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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Fabrizio Grossi
“MI VERGOGNO DEL P.D.”

1/5/2021 - 21:16

“MI VERGOGNO DEL P.D.”
 
La frase pronunciata dal dimissionario Nicola Zingaretti è di quelle che entrano di diritto nella storia politica italiana.
Una frase che è la perfetta sintesi di un partito in cerca di identità, idee e strategia.
Dico questo perché il P.D., entrato come P.D.S., dopo il crollo del Comunismo, nella grande famiglia socialista europea (grazie a Bettino Craxi) vive un’evidente e insolubile contraddizione della sua classe dirigente, la quale gioca fuori ruolo, con una fascia da capitano in una squadra che non è la sua e Vi spiego il perché.
Iniziamo da Letta e Franceschini, segretari dei giovani democristiani italiani ed europei, formatesi politicamente grazie ai Leaders della D.C., alle loro politiche e ai loro metodi; non possiamo quindi considerarli gli eredi e i custodi del pensiero di Turati, Saragat e Pertini.
Proseguiamo con Prodi, Gentiloni, Bindi ecc. che sono tutto fuorché gli interpreti di quella tradizione laica della social democrazia scandinava, venata di Protestantesimo con punte Calviniste e non certo dalle secolari e ramificate radici Cattolico latine.
Per non parlare di Renzi e del suo mondo (abolizione dell’Art. 18) estranei sia alla lezione gramsciana sia a quella laburista.
E’ evidente che i nipotini di Donat Cattin non hanno rottamato la vecchia classe dirigente del P.C.I. ma un secolo di lotte sindacali, conquiste di un’ideologia politica, di battaglie per i diritti civili e di grandi sacrifici.
Politicamente siamo di fronte ad una corrente D.C., quella di sinistra, passata inspiegabilmente indenne da Mani Pulite che si è impossessata ed ha espropriato un partito per mantenere intatto il potere conquistato nella Prima Repubblica.
Potere acquisito grazie al proliferare delle partecipazioni statali, spesso carrozzoni inutili, costosi ed inefficienti.
Ma grazie soprattutto ad un clientelismo scientifico dagli infiniti tentacoli negli innumerevoli enti statali e parastatali.
Vorrei ricordare che è stata la sinistra D.C. quando guidò il Paese a cavallo tra gli anni ‘80 e ’90 (Governi Goria e De Mita) a sfondare con il debito pubblico il 101% del PIL, portando il Paese alla bancarotta.
Tutto è accaduto perché crollati gli ideali ed i valori di riferimento, è rimasto il potere per il potere con le sue lotte intestine, le sue correnti ed i suoi capi bastone da far sedere o nominare incomode poltrone o enti statali.
Ecco quello di cui si vergogna Zingaretti che ha compreso benissimo che il P.D., così facendo, non è la cura ma la malattia per l’Italia.
 
                                                                                                          
 
 

Fonte: Fabrizio Grossi
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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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4/5/2021 - 8:09

AUTORE:
GigiDiTeglia

............. stato scartato dal mondo della politica e non l'avessi ancora capito. ........ Mi vergognerei a rincorrere una poltrona per anni senza mai riuscire a sederci. .......... Mi vergognerei se avessi saltellato da sinistra a destra senza pudore e senza dignità. ........ Mi vergognerei di aver vissuto una esistenza piena di fallimenti. ............. GigiDiTeglia

3/5/2021 - 17:52

AUTORE:
Vecchianese di stare

...delegato assessore comunista allo sport per la provincia di Pisa.
Ora dirà: ma io un'èro mia 'omunista!
Allora perchè ci 'ndesti.
Poi dice che sii stato repubbriano e pè di FI ed ora di FdI.
Diceva Mao Zedong: solo i micci e i morti non cambiano mai idea.

3/5/2021 - 14:35

AUTORE:
FDI per VECCHIANO

Fabrizio Grossi,da statista e uomo di elevata cultura Politica,con il presente Articolo ha messo in " mutande"il PD, oramai ridotto allo stremo dalle continue scorribande interne per la caccia alle "poltrone".
Mai nella storia della Repubblica Italiana,un segretario Nazionale di partito si era così espresso e dimesso per motivi legati al clientelismo e alle poltrone.
Se poi si pensa a cosa sta' succedendo in Toscana per le inchieste in corso legate ai presunti traffici che quotidianamente rimbombano sui media nazionali,vengono perse anche tutte le parole da spendere come avversari politici.
Fratelli D Italia non può che dire grazie a Fabrizio Grossi per quanto scritto e divulgato.