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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . c'è più religione ( si esce un'ora prima). .....
. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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12 13 14 LUGLIO E ANCORA 19,20,21 MUSICA DAL VIVO
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Sinistra Civica Ecologista
Vaccinare i volontari è una priorità, senza loro il sistema crolla

30/3/2021 - 16:55

 
L’appello delle associazioni di volontariato Pubblica Assistenza, Misericordia, Croce Rossa Italiana, non solo è sacrosanto, ma mette a nudo i limiti di chi deve decidere sulle priorità delle persone da vaccinare.
Già è grave non aver considerato queste persone al pari del personale medico sanitario come il primo fronte da proteggere contro la pandemia, per dare loro la possibilità di operare nella massimo di sicurezza possibile per fronteggiare e proteggere i cittadini.
Per come funziona oggi il sistema sanitario, le associazioni di volontariato, non sono più associazioni che operano in subordine al sistema sanitario pubblico, ma senza il loro operato, sarebbe il sistema sanitario stesso ad andare in difficoltà più di quanto non lo sia già


Hanno centralizzato il 118, una scelta non molto felice, ma chi chiamano per le emergenze?

Le associazioni sopra menzionate, e quindi chi sono i primi ad entrare in contatto coi malati?

I volontari delle associazioni, e allora affinché il sistema regga non è giusto proteggerli?


Ancora, se una famiglia ha un congiunto in ospedale per covid, e deve fargli arrivare beni primari o medicine importanti, ed al familiare non è permesso andare o non si può muovere da casa chi chiama?

Le associazioni di volontariato.

 

Se una persona deve andare a fare un tampone ma impossibilitata dei mezzi propri, chi chiama?

La Pubblica Assistenza o la Misericordia o la Croce rossa, e quindi sono i primi ad entrare in contatto coi pazienti sospetti di covid. Potremmo parlare degli aiuti alle persone indigenti, ai buoni spesi ed altre funzioni fondamentali che svolgono.


Ma la cosa grave è che queste cose non le conosco soltanto io ma le conoscono ogni persona che opera nel sistema socio sanitario, le conoscono i cittadini che di questi benefici usufruiscono, le conoscono le istituzioni locali e regionali, peccato che non se ne siano ricordati al momento di decidere di emanare le categorie prioritarie da vaccinare, poi magari nelle dichiarazioni alla stampa si ringraziano per il lavoro che svolgono.


Non lo so se anche le istituzioni locali si siano fatte sentire , sarebbe brutto non lo avessero fatto perché costoro per primi sanno della importanza delle associazioni di volontariato.
Che ad oggi, dopo che è iniziata la fase di vaccinazione, non si sia pensato a correggere questo limite è un fatto grave a cui deve essere posto rimedio.

In questa fase non sono interessato alla polemica delle vaccinazioni a categorie o soggetti, non proprio prioritari, lo so che prioritari sono tutti i cittadini, ma mancando i vaccini si debbono fare delle scelte ed anche da queste scelte si vede la volontà politica di chi decide.
Conosco bene l’importanza fondamentale che le associazioni di volontariato hanno nel territorio, lo ho verificato personalmente quando ero vice sindaco e assessore al sociale, senza il loro apporto molte cose non avremmo potuto farle.
Dare una risposta in positivo al grido di allarme lanciato dalle associazioni di volontariato, è la scelta più concreta per dimostrare che c’è tutta la volontà di superare i limiti fin qui riscontrati ed andare avanti ancora più spediti.

Il momento è difficilissimo per tutti, per questo ora è importante far prevalere il buon senso e la solidarietà ed operare con grande lungimiranza. Il momento è adesso.


Franco Marchetti
Ex vice sindaco San Giuliano Terme
Sce lungomonte

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3/4/2021 - 21:31

AUTORE:
Cittadino come pochi

Se per volontariato si intende colui che da il proprio contributo a titolo gratuito alla comunità in cui vive questi ha tutta la mia ammirazione, in quanto volontario si fa carico di un lavoro del quale già in partenza sa di assumersi tutti i rischi connessi (vedi duvri) questo in quanto volontario non lo esonera dal rispettare le priorità di età definite dal ministero. Se invece si dice volontario ma si è altro e si viene a sapere che tutto si regge su queste persone allora è giusto vaccinarli, ma qualcosa è andato in deriva perché le comunità e il sociale si dovrebbero assicurare con personale contrattualizato ed il volontario come tale dovrebbe essere un semplice supporto. Quindi chi ha un contratto non si può definire volontario giusto?

1/4/2021 - 17:41

AUTORE:
bat 21

vorrei ricordare che a fare volontariato ci sono trentenni quarantenni cinquantenni sessantenni e anche settantenni, che vorrebbero svolgere la loro attività con margini di sicurezza più ampi

1/4/2021 - 6:10

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

I volontari sono quelli che tengono aperti le sedi delle associazioni dove ci sono gli ambulatori dei medici, sono quelli che guidano le ambulanze, i mezzi attrezzati, sono quelli che vengono chiamati a soddisfare le esigenze di persone fragili, spesso sole e comunque bisognose di attenzioni varie. Nell' espletamento dei servizi entrano nelle case, entrano in contatto con più persone, dovrebbe essere una priorità il fatto che siano vaccinati, indipendentemente dalla loro età. Nel mondo che siamo, oggi, provate a immaginarvi una giornata, una sola, senza volontari. Poi ne riparliamo, quando i telefoni restano muti...

31/3/2021 - 14:28

AUTORE:
Cooppista

Da una forza politica di sinistra, che proprio volesse cedere ad individuare delle categorie particolarmente esposte, mi sarei aspettato una attenzione particolare ai lavoratori della grande distribuzione, alle cassiere/i dei supermercati, ogni giorno dal primo giorno esposti al rischio senza che nessuno abbia posto seriamente il problema. Ecco una occasione persa per una nuova lista nata vecchia.

31/3/2021 - 11:33

AUTORE:
Jena

Per fortuna il criterio per fasce d'età sembra essere passato. Con buona pace di avvocati, magistrati, professori universitari e tutte le altre spinte corporative, comprese quelle clientelari.
Quindi anche i volontari, ma come tutti gli altri in base alla età. Il ventenne può attendere un po' di piú.

31/3/2021 - 8:43

AUTORE:
GigiDiTeglia

................ il governo ha dato direttive alle regioni di procedere per fasce di età ......... ma c'è sempre qualcuno che vorrebbe fare di testa sua creando confusione ........ e per propagandarsi senza curarsi delle vere priorità del difficile momento. .......... Ovvero l'egoismo prima di tutto ......... il posto conta vero sig. Marchetti? ........ GigiDiTeglia

31/3/2021 - 8:33

AUTORE:
Franco

Il volontario ventenne non muore, probabilmente nemmeno si ammala, il settantenne si.
Questo atteggiamento miope del resto spiega anche il numero di morti che quotidianamente si contano. Il meglio è nemico del bene, si incomincia a capire ma qualcuno dovrà pure spiegarlo prima o poi.
Capisco che una lista ambiziosa debba piantare la sua bandierina, ma la propaganda la lascerei e la rimanderei al dopo pandemia, rigrazie.

30/3/2021 - 23:47

AUTORE:
Volontario P.A.

....il volontario ventenne, col suo contributo, può concorrere a salvare vite, guidare mezzi per il trasporto disabili e non, tutte cose che non può fare un settantenne che non opera nel volontariato. Può andare come spiegazione ?

30/3/2021 - 23:41

AUTORE:
Cittadino come pochi

Ognuno ha i suoi fedelissimi, ma quello che mi meraviglia di più è da parte di chi nel simbolo riporta la scritta “civica”. quindi si dovrebbe far carico dell’interesse di tutti i cittadini su base solidaristica, invece si portano avanti alcuni invece di altri secondo interessi che non voglio nemmeno pensare. Ma è proprio difficile pensare ai sanitari a contatto con pazienti, non agli amministrativi come fatto dalla nostra regione e poi a tutti gli altri cittadini in base alle fragilità e all’età. È dimostrato che un anziano può andare all’aldilà molto più facilmente di un giovane. La politica in questa pandemia ha mostrato tutti i limiti , l’ignoranza di chi la rappresenta, purtroppo anche chi sembrava capace ha mostrato tutti i propri limiti. Cosa ben più grave si stringono tutti a corte anche in regione maggioranza e opposizione pur di non ammettere gli errori fatti.

30/3/2021 - 21:45

AUTORE:
Franco

Dovremmo finirla con il ragionare per comparti categorie corporazioni e cominciare a ragionare per fasce d'età. Perché preferire vaccinare un volontario ventenne al posto di un (non volontario) 70enne? Presto vaccineranno tutti, ma basta queste tifoserie, grazie.