Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
“così vid’ïo già temer li fanti
ch’uscivan patteggiati di Caprona
veggendo sé tra nemici cotanti”
(Inf. XXI, 94-96)
Una istantanea, una delle tante mirabili fotografie emotive dantesche.
Dante associa il suo timore di trovarsi al cospetto di diavoli nemici in questa bolgia infernale dove si trova adesso e lo ribalta su un ricordo, quasi sicuro un suo vero ricordo, anche se non abbiamo certezza storica che Dante abbia partecipato all’assedio nostrano.
Non trova altro da metter in questi versi, non altri episodi (e a quel tempo ce ne erano a bizzeffe da citare) e Dante, sappiamo che non fa niente a caso, allora ci viene da affermare che quella fu una vera e propria esperienza emotiva per il Poeta, un vero dolore.
Veder sfilare i Pisani sconfitti, sotto la Rocca di Caprona, dopo il breve assedio, davanti a ali aggressive di fiorentini e non solo, deve essere stato un atto forte per il nostro giovane Dante, che poi guerriero non lo era affatto.
Nel tono e nel senso, appare una sorta di identificazione umana, che sfocia nei versi in un rispetto profondo.
A Dante non interessa il “particulare” interessa solo la sua emozione filtrata dentro un evento immaginario che lui vive nella sua poesia.
Dante e’ così, persino di Ugolino e delle sue vicissitudini politiche, qualche Canto più avanti, sempre qui in Inferno, se ne disinteresserà, al Poeta interessa solo la passione, la sua passione poetica.
In questi giorni sono sorte polemiche sul fatto che il comune di Vicopisano abbia commissionato un “murales” ad una artista proprio sotto la Rocca di Caprona e questo ha fatto scatenare paesi e social.
Non c’è polemica però per Dante, su Dante, l’Arte e la Poesia segnano cammini universali e non transeunti.
Se dovessimo in ogni epoca rimettere in ballo nella lettura dell’Opera d’Arte, nella visione di dipinti, di sculture, di poemi e quanto altro, la traccia umana precedente che la nostra specie ci ha lasciato, ci priveremmo in un solo istante del nostro sapere.
Lasciamo alle cose leggere della vita i nostri sfoghi, lasciamoli, ci vogliono anche quelli, purché non siano violenti e non vogliano far tacere e sopraffare altre persone.
Ma non tocchiamo la Poesia, Lei ci parla in un’altra maniera e noi dobbiamo ascoltarla.
Lei poi, nel caso non capissimo cosa ci vuol dire, non ce lo perdonerebbe.