Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Ortofrutta, l’allarme di Confagricoltura: “7 gelate in un mese, perso l'80% della produzione di albicocche"
Firenze, 7 aprile 2021 - Sette gelate in un mese e intere colture bruciate dal gelo. Oggi il settore dell’ortofrutta toscana conta i danni: la produzione di albicocche danneggiata quasi totalmente, si stima l’80%; nettarine e pesche dal 70 al 50% in meno. “Una situazione drammatica, è il terzo anno consecutivo che registriamo danni ingenti, ma questo 2021 è peggio degli altri”, è l’allarme di Confagricoltura Toscana per voce di Antonio Tonioni, presidente del settore Ortofrutta. Meno 5,3 gradi registrati in Valdichiana, dove si concentra la maggiore produzione ortofrutticola toscana, e fino a meno 3 sulla costa, tra Livorno, Grosseto e Pisa. Ora l’attenzione è sul melo e il pero in piena fioritura: “Un’altra gelata sarebbe disastrosa”, continua Tonioni.
Stimare i danni è comunque prematuro. “Possiamo però dire già che sono superiori a quelli del 2020. Le gelate di quest’anno hanno trovato la campagna già pronta e in fioritura a causa di un febbraio caldo. Dobbiamo aspettare maggio per vedere le perdite effettive, quando capiremo se i frutti rimasti sugli alberi sono buoni o cadranno perché irrimediabilmente danneggiati”.
Le gelate di quest'ultimo mese si sono rivelate molto aggressive. “Quest’ultima, ad esempio, non è stata una gelata stratificata, ma una corrente di aria fredda dal nord e non si è salvato nessuno: ha colpito sia i fondi valle che le zone collinari. Tutte le aziende agricole sono coinvolte”. Tonioni continua chiedendo “un’attenzione e una sensibilità maggiore verso questo settore che da tre anni conta solo danni: nel 2019 erano le grandinate, il 2020 e il 2021 le gelate. Non solo operiamo in un contesto difficile a causa della pandemia, ma abbiamo sulle spalle tre anni consecutivi con il segno meno e anche le aziende più performanti sono in difficoltà”. Il lavoro della campagna, nonostante tutto, non può fermarsi: “Continuiamo a lavorare e a investire per prepararci alla produzione del 2022. I costi restano sempre gli stessi, ma i guadagni sono sempre più risicati. Se continua così è a rischio anche l’occupazione degli stagionali”
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