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L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.

E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.

Il fu presidente Biden lascia la carica e fa un bel .....
E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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ANPI Vecchiano
25 Aprile: una data per tutti!

25/4/2021 - 10:26


Care compagne e cari compagni,

il 25 aprile rappresenta per noi antifascisti più di una ricorrenza. È un importante momento di bilanci, che cogliamo, ogni anno, come occasione per rilanciare la nostra attività sui territori. Quella affidataci dalle partigiane e i partigiani 76 anni fa, infatti, è una delle più difficili forme di Resistenza: coltivare e difendere i valori democratici della nostra Repubblica.

Anche quest’anno, nonostante le difficili condizioni sanitarie in cui versava il paese, la sezione vecchianese dell’ANPI è stata presente sul territorio. Abbiamo messo a disposizione le nostre conoscenze, il nostro tempo, le nostre energie, per una raccolta firme importante; affianco al comune di Stazzema, abbiamo sostenuto una proposta di legge che punisca la propaganda neo-fascista e neo-nazista in Italia.

Per questa campagna, teniamo a sottolinearlo, si sono spese anzitutto le nostre compagne. Renata, Mina, Anna, Lara e Bianca che hanno voluto testimoniare il loro antifascismo, raccogliendo piazza per piazza una firma, spiegando nei circoli l’iniziativa, motivando le ragioni della propria lotta. Diceva Tina Anselmi, protagonista delle lotte partigiane, che «alle
donne dell’antifascismo e della Resistenza è toccato un compito difficile e grande, che è servito non solo alla libertà del nostro Paese, ma anche ad andare avanti sulla strada dell’emancipazione della donna». Questo è vero ancor oggi, in un paese che ha visto le donne prime vittime della crisi economica pandemica e prime artefici della rinascita.

Al loro fianco, sono sempre stati presenti anche molti compagni: Giorgio, Luca, Daniele, Antonio hanno mostrato altrettanta passione, in un periodo non certo facile per difendere i valori antifascisti dello Stato. Gramsci ebbe a scrivere: «Associarsi a un movimento vuol dire assumersi una parte della responsabilità degli avvenimenti che si preparano, diventare di questi avvenimenti stessi gli artefici diretti». Chi si iscrive all’ANPI sente come proprio il dovere di costruire ogni giorno la Democrazia e, per questo, si impegna in prima persona nella politica del paese.

In questo 25 aprile, ci piace ricordare la nostra raccolta firme, dato che non è stata banale. Siamo stati più volte tacciati di evocare un dramma inesistente. Eppure i segnali preoccupanti sono molti: la strenua difesa della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, che alcune giunte comunali di destra vogliono mantenere a motivo di vanto cittadino (Salò, 13 febbraio 2020), il mausoleo al fascista Graziani, finanziato dal comune di Affile con soldi pubblici (Roma, 14 marzo 2019), gli atti intimidatori e le manifestazioni squadriste di gruppi neo-fascisti, anche sui nostri territori (Lucca, 4 giugno 2019).

È bene ricordare che l’estremismo non tramonta. Lo abbiamo visto pochi giorni fa a Roma, quando la disperazione di tante compagne e compagni che hanno perso il lavoro durante la pandemia, è stata strumentalizzata dai saluti romani della destra sociale. Davanti alla complessità del fare politica, chi spaccia la forza e l’odio come soluzione deve essere respinto. Non è solo la Carta Costituzionale a chiedercelo, ma la stessa nostra coscienza democratica.

È nell’orizzonte post-pandemico che il compito degli antifascisti diviene ancor più decisivo. Vittime di una crisi dei sistemi economici senza precedenti, in un paese che sembra scacco di eventi insuperabili, mentre gli estremismi soffiano sul fuoco delle sofferenze, come cittadine e cittadini siamo comunque chiamati a difendere i valori fondanti la nostra Repubblica. Se i dubbi e le incertezze della democrazia spingeranno molti ad assecondare il grido di nuovi fascismi, l’ANPI dovrà essere là a ribadire il suo no a ciò che l’umanità ha già da tempo rifiutato.

Nel giorno che ricorda quel nuovo inizio, è forte in noi il dovere di tenere viva la luce della Democrazia. «Il fascismo non può essere considerato una fede politica» ricordava Pertini «perché il fascismo è in contrasto con tutte le vere fedi politiche. Perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui.»

Compagne e compagni,

viva il 25 Aprile!

Viva la nostra libertà!

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