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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Mazzarri (Lista Boggi Sindaco)
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA
IL PRESIDENTE DEL PARCO: NON CHIUNQUE

31/3/2021 - 12:09


COMUNICATO STAMPA di SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA - PISA
IL PRESIDENTE DEL PARCO: NON CHIUNQUE.


Il rinnovo degli organismi dirigenti del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli ha sempre suscitato molto interesse proprio per l'importanza che oggettivamente ha ed il dibattito politico che ne scaturisce è sempre stato piuttosto vivo. Purtroppo come spesso accade nel dibattito pubblico – e gli articoli dei giornali locali di questi giorni ne sono un esempio -  l'interesse spesso si ferma alla figura che può diventare il Presidente del Parco, solo in quanto rappresentante di una parte politica piuttosto che dell'altra. In alcun modo vengono invece evidenziate quelle che sono le caratteristiche particolari del territorio in oggetto che dovrà essere governato nei prossimi cinque anni, né le peculiarità che la figura preposta a tale compito dovrà possedere. Il Presidente del Parco è la persona che, insieme alla Comunità del Parco e al Consiglio Direttivo, deve dare l'indirizzo politico, preciso e corretto, alla gestione del Parco, individuando linee di azione basate su principi di ecosostenibilità.

Per questo come Sinistra Civica Ecologista abbiamo sostenuto e sosteniamo che il presidente deve avere una chiara e riconoscibile sensibilità e competenza sui temi ambientali. Non chiunque può fare il Presidente del Parco; non tutte le persone hanno la conoscenza e la competenza necessarie per svolgere questo delicato incarico.  Fra le domande presentate ce ne sono indubbiamente alcune  che posseggono quella sensibilità ecologica richiesta per la tutela e valorizzazione del territorio del Parco. Alcune, non tutte.

E’ verso queste competenze che auspichiamo sia indirizzata la scelta che la Comunità del Parco è preposta a fare, individuando quella rosa di cinque persone da sottoporre al Consiglio Regionale per la nomina definitiva. Abbiamo letto che anche il nuovo segretario del PD Enrico Letta ritiene necessario far emergere criteri di competenza anziché logiche di convenienza e di spartizione politica. Ebbene ciò è tanto più vero e opportuno quando si tratta di scelte che riguardano un Ente pubblico come il Parco.
 

Fonte: Il coordinamento pisano e regionale di SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA
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5/4/2021 - 15:08

AUTORE:
Giorgio Gentilini

Buongiorno, leggo testualmente che “il Presidente del Parco è la persona che, insieme alla Comunità del Parco e al Consiglio Direttivo, deve dare l’indirizzo politico, preciso e corretto, alla gestione del Parco, individuando linee di azione basate su principi di ecosostenibilità”.

Il Masterplan è lo studio recente (Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli Strategic Masterplan), commissionato dal Parco ad una società di architettura internazionale per dare l’indirizzo futuro a questa bellissima area naturale.

Come ambientalista ho analizzato sinteticamente quanto prevede questo Masterplan e sinceramente, lo ritengo poco adatto al Parco Naturale, in particolar modo al territorio di San Rossore.

Trasformare in un parco urbano il bosco di San Bartolomeo (situato tra le Cascine Vecchie e quelle Nuove), significa snaturarlo e creare ulteriori problemi di gestione ottimale, oltre che di sicurezza.

Inoltre, il progetto di una pista ciclabile che si vorrebbe costruire sopraelevata all’interno di questo bosco, non può che disturbare la nidificazione dei numerosi uccelli che qui trovano il loro habitat ideale. Questa pista ciclabile in quota, porterebbe solo problemi ai nidiacei presenti nell’area boscosa.

Oltre al fatto che l’accesso a questa pista sopraelevata potrebbe essere difficoltosa per la maggioranza delle persone che vorrebbero accedervi, con il rischio di incidenti.

Il progetto dell’accesso via fiume al Parco lo vedo poco funzionale. Inoltre, se viene portato avanti il progetto del dragaggio dell’alveo dell’Arno per favorire la navigazione fluviale, come è intenzionata a fare la politica prossimamente, si determina una ulteriore perdita di naturalità dell’asta terminale dell’Arno, con ripercussioni sull’erosione costiera.

Per maggiori informazioni relative a questo aspetto, consiglio di leggere la pubblicazione sul seguente link:
https://app.box.com/s/yf8e3816hlr7byvkeu0b2tspsab985hw/file/756164075702

Il progetto compreso in questo Masterplan prevede un deciso e stabile incremento di popolazione all’interno del parco, compreso la parte turistica, che dovrebbe essere indirizzata alle coltivazioni definite come agricoltura 4.0. Ovvero “la creazione di una nuova comunità temporanea di persone dedite al lavoro per l’innovazione dell’arte di lavorare la terra”.
Sinceramente, questa parte mi sembra un progetto futuristico di scarsa sostanza.

I turisti che visitano un parco naturale, quale quello del Gran Paradiso in Italia, od un qualunque altro parco nel mondo: in Africa, negli USA, in Australia, ecc., lo fanno soprattutto per vedere gli animali allo stato brado presenti in queste oasi e per ammirare gli spettacolari ambienti naturali, non certo per andare a fare i coltivatori.

A San Rossore, nell’Ottocento, erano presenti allo stato brado centinaia di cavalli e vacche di razza maremmana, oltre la presenza di numerosi altri animali selvatici. Nel mio libro (Litoralis), pubblicato a Pisa nel 2001, riferisco alle pagine 84 ed 85 questo aspetto caratteristico.

Inoltre, ho espresso lo scorso mese sul Forum altre critiche a questo Masterplan che finora, nessuno ha contestato. Adesso il mio intervento è visibile nella seconda pagina del Forum. Sarebbe bene che qualche rappresentante del Parco si decidesse ad analizzare in modo dettagliato questo progetto al fine di trarne un giudizio obiettivo.