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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Rinascita.
Buona Pasqua.

4/4/2021 - 8:09


“Quattro aprilante quaranta dì durante”
Sono finiti i proverbi sul tempo, la natura, la paura o la gioia, ora si parla come automa-socialmediadipendenti, senza un pizzico di fantasia (che poi tanta fantasia non è).
Un vecchio proverbio diceva: “O alta o bassa, la merla grassa fa il nido a pasqua”.
Non voglio far lezione, ma credo che pochi si accorgeranno del sottile gioco di parole e dell'andamento che ha la Natura.
Che cosa significa e a cosa si riferisce alta o bassa? alla festività?
Certo che sì, ma quanti sanno che i merli fanno due specie di nidificazioni: una in alto fra i rovi, siepi, arbusti che hanno messo le prime foglie, e un'altra addirittura nei cigli erbosi dei fossi, quasi raso terra?
 Chi sarà allora "alta o bassa"?
La Santa Pasqua o la Grassa Merla?
 
La prima luna nuova di primavera faceva scattare nella liturgia ecclesiastica il conto alla rovescia per celebrare la Pasqua di Resurrezione e così per la merla che con il risveglio della natura si era fatta grassa pallata per far fronte alle fatiche della costruzione del nido e della cova, mentre il maschio fischiava sempre più forte e melodiosamente sin dalle prime luci dell'alba e fino all'ultimo chiarore del tramonto.
Già si sentiva il "Cuùcuùmio" della civetta che marcava il territorio al calare della sera, per non avere intrusi nelle cacce al topo di campo e ancora nell'aria il merlo faceva risuonare quel gorgheggio di festa e d'amore.
Al mattino, prima che i passeri uscissero da sotto il caldo delle tegole dei tetti, molto prima che i cardellini e i raperini lasciassero il fitto, sicuro e buio ricovero fra i rami dei cipressi che marcavano i confini dei campi della campagna, il merlo già da tempo ricominciava a far gonfiare i muscoli del collo per chiamare e convincere la compagna, interrompendosi solo per scovare qualche vermetto razzolando come una gallina o nello spostamento fra albero e albero alla vista di qualche passante.
La natura aveva spinto i merli sempre più nel folto dei roveti e delle siepi rivierasche, per nascondere il nido alla vista dell'uomo o dei rapaci che potevano predare uova o nidiacei, ma di primavera, quando ancora i falchi e le cornacchie non cercavano prede in più per il fabbisogno dei loro piccoli, quando nessun'altro animale era impegnato alla prima caccia, allora la merla si sbizzarriva nella scelta del luogo della cova, in luoghi strani, perfino  nel ciglio delle fosse.
Alla prima succedeva in maggio-giugno una seconda covata, fatta questa volta a regola d'arte, ma i primi nati fischiavano meglio ed erano più adatti alla vita in cattività.
Da quando gli scoli fra i campi vengono puliti continuamente da macchine agricole veloci ma distruttive, le merle grasse hanno abbandonato quell'usanza e con l'agricoltura moderna, insieme ai prelibati ranocchi, alle colorate salamandre, alle resistenti anguille, si è estinta anche la razza dei : "merli terragnoli".
 


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4/4/2021 - 17:08

AUTORE:
Marta

Sempre più spesso si trovano tra i cespugli delle siepi che dividono i giardini...i nidi di merlo.
Invece dei soliti passerotti adesso ci sono tortorine gazze e merli ma le più invadenti per il loro verso ripetitivo sono le tortorine...ricordo la mia mamma ormai giunta al tramonto che mi diceva infastidita: Cacciale, mandale via che mi fanno diventare matta!
Io ci ridevo, ma adesso che capisco il suo disagio riconosco che sono una tortura!...anche se c'è di peggio!!

4/4/2021 - 14:46

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

Per rompere il ghiaccio l'ho fatto anche in quei pochi minuti nelle fasi congressuali del PCI-PDS-DS-PD e spessissimo anche negli interventi sul nostro Forum fatti anche in lingua glocale imparata sui libri fatti dai nostri compaesani: Piero Chicca, Umberto Micheletti e Pardini Giancarlo.
Quando mi rivolgo sui social di livello nazionale spesso mi chiedono di tradurre.
Duro 'ome le pine verde un'intendono, loro cian (cian senza la h e l'apostrofo) le pigne e noi dalle pigne 'nvece dè pinoli ci si leva er vino nero o bianco (rosso un ci sà).
Mi pà nato due secoli fa, menà 'nsinniato a ghiecine di proverbi e quarcheduni lò capiti in età adulta.

Meglio scarbatra che gnente pescio.
Meglio che gnente un fio secco.
Meglio un'ovo oggi che una gallina domani.
Meglio mangià che esse mangiati.
Quando piove noi si fa come e lucchesi, lascian piove.
Quando rgatto si passa la zampa tre vorte sull'orecchi vodì che domani piove.
Quando la Faeta cià rcappello er contadino deve portà ll'ombrello.
Quando la bocca t'ariva all'orecchi a forza di belà, ti eti (vitellini spuppati).
Quando arivi 'ntera, ti fermerai.
Quando rmerlo cià un becio grosso mbocca vordi che merlotti ènno ncannucciati.
Quando ti sè rotto 'ollioni smetterai! nfatti dio (dico) l'urtima e me eto!

Quando uno è fissato è fissato!

(leggasi del perchè noi grebani unsi pole decidere; parlandone con i mezzi dateci dal mondo corrente riguardante politia Europea/nazionale insieme e per conto dei nostri rappresentanti Europei, quelli nazionali e quelli regionali?
Questi ultimi intervengono direttamente su questo giornale per aggiornarci delle loro delibere in favore dei lavori fatti nell'argine e sull'argine del Serchio con quella splendida pista ciclabile agognata per anni da noi cittadini amministrati; e le critiche anche costruttive di tutte le forze politiche di minoranza dalle nazionali, di provincia e/o regione, non possono avere il giusto spazio?
Visto che non esistono più le parrocchie, le sezioni politiche e le poche sedi sindacali son vive grazie all'aiuto della compilazione 730 e dietro compenso di buoni soldini.
Così come si reggono in vita giornali/giornaloni e giornaletti con personale sotto padrone al 95% i cosiddetti giornalai che in 50 non valgono un Enzo Biagi o un Giorgio Bocca e ...lorolì dovrebbero orientarci sulla politica nazionale?
Menomale che il loro piccolo mondo è franato sotto il peso di Mattarella, Draghi, Curcio, Figliuolo e dei due supertecnici; Vittorio Colao e Roberto Cingolani mai invitati dalla figliola di Berlinguer, da Lilly Gruber per paura "dun sapè cosa dinni".

Poi a nessuno è reso obbligatorio leggere TUTTE le 56 pagine di Repubblica o del Corriere e che essendo giornali cartacei hanno 1000 volte meno spazio che nell'online.
Da piccini quado le suore ci portavano al cinema Aurora l'imperativo categorico specialmente rivolto alla bambine era: mettetevi una mano davanti gli occhi quando due si baciano.
Beata ignoranza!

bona

4/4/2021 - 12:01

AUTORE:
P.G_

Mi domando chi ci ricorderà queste cose, quando il giornale scomparirà. O almeno scompariranno, per abbandono, spero, gli antichi e primigeni fondatori.
Una saggezza antica che fatica a rimanere oggi e che, in assenza di luoghi e occasioni di rilancio, sarà destinata a lasciare il posto a ignoranza e superficialità.
Il mondo dei social sta invadendo le nostre vite e la nostra cultura, specie quella minuta del passato contadino, rischia di scomparire.
Non so chi, dei nostri lettori, occuperà parte del suo tempo per leggere questo articolo e non sarà piuttosto incuriosito e dirottato verso qualche nuovo intervento polemico nel Forum sulla situazione politica nazionale.
Peccato perchè questi articoli sono la parte migliore del giornale, uno dei motivi fondamentali che ne hanno determinato la nascita, uno dei rari luoghi dove si può rivolgere lo sguardo ad un passato sempre più lontano.

4/4/2021 - 10:24

AUTORE:
Maria

Vola la mia chimera
come ala di farfalla
a primavera.
Accompagna la speranza
chi osa varcare
la frontiera.
Rintocca la campana
che chiama
alla preghiera.
Aleggia lo spirito
dell'anima
leggera.
Benedici o Pasqua
chi abbatte
ogni frontiera.