti, causando un pericolo ed una minaccia collettiva che penalizza l'intera Nazione con la determinazione di zone rosse ed arancioni, con immediate conseguenze sulla libertà dei movimenti e sulla chiusura delle attività commerciali.

Non potendo quindi contare sul serio senso di responsabilità collettivo, l'unica speranza sembra risiedere solo nei vaccini, che però per diverse ragioni vengono distribuiti con estrema lentezza e varie difficoltà di approvvigionamento nazionale.

Alcune persone vivono la preghiera come una sorta di ultima spiaggia, e questa mia opera intitolata “La Preghiera di Agata”, realizzata a sanguigna e seppia acquerellate, è dedicata con rispetto a chi si affida alla preghiera con l'ultimo filo di speranza affinchè un proprio caro colpito dal virus riesca a salvarsi e si possa presto tornare ad una vita normale, recuperando quei rapporti di contatto umano che ormai da troppo tempo non riscaldano più la nostra esistenza quotidiana.






















Fonte: Bruno Pollacci Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
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13/3/2021 - 15:45

AUTORE:
Bellomini mariella pisa

Grand'uomo Il prof. Pollacci Bruno, sia come artista che come persona veramente sensibile x tutte le problematiche che ci coinvolgono in questo periodo tragico! È nella sua natura ereditata da sua madre Fernanda!