Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La maggioranza Sangiulianese, risponde alle accuse lanciate dal carroccio in materia di di “violenza sulle donne”.
Affermano le consigliere: “Scrivere mozioni non è semplice e probabilmente, nella fretta di fare copia e incolla da altre mozioni già girate all’interno di altri Consigli Comunali della Provincia e della Regione, i consiglieri leghisti non si sono accorti che la stessa associazione Dire (donne in rete contro la violenza) a cui fanno riferimento in realtà va esattamente nella direzione opposta rispetto a quanto richiesto con la mozione “signal for help” presentata durante l'ultimo consiglio comunale.
Infatti l'associazione DIRE ritiene il “signal for help” pericoloso e lancia l’appello a non divulgare il video in cui è illustrato il segnale perché si presuppone che al segnale parta un protocollo di intervento che di fatto non esiste.
Esistono invece i numeri utili da chiamare in caso di emergenza come il 112 e il 1522 poiché per affrontare la violenza sulle donne ci vuole sempre competenza, risposte concrete, specializzate, da parte di di tutti gli attori in causa come le forze dell’ordine, la procura, la magistratura, i servizi sociali, le avvocate e gli avvocati specializzati sulla violenza e naturalmente i centri ant-iviolenza e le case rifugio”.
Ecco che cosa dice a proposito del signal for help, l’associazione Donne in Rete Contro la Violenza:
“Signal for help è uno strumento, almeno per il nostro Paese, mistificatore, che lascia una forte amarezza.
Banalizza, offre un espediente tecnico ad un problema ben più complesso, e non risponde alla vera emergenza italiana.
Ma non è tutto.
Rappresenta la resa all’idea che si debba ornai vivere in questo isolamento.
E così ingabbiati troviamo linguaggi muti per mettere il muso fuori dalla prigione.
E’ avvilente, è mortificante.
L’idea, fasulla che ne potrebbe venir fuori è che servano leggi migliori o più efficaci, e magari giù nuovi numeri, nuove linee rosa, nuova messaggistica per lanciare un Sos.
Nel nostro Paese la fragilità non sta nei dispositivi di legge, ma nella loro applicazione tempestiva e cautelare, nella certezza della pena, nell’omertà culturale feroce che scoraggia la denuncia, nella vittimizzazione secondaria che induce le donne a non chiedere più aiuto dopo anni di tortura e di rischi e di sacrifici economici insostenibili perché la giustizia si paga cara.
Il problema è tutto al contrario in Italia.
Non abbiamo problemi a chiedere aiuto ma a riceverlo.”
Altro tema a tenere banco nel consiglio di giovedì 29 è stata la mozione di solidarietà alle vittime di violenza strutturata sul “video di Beppe Grillo” che tanto ha fatto discutere.
Afferma ancora la maggioranza:
“Abbiamo condannato fermamente il viedo di Grillo, ma quello che la Lega non capisce è che questo non basta, per questo abbiamo votato no.
Abbiamo votato no, al loro modo di intendere la violenza conto le donne, come una partita politica invece che una battaglia di civiltà.
La cosa più grave è che questo modo di fare politica venga prodotto dalle donne della lega, questo dimostra che non abbiano idea di come si debba affrontare concretamente una tematica così delicata e complicata”.
Continua la maggioranza: “Il carroccio ha rifiutato degli emendamenti alla stessa, emendamenti che andavano nel senso di una vera solidarietà alle vittime di violenza sessuale e non quasi esclusiviste alla condanna di una parte politica.
La maggiorazione Sangiulianese ha già dato ampia dimostrazione di condanna contro ogni tipo di violenza e di solidarietà nei confronti delle vittime di ogni forma di violenza”.
L'amministrazione comunale - continua la maggioranza - ha da sempre investito sulle nuove generazioni, perché solo una vera rivoluzione culturale può evitare che tutte le altre azioni risultino effimere.
Per questo il comune di SGT è sempre stato attento ed al passo con i tempi. Ne sono testimoni i numerosi progetti che si svolgono da anni sul nostro territorio e nei nostri istituti comprensivi per promuovere la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni.
Conclude la maggioranza Sangiulianese: “abbiamo votato no alle due mozioni in proposta, perché per trattare una tematica delicata e complessa come quella della violenza sulle donne c'è bisogno di competenza, professionalità e sostegno concreto agli operatori del settore, dunque non accettiamo critiche o consigli da una parte politica che appena entrata in carica nella città capoluogo 'ha dichiarato guerra' alla Casa della Donna.
Per quanto riguarda le marcette e le scarpette rosse, le donne della Sinistra sono fiere di far parte attivamente del Consiglio delle Pari opportunità e di essere al fianco dell'amministrazione in tutte le varie iniziative.
Il vero ritorno al medioevo, semmai, è quella della Lega che si oppone ancora alla legge Zan.”