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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
Nulla obbligò a buttar giu il Conte 2, se non la .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Libri.
Le emozioni letterarie di Lily

27/4/2021 - 21:56


 
Per molto tempo ci ho girato intorno, evitato diciamo la verità. Senza conoscerlo bene, anzi senza conoscerlo affatto. Solo poche notizie da manuale di letteratura francese. Poche ma abbastanza da inquietarmi, non sentirmi pronta. Il nome gentile Celine, ho intuito subito che fosse un inganno emotivo. Poi arriva un suo romanzo a casa, comprato da mia figlia in una bancarella al mercatino dell’antiquariato di Lucca. Deve aver pensato che siccome era un medico poteva interessarle anche come scrittore. Non credo sia stato il medico scrittore che si aspettasse e così l‘ha abbandonato subito. Non io, adesso era il momento di leggerlo, Celine, nome d‘arte e ad arte di Louis Ferdinand Auguste Destouches. Posso accettare e comprendere la sua visione del mondo senza farmi prendere dallo sgomento, dalla rabbia, dal rifiuto.  

Conosco gli uomini e le donne di questo gioco terreno che è la vita. Ne osservo i meccanismi e non mi illudo ma neppure mi scoraggio. Qualche volta hai il vento contro e altre volte ti sospinge. Avanza finché puoi quando ne trai giovamento e punta i piedi quando ti vomita contro raffiche impetuose.

Punta i piedi e aspetta. Non arretrare. Se pensi di essere nel giusto ti servirà anche l‘insostenibile. Voglio dire la forza può essere stata scegliere di sparare alla testa del tuo nemico senza mai pensare di togliergli la propria dignità umana torturandolo.

Ma Celine è altro. È oltre questo.

“Viaggio al termine della notte“ (Voyage au bout de la nuit) un linguaggio plebeo, colloquiale, in realtà di una ricercatezza estrema. Per scandalizzare ci vuole consapevolezza. Una realtà brutale, consolidata, una povertà morale abbietta e degradante. Un medico, Bardamu, povero in mezzo ai poveri. Posti di una violenza quotidiana accecante fino ad arrivare paradossalmente al ridicolo. Un malessere viscerale per l‘indifferenza e la mancanza di valori. Quali in uno smarrimento da dopoguerra confuso e feroce? Perché le guerre subite sono il pantano dello spirito. Nessun riscatto. “Mentire, scopare, morire“. La guerra è sudicia, è il rovescio della vita. 1914. Lascia buchi vuoti colmati solo dalla ferocia della sopravvivenza. Sembra immorale Celine. Io invece penso che il suo sia un modo visionario, beffardo e irridente di interpretare l’umanità nel suo brulicare incessante.

Non ne dà un giudizio morale, vi galleggia sopra.
 
PS  Quale sarà il confine tra la gentilezza come modus vivendi e l’ipocrisia ? Bien sur, je ne le sais pas…


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