Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
100.000 Morti non bastano a responsabilizzarci?
E' passato un anno dall'inizio della pandemia del coronavirus, ed in Italia abbiamo superato i 100.000 morti, registrando ogni giorno decine di migliaia di positivi e centinaia di morti.
Il dramma di questi dati non sono solo numeri, ma reali tragedie di centinaia di migliaia di famiglie, sia per le preoccupazione o perdite di propri cari e sia per i gravi disastri economici che hanno determinato perdita di lavoro e fallimenti aziendali, portando sotto il livello di povertà non pochi cittadini.
Ma per molte persone, ancora oggi, dopo un anno di questo virus, che ha causato una vera e propria catastrofe nel nostro Paese, sembra non esistere il problema, ed ovunque si registrano comportamenti disinvolti, superficiali ed irresponsabili, fuori dalle regole di base dell'uso della mascherina e dei distanziamenti, causando un pericolo ed una minaccia collettiva che penalizza l'intera Nazione con la determinazione di zone rosse ed arancioni, con immediate conseguenze sulla libertà dei movimenti e sulla chiusura delle attività commerciali.
Non potendo quindi contare sul serio senso di responsabilità collettivo, l'unica speranza sembra risiedere solo nei vaccini, che però per diverse ragioni vengono distribuiti con estrema lentezza e varie difficoltà di approvvigionamento nazionale.
Alcune persone vivono la preghiera come una sorta di ultima spiaggia, e questa mia opera intitolata “La Preghiera di Agata”, realizzata a sanguigna e seppia acquerellate, è dedicata con rispetto a chi si affida alla preghiera con l'ultimo filo di speranza affinchè un proprio caro colpito dal virus riesca a salvarsi e si possa presto tornare ad una vita normale, recuperando quei rapporti di contatto umano che ormai da troppo tempo non riscaldano più la nostra esistenza quotidiana.