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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Misericordie toscane
10.000 volontari delle Misericordie aspettano il vaccino

27/3/2021 - 17:05



10.000 volontari delle Misericordie aspettano il vaccino
Fanno parte per legge del sistema sanitario regionale, ma la Regione non li ha ancora protetti. Ingiusto per la storia di generosità del volontariato di questa terra
 
 
COMUNICATO STAMPA
 
Ci sono oltre diecimila volontari delle Misericordie toscane in attesa di ricevere la prima dose del vaccino anti Covid, in particolare quasi 4mila del sistema di emergenza, persone che salgono sulle ambulanze per soccorrere chi ha bisogno, compresi i malati di covid e che ancora non hanno ricevuto quella protezione tante volte promessa ed a cui avrebbero diritto.
I nostri volontari sono in prima fila da un anno nel fronteggiare la pandemia, sulle ambulanze, a fianco degli anziani o con i mille servizi, dai trasporti sanitari alla spesa a casa, offerti dalle oltre trecento Misericordie sparse in tutta la regione. Persone che dedicano la loro vita e il loro tempo, gratuitamente, agli altri, che sono riconosciuti da una legge regionale come parte integrante del servizio sanitario regionale, ma per le quali la Regione non è stata in grado di garantire la vaccinazione. Non è giusto e non possiamo più accettarlo in silenzio.
Abbiamo deciso di alzare la voce, cosa che non fa parte del nostro modo di essere, per difendere i nostri volontari, perché non possiamo continuare a veder crescere in loro un mix di preoccupazione e frustrazione, determinate dalle promesse a vuoto ricevute finora. Senza contare che ciò può portare anche ad una difficoltà a coprire i turni di presenza sulle ambulanze che garantiscono l’emergenza sanitaria nella rete del 118.
Tutto è andato bene nella prima fase, tra gennaio e febbraio, quando sono stati vaccinati 5831 volontari dei 6404 nomi che la Regione ci aveva chiesto come quota massima a dicembre. Poi qualcosa si è bloccato e da allora, nonostante i solleciti, non è stato possibile risolvere i problemi, tanto che a marzo sono stati vaccinati soltanto 767 volontari. Meno di un decimo dei 10.153 nomi che abbiamo indicato alla Regione a Febbraio, nella seconda finestra di disponibilità che ci è stata fornita, e che sono così ripartiti: 3386 per il servizio di emergenza, 5372 per servizi socio-sanitari e 1395 per altri servizi, compresa la protezione civile.
Non sta a noi dire che cosa non funziona, quali sono stati gli errori, se ci sono stati abusi o furbetti. Ma è evidente che non vaccinare i volontari impegnati nei servizi socio-sanitari è un’ingiustizia per la storia di generosità del volontariato di questa terra.
Chi deve e può agire, lo faccia.
 
Firenze, 27 Marzo 2021
 
Ufficio stampa Misericordie della Toscana – Alberto Campaioli, 335-6835529

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3/4/2021 - 23:31

AUTORE:
Cittadino come pochi

Sono d’accordo nel vaccinare chi è a contatto con il malato, ma solo quelli, non ripeterà la regione l’errore di vaccinare gli amministrativi della croce rossa o di altre associazioni? Speriamo di no. Poi siccome mi piace la chiarezza volontario è chi fa un attività senza scopo di lucro, gli altri sono stipendiati lavoratori con diritti e doveri da rispettare come tutti gli altri

3/4/2021 - 21:42

AUTORE:
Lettore

Essere anziani non vuol dire essere ammalati per forza, ma, un ma c'è sempre.
Un anziano ha una forte colica renale o peritonite; chiamo il 118 ed inconsapevolmente mi inviano uno o tre baldi giovani svaccinati e "asintomatichi" e con il covid19; anzi ora covid21 di nazionalità Inglese ma covato leggero, lo lasciano a me (sempre per puro caso) e...tanto debbo andare comunque all'ospedale e qualche santo provvederà.
Non dico che bisogna tacere perchè poi, come disse Bassetti ad una giornalista: prendi una laurea, vieni al mio posto ed io vengo a fare il giornalista di "gossippe".

3/4/2021 - 21:12

AUTORE:
Cittadino come pochi

fare i vaccini secondo le priorità di patologia e di età, come si fa a far morire un anziano per vaccinare un giovane volontario che se la caverà con una semplice influenza. Sono dinamiche che non capisco.