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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA
IL PRESIDENTE DEL PARCO: NON CHIUNQUE

31/3/2021 - 12:09


COMUNICATO STAMPA di SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA - PISA
IL PRESIDENTE DEL PARCO: NON CHIUNQUE.


Il rinnovo degli organismi dirigenti del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli ha sempre suscitato molto interesse proprio per l'importanza che oggettivamente ha ed il dibattito politico che ne scaturisce è sempre stato piuttosto vivo. Purtroppo come spesso accade nel dibattito pubblico – e gli articoli dei giornali locali di questi giorni ne sono un esempio -  l'interesse spesso si ferma alla figura che può diventare il Presidente del Parco, solo in quanto rappresentante di una parte politica piuttosto che dell'altra. In alcun modo vengono invece evidenziate quelle che sono le caratteristiche particolari del territorio in oggetto che dovrà essere governato nei prossimi cinque anni, né le peculiarità che la figura preposta a tale compito dovrà possedere. Il Presidente del Parco è la persona che, insieme alla Comunità del Parco e al Consiglio Direttivo, deve dare l'indirizzo politico, preciso e corretto, alla gestione del Parco, individuando linee di azione basate su principi di ecosostenibilità.

Per questo come Sinistra Civica Ecologista abbiamo sostenuto e sosteniamo che il presidente deve avere una chiara e riconoscibile sensibilità e competenza sui temi ambientali. Non chiunque può fare il Presidente del Parco; non tutte le persone hanno la conoscenza e la competenza necessarie per svolgere questo delicato incarico.  Fra le domande presentate ce ne sono indubbiamente alcune  che posseggono quella sensibilità ecologica richiesta per la tutela e valorizzazione del territorio del Parco. Alcune, non tutte.

E’ verso queste competenze che auspichiamo sia indirizzata la scelta che la Comunità del Parco è preposta a fare, individuando quella rosa di cinque persone da sottoporre al Consiglio Regionale per la nomina definitiva. Abbiamo letto che anche il nuovo segretario del PD Enrico Letta ritiene necessario far emergere criteri di competenza anziché logiche di convenienza e di spartizione politica. Ebbene ciò è tanto più vero e opportuno quando si tratta di scelte che riguardano un Ente pubblico come il Parco.
 

Fonte: Il coordinamento pisano e regionale di SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA
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5/4/2021 - 15:08

AUTORE:
Giorgio Gentilini

Buongiorno, leggo testualmente che “il Presidente del Parco è la persona che, insieme alla Comunità del Parco e al Consiglio Direttivo, deve dare l’indirizzo politico, preciso e corretto, alla gestione del Parco, individuando linee di azione basate su principi di ecosostenibilità”.

Il Masterplan è lo studio recente (Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli Strategic Masterplan), commissionato dal Parco ad una società di architettura internazionale per dare l’indirizzo futuro a questa bellissima area naturale.

Come ambientalista ho analizzato sinteticamente quanto prevede questo Masterplan e sinceramente, lo ritengo poco adatto al Parco Naturale, in particolar modo al territorio di San Rossore.

Trasformare in un parco urbano il bosco di San Bartolomeo (situato tra le Cascine Vecchie e quelle Nuove), significa snaturarlo e creare ulteriori problemi di gestione ottimale, oltre che di sicurezza.

Inoltre, il progetto di una pista ciclabile che si vorrebbe costruire sopraelevata all’interno di questo bosco, non può che disturbare la nidificazione dei numerosi uccelli che qui trovano il loro habitat ideale. Questa pista ciclabile in quota, porterebbe solo problemi ai nidiacei presenti nell’area boscosa.

Oltre al fatto che l’accesso a questa pista sopraelevata potrebbe essere difficoltosa per la maggioranza delle persone che vorrebbero accedervi, con il rischio di incidenti.

Il progetto dell’accesso via fiume al Parco lo vedo poco funzionale. Inoltre, se viene portato avanti il progetto del dragaggio dell’alveo dell’Arno per favorire la navigazione fluviale, come è intenzionata a fare la politica prossimamente, si determina una ulteriore perdita di naturalità dell’asta terminale dell’Arno, con ripercussioni sull’erosione costiera.

Per maggiori informazioni relative a questo aspetto, consiglio di leggere la pubblicazione sul seguente link:
https://app.box.com/s/yf8e3816hlr7byvkeu0b2tspsab985hw/file/756164075702

Il progetto compreso in questo Masterplan prevede un deciso e stabile incremento di popolazione all’interno del parco, compreso la parte turistica, che dovrebbe essere indirizzata alle coltivazioni definite come agricoltura 4.0. Ovvero “la creazione di una nuova comunità temporanea di persone dedite al lavoro per l’innovazione dell’arte di lavorare la terra”.
Sinceramente, questa parte mi sembra un progetto futuristico di scarsa sostanza.

I turisti che visitano un parco naturale, quale quello del Gran Paradiso in Italia, od un qualunque altro parco nel mondo: in Africa, negli USA, in Australia, ecc., lo fanno soprattutto per vedere gli animali allo stato brado presenti in queste oasi e per ammirare gli spettacolari ambienti naturali, non certo per andare a fare i coltivatori.

A San Rossore, nell’Ottocento, erano presenti allo stato brado centinaia di cavalli e vacche di razza maremmana, oltre la presenza di numerosi altri animali selvatici. Nel mio libro (Litoralis), pubblicato a Pisa nel 2001, riferisco alle pagine 84 ed 85 questo aspetto caratteristico.

Inoltre, ho espresso lo scorso mese sul Forum altre critiche a questo Masterplan che finora, nessuno ha contestato. Adesso il mio intervento è visibile nella seconda pagina del Forum. Sarebbe bene che qualche rappresentante del Parco si decidesse ad analizzare in modo dettagliato questo progetto al fine di trarne un giudizio obiettivo.