Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
A seguito delle discussioni sorte in questi giorni sul nuovo Polo integrato per la salute in corso di costruzione a San Giuliano Terme, pubblichiamo l'intervento di Carlo Macaluso, presidente del Consorzio costruttore.
L’intervento di Paolo Malacarne sul “Polo Socio Sanitario” che sta sorgendo a San Giuliano Terme può generare confusione sulle motivazioni che hanno spinto alla sua realizzazione, sui soggetti attuatori, sulle finalità dell’intervento, sulla correttezza dell’iter della sua realizzazione, sulla esigenza o meno di una struttura di quel tipo per il nostro territorio.
Pur condividendo l’asse portante dell’intervento di Malacarne, e cioè la centralità del pubblico nel settore sociosanitario, quale Presidente del Consorzio che sta realizzando la struttura in questione, devo fare alcune precisazioni.
Per prima cosa mi dispiace che nei numerosi interventi con la popolazione avuti in questi ultimi anni, ben prima della sua approvazione da parte degli enti che la legislazione regionale individua come soggetti cui è affidato il compito di controllo e approvazione del progetto, sul “Polo Socio Sanitario”, un cittadino di San Giuliano impegnato come Malacarne non abbia mai avuto la possibilità di intervenire.
Ricordo solo la mezza dozzina di confronti con la cittadinanza che ho avuto nei Consigli Comunali aperti che il Comune di San Giuliano ha organizzato in questi anni, oltre una assemblea cittadina indetta solo con all’ordine del giorno il “Polo Socio Sanitario”.
Per andare a tempi più recenti, proprio durante l’ultima campagna elettorale, in una riunione presso una sede del Terzo Settore a Cascina, invitato da Malacarne a prendere la parola, ho parlato della realizzazione del “Polo Socio Sanitario” di San Giuliano come esempio positivo di collaborazione del Terzo Settore, quello “non profit” per intenderci, ed il settore pubblico.
Ricordo a tutti che l’iter a cui mi riferisco ha avuto inizio nel 2012.
Non c’è nessuna confusione o peggio mistificazione sui soggetti attuatori che, con estrema chiarezza, sono stati, da sempre, indicati in maniera chiara.
I realizzatori della struttura sono due soggetti non profit che hanno dato vita al Consorzio. COOPSELIOS è una Cooperativa Sociale Non Profit, così come l’ISBEM è una struttura di ricerca non profit.
La confusione viene generata da chi identifica quei Soggetti come PRIVATI non aggiungendo un termine molto importante: PRIVATI NON PROFIT.
La struttura non è ancora né autorizzata né accreditata semplicemente perché la normativa, sia nazionale che regionale, prevede l’avvio di queste fasi dopo l’effettiva realizzazione e relativi controlli di conformità alla legislazione della struttura.
Si accredita una struttura dopo che sono stati controllati dall’ente pubblico la conformità strutturale, quella impiantistica, quella delle attrezzature e degli arredi, e quella del modello organizzativo.
È certo che i soggetti attuatori hanno tutte le intenzioni di accreditare la struttura e di metterla a disposizione, attraverso un normale rapporto convenzionale, di quei settori d’intervento che la parte pubblica riterrà necessari per le esigenze, non ancora soddisfatte, dei cittadini.
Per quanto riguarda la programmazione ed il controllo nel settore Socio Sanitario tutto rimane in capo al settore pubblico.
Ricordo che da più di venti anni molti settori del Sistema Socio Sanitario sono gestiti, su programmazione e controllo del pubblico, da soggetti del Terzo Settore.
Basti ricordare la stragrande maggioranza dei servizi essenziali al funzionamento di nostri ospedali (ristorazione, pulizie, lavaggio delle lenzuola e dei camici, trasporti interni in ambulanza ….), così come all’intero servizio dell’emergenza urgenza territoriale (che sarebbe problematico portare avanti senza l’apporto di soggetti del terzo settore).
E come dimenticare che la stragrande maggioranza delle strutture Socio Sanitarie Territoriali sono da decenni gestite da soggetti del Terzo Settore?
Nel piccolo, dalla mia personale esperienza da Assessore, ormai di qualche anno fa, coi Sindaci Piero Floriani e Paolo Fontanelli, devo ammettere che l’aumento delle risposte ai Cittadini in certi settori del Socio Sanitario, di cui spero Malacarne sia a conoscenza, è stato possibile grazie ad un lavoro svolto, all’interno dei tavoli di confronto e collaborazione col Terzo Settore resi possibili dalla creazione della Società della Salute.
Uno dei compiti principali della Società della Salute era proprio quello di inserire nella così detta Coprogrammazione e Cogestione del settore Socio Sanitario il vasto mondo del Terzo Settore.
Io continuo a vedere il mondo del Terzo Settore come una opportunità per le Istituzioni Locali e le Istituzioni Sanitarie (ASL territoriali e Società della Salute) e non come un pericolo.
Certo è che il Pubblico deve dettare le regole e deve mantenere e rafforzare la sua capacità di programmazione e di controllo.
Vorrei ancora ricordare che nei dibattiti pubblici era sempre presente, ed ha dato il suo contributo un esponente, non di secondo piano, che, se non sbaglio, fa parte oggi di Sinistra Civica Ecologista, e che era, all’epoca vicesindaco di San Giuliano, Franco Marchetti.
Così come a questa linea di collaborazione e di coinvolgimento del Terzo Settore ha dato il suo contributo, quando era Sindaco, un altro esponente di Sinistra Civica Ecologista, nonché mio Sindaco, Paolo Fontanelli.
Ed infine voglio ricordare che il Direttore dei Lavori del “Polo Socio Sanitario” di San Giuliano, Architetto Manrico Logli, fa parte di Sinistra Civica Ecologista.
Vorrei anche ricordare che una delle strutture portanti previste al “Polo Socio Sanitario” di San Giuliano, i 60 posti di RSA, è stata realizzata per esplicita richiesta della ASL, della Società della Salute, del Consiglio Comunale di San Giuliano, del Consiglio Comunale di Vecchiano (naturalmente sono disponibile a fornire il documento firmato all’uopo dai soggetti sopra menzionati).
Rimango disponibile per qualsiasi incontro pubblico che qualsiasi forza politica voglia organizzare sull’argomento.
Carlo Macaluso