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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Le origini.

2/5/2021 - 12:19


 
[…] Lungo l’antica linea di costa a Nord di Pisa (MAZZANTI, PASQUINUCCI 1983a; 1983-1) sono stati identificati più insediamenti corrispondenti a porti/approdi; nel territorio oggetto di questa indagine, appare di eccezionale interesse quello individuato in loc. Isola di Migliarino MENCHELLI-VAGGIOLI 1987b). Oggi ubicato a  4 km circa dalla linea di riva, sulla destra del Serchio, coperto da 6/ 8 m di sedimenti alluvionali depositati da successive esondazioni del fiume, è stato scoperto casualmente per l’apertura di una cava di sabbia.

I reperti, purtroppo avulsi da contesto, aspirati in superficie da una idrovora, sono estesi su un fronte di almeno 80 metri. Anticamente il sito era ubicato sul litorale, in corrispondenza della linea di riva del II-I sec. a.C. in prossimità di una foce fluviale (ancora riconoscibile in uno dei tipici varchi aperti dai corsi d’acqua nelle dune costiere, identificata con quella del Serchio Auserculum (ramo secondario del fiume: il principale confluiva nell’Arno a Pisa). Delle strutture dell’abitato sono stati recuperati resti di palificazioni lignee e tegole. Se il nome antico è sconosciuto, si trattava certo di un punto “nevralgico” nei collegamenti fra Pisa e la Versilia da un lato e il  retroterra dall’altro, la cui ubicazione costiera e il ruolo di porto/approdo sono  confermati dalle indagini naturalistiche e dai reperti archeologici (MENCHELLI-—VAGGIOLI,  WILKENS oltre), che includono un’ancora e pesi da rete oggi depositati a Pisa, nel Musco di S. Matteo.
La frequentazione del sito in età preromana è attestata dal rinvenimento di una scheggia silicea (scarto di lavorazione di ambito culturale non precisabile), e di un frammento di anfora etrusca del tipo Py 4, datato tra la fine del VI e i primi decenni del IV sec. a.C. (VAGGIOLI; MENCHELLI,  1987b).  […]


 Seguono altre preziose informazioni, ma non voglio “tediare”.

Le notizie sono tratte da un libro straordinario, Il Fiume, la Campagna, il Mare (reperti documenti immagini per la storia di Vecchiano) a cura di O. Banti, G. Biagioli, S. Ducci, M.A. Giusti, R. Mazzanti, M. Pasquinucci, F. Redi con coordinamento di M. Pasquinucci, editore Bandecchi & Vivaldi Pontedera, maggio 1988.
Il libro venne presentato a Migliarino in un edificio Salviati con una grandissima partecipazione. Gli autori vennero accolti come divi, star, la felicità che il nostro comune fosse diventato un “poco” più sulla bocca dei pisani che, guarda caso conoscevano solo la Traversagna,  era alle stelle.
Lì conoscemmo alcuni docenti che furono poi invitati alle conversazioni che la Ginestra faceva nel piccolo salotto della Biblioteca comunale e dove nacque, anzi meglio, si ingrandì, la mia passione per l’archeologia tantoché al prof. Redi chiesi notizie più dettagliate sui rinvenimenti alla cima del Legnaio e che, con  sua sorpresa delle mie richieste, domandò dove le avessi trovate:
“Dai suoi scritti su il Fiume la Campagna e il Mare” e lui sorridendo rispose: “e li ho scritti io? “  ed io “sì professore, alla pagina tot e alla seguente!”
Una pacca sulla spalla che valeva un 100 e lode!
Alle conversazioni partecipò una volta Marcello Cosci, massimo esperto di fotogrammetria aerea, che ci mostrò una ricostruzione dell’antico percorso dell’Auser e le variazioni della linea di costa (foto 3) (quelle colorate in rosso).
 
Ma non divaghiamo, arriviamo al perchè di queste note. In questi giorni sono stati fatti degli scavi in Fugata, alla “sorgente” della storica Storrigiana, dove insieme a sabbia di mare, torba, argilla, sono apparse decine di conchiglie fossili della specie cerastoderma edule.

Ecco la prova tangibile della veridicità dell’avanzamento della costa: quattro chilometri in duemila anni che fanno 2 metri all’anno! 

 

Marina di Fugata poteva stare bene!


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