Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ritrovo questo scritto di 36 anni fa.
Lo rileggo e mi vengono in mente personaggi, storie e sensazioni lontane.
Avrei voglia di integrarlo, correggere alcune inesattezze, ma in fondo vedo che è un ritratto di un epoca e di un mondo che non esiste più ma che è rimasto ineguagliabile.
Il titolo era ad effetto sull'episodio di Porcaro.
Potrei solo aggiungere la Didi Martinaz la cantante della ligera, la mala milanese e ricordare come I Gufi siano stati la maggiore espressione artistica di tutto il cabaret italiano.
Vorrei poter riascoltare dal vivo la Rosetta di Didi e Porta Romana de I Gufi.
Ma il Derby chiuse dopo pochi mesi, nel 1986 per lasciare lo spazio ad altri locali con diversi approcci al tema della satira e della comicità.
Ma di questo non voglio parlarne adesso.
Rivissi una serata dal vivo solo il 20 Febbraio del 1996 alla presentazione del volume nella foto presso il ristorante Mangiaeridi di Milano dove numerosi interpreti di quella avventura si riunirono e dettero vita ad una serata di ricordi ed esibizioni improvvisate tra un brindisi e qualche lacrima.
Articolo pubblicato su PONSACCO INFORMAZIONI – Luglio 1985
CABARET
DERBY AMARO
Il sapore della droga
Da ragazzi avevamo battezzato I Monterosa una piccola quanto ambiziosa formazione teatrale; il nome era stato scelto in onore della via di Milano dove sorgeva il Derby Club considerato il tempio del cabaret italiano e dalla cui pedana sono passati i migliori artisti di questo genere di spettacolo.
Nato negli anni ’60 come teatrino “off” alternava del buon jazz a spettacoli teatrali.
Nel tempo famosi personaggi si sono esibiti qui: Franco Nebbia, I Gufi, Bruno Lauzi, Cochi e Renato, Gianfranco Intra, Giorgi Gaber, Enzo Jannacci, Gino Negri, Lino Toffolo, Walter Chiari, Tony Santagata vi hanno recitato le loro prime canzoni e scenette.
Si alternavano, inoltre, ai monologhi le prime satire politiche coinvolgendo il pubblico in giochi di parole sempre più azzardate.
Una citazione a parte merita Dydi Marinez la cantante della ligera (la mala milanese)
I gufi …
Erano gli anni d’oro del boom economico e del locale che, grazie alla felice intuizione del Signor Bongiovanni (Il Bongio per tutti), vedeva giornalmente aumentare il successo e la popolarità.
Poi, purtroppo, vennero gli anni di piombo e gli spettatori abituali diminuivano perché uscire di sera era pericoloso; ma i pienoni erano assicurati ugualmente dai numerosi visitatori della grande Milano specialmente nei sempre più lunghi periodi delle manifestazioni fieristiche.
La notorietà del locale, prima riservato ritrovo dei nuovi snob meneghini, si era rapidamente estesa diventando tappa obbligata per gli uomini d’affari e per tutti coloro che gravitavano nel mondo dello spettacolo, dell’arte e delle lettere.
“Ci vediamo al Derby”, “Hai prenotato al Derby ?” erano frasi sempre più diffuse negli stand in Fiera, nei corridoi dei congressi, nei teatri maggiori, nei ristoranti alla moda, nei negozi “in”.
Anche in questa seconda fase il locale lancia altri grandi attori: Paolo Villaggio, Gianfranco Funari, Massimo Boldi e Diego Abatantuono. Quest’ultimo, figlio della sorella del Titolare e addetta al guardaroba, diventa famoso per aver lanciato presso il grande pubblico la parlata del “terrunciello”.
Ma c’era chi questo dialetto l’aveva già recitato per anni, anche se con minore fortuna. Giorgio Porcaro .
Alcuni giorni fa durante una esibizione del Porcaro al Derby i carabinieri hanno fatto irruzione nel locale contestandogli l’accusa di spaccio di droga.
Unitamente ad alcuni complici è stato arrestato ed il locale chiuso.
Non era una scenetta accuratamente preparata ma un altro aspetto di questa brutta piaga del nostro tempo.
Ripensare ora al locale e cercarvi ciò che era cambiato è troppo facile; comunque è certo che l’ambiente, specie dopo la morte del fondatore quattro anni fa, era cambiato.
L’aria non era più quella cameratesca e spensierata di una volta; i servizi meno premurosi.
Evidentemente era minore l’interesse per il cliente occasionale e per il provinciale in cerca di nuove emozioni e disposto a spendere qualche deca in più.
Intanto un’altra generazione di comici stava nascendo e dalla piccola pedana si affermano Zuzzurro e Gaspare, Walter d’Amore, Il Bagagliaio, Marco Milano, Polo Rossi, Maris Rampin.
Ma ormai quell’incanto che questo singolare ritrovo sapeva trasmettere se n’è andato per sempre portandosi dietro il ricordo e il fascino di un’epoca ….
Il Derby, dopo la breve chiusura, riaprirà ma non tornerà più la sua epoca d’oro.
E a fine spettacolo durante l’ultima veloce consumazione al bar si rivedranno ancora nelle bacheche attaccate al muro le foto in bianco e nero un pò sbiadite dei pionieri del locale che nemmeno le raffinatissime foto a colori degli interpreti attuali, hanno offuscato.
Ma intanto sarà arrivato il taxi saliremo di corsa le ripide scale e saremo nuovamente inghiottiti dalla realtà dello smog, della nebbia, dal rumore delo sferragliare dei tram, ma anche dal lavoro di una Milano che continua a vivere e produrre con grande frenesia.
Ci dirigeremo verso altri locali alla moda di oggi sui Navigli dove tra tavole sapientemente imbandite a lume di candela e vecchi pianoforti si fa ancora satira immediata sui fatti del giorno, canti in coro dal sapore vagamente goliardico con gli avventori un po’ alticci.
Dove c’è il giovane poeta in cerca di notorietà ed il cameriere che alterna portate fumanti a canzoni melodiche accompagnandosi con il ritmo dettato dai cucchiai ….
Chi improvvisa scentette spinte ed il cantante dimenticato ma che ha ancora indubbie qualità.
Ma come dimenticare tutti i grandi personaggi di queste pazze serate passati da Via Monterosa ?
Non ti scorderemo caro, vecchio Derby, anche se ora sei diventato un Derby amaro.