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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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di Bezzi Fernando - 2025-04-17bezzifer
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Renzo Moschini
L’AMBIENTE OGGI

11/4/2021 - 11:08

L’AMBIENTE OGGI


La discussione sull’ambiente, da anni, sia che riguardasse la politica, la cultura o le leggi,  quasi sempre affronta specifici aspetti.
Soprattutto dopo che a seguito di nuove importanti leggi - a lungo controverse come quella sui parchi - erano state decise nuove gestioni che comportavano e implicavano anche  l’istituzione di nuovi enti e relative sedi di governo.
Da qui derivarono nuove competenze per stato, regioni ed enti locali che avrebbero dovuto essere gestite sempre meno separatamente e di comune accordo (collaborazione istituzionale).
Come si svilupparono le situazioni lo sappiamo, tanto è vero che ancora oggi stato e regioni faticano, perfino di fronte all’emergenza della pandemia, a collaborare.
Ma passiamo ad oggi. Per quanto riguarda l’ambiente, e specialmente gli aspetti di maggior pregio che non a caso erano stati inclusi nei parchi nazionali, regionali, altre aree protette e riserve, non possiamo più limitarci a denunciare una situazione che in questi anni -basti vedere la Toscana- si è ulteriormente aggravata. E ciò nonostante le proposte da  noi avanzate in un libro su “Ambiente e territorio. I parchi tra crisi e rilancio”, con prefazione del ministro dell’ambiente Sergio  Costa, che convenne con noi sulla necessità e urgenza di una politica finalmente nazionale, quindi ministeriale,  in grado di convogliare e sostenere le più varie e diverse realtà territoriali a raccordarsi e integrarsi in un impegno comune.
Purtroppo, per quanto fossimo consapevoli anche dei nostri errori e ritardi, ai quali avremmo dovuto rimediare, in particolare sui piani dei parchi rimasti in troppi casi al palo (sia pure con previsioni decisamente irrealistiche), sul ministero non siamo riusciti a incidere, tanto è vero che anche Costa non è più ministro.
Anche per questo abbiamo pensato di tornare alla carica con nuovo libro che documenti innanzitutto gli effetti negativi, a partire dai parchi, che l’insuccesso delle tesi da noi sostenute ha avuto sulla situazione nazionale. Ma se vogliamo tornare alla carica oggi, rispetto a ieri dovremmo avere una visione più aggiornata e complessa, e tener conto delle novità che si susseguono, e valutare il contesto ambientale nella sua globalità. Perfino il nome del Ministero è cambiato e non vi è più neppure un ministro dell’ambiente e il Ministero è diventato della ‘Transizione ecologica’. Più chiari non si poteva essere. Purtroppo risulta, al momento, che in questo misterioso ministero i dirigenti e gli uffici che si occupano dei parchi siano orfani di un referente politico, cui anche i parchi possano rivolgersi come è sempre accaduto. Al di là delle aree protette e della loro tipologia, la vera priorità è la conservazione della Natura e della Biodiversità, ciò che non esclude l’esigenza di promuovere azioni e interventi sulla manutenzione del territorio. Nel bene e nel male, in passato, è esistita una “Direzione Generale per la Conservazione della Natura” che, almeno nel titolo, poteva essere una garanzia.
Noi infatti avevamo tentato, con Costa, di rendere attivi uffici e funzionari per consentire allo stesso ministro, di decidere e operare. Se vogliamo tornare alla carica per riprovare, dobbiamo partire da questa imprevista situazione che richiederebbe il ripristino di un effettivo ministero dell’ambiente, senza trucchi o trovate sconcertanti.
Il nuovo libro a cui abbiamo messo mano ha questo preciso e indispensabile obbiettivo. e anche quello di rimettere in movimento i parchi che stanno sempre più sparendo dalla  scena politico- istituzionale. Crescono infatti a vista d’occhio quelli che si chiedono se in Italia i parchi hanno un futuro.

Se le cose non cambiano e alla svelta anche il presente è a rischio di una crisi dalla quale sarà difficile se non impossibile uscire. Specialmente se il governo, ma anche le regioni e le altre entità politiche, continueranno a trastullarsi ignorando qualsiasi proposta che rimetta la politica e la cultura del bene comune – e non i traffici e gli affari- al centro degli impegni.
Renzo Moschini
 

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