Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Salviamo la Toscana dal degrado e dal declino
- A fronte delle coraggiose indagini in corso da parte della magistratura inquirente confermate dal Giudice delle Indagini Preliminari sono emersi fatti di una gravità inaudita.
- E' certo che le responsabilità individuali sono tutte da definire e dovranno passare al vaglio dei tre gradi di giudizio come impone una giustizia giusta.
- Le accuse sono troppo pesanti perché la politica non prenda posizioni nette in attesa dei tempi della giustizia scanditi dal lavoro della Magistratura inquirente e giudicante.
- C'è infatti, nel caso Toscana, una questione politica che vale tanto quanto quella giudiziaria.
- La risposta alla questione politica oggi, dopo lo scoppio dell'inchiesta, non è arrivata ancora con atti concreti dal partito che governa incontrastato da oltre venti anni a livello regionale e locale in moltissimi comuni anche nella nostra provincia e nel distretto produttivo del Cuoio, a fronte di accuse su tematiche centrali per una società civile quali mafia e potere, ambiente, rifiuti, appalti, strade e infrastrutture aeroportuali che hanno a che fare con la qualità della vita e con il lavoro.
- La mafia corteggia con successo il potere compromettendo la moralità e la salute delle istituzioni quando queste non sono dotate dei necessari contrappesi sul controllo della legalità.
- E' compito dei partiti, fare chiarezza e concretamente sfiduciare chi ha tradito il mandato popolare e gli impegni programmatici.
- Basta con le zone grigie, perché c'è una emergenza storica: lo smaltimento dei prodotti d’industria. Non si aiuta il distretto del cuoio, lavoratori e imprese, con leggi stravolte da quei politici che, complice la pandemia da Covid, hanno forzato gli iter per il controllo di legittimità e hanno nascosto all'opposizione e alla stessa maggioranza il contenuto, impedendone la valutazione dell’emendamento in tema di tutela dell’ambiente e del rispetto della legalità costringendo il governo Conte al ricorso presso la Corte Costituzionale.
- Se la prima questione è quella morale e ambientale della qualità della vita e della salute di tutti i cittadini; la seconda questione è quella del Lavoro, dell’occupazione e della sopravvivenza delle imprese; sopra a tutto queste necessitano di una forte attività di rilancio per salvaguardare un patrimonio nazionale ed europeo; il mondo dell’industria aiuti lo Stato e la politica con atti e azioni concrete e trasparenti.
- Il P.S.I. chiede nell'immediato:
- 1) la soppressione dell'emendamento alla legge regionale;
- 2) il ripristino pieno delle funzionalità nel territorio del cuoio dell'ufficio dell'Arpat;
- 3) una commissione di controllo regionale trasparente che metta a fuoco non solo gli errori del passato ma che focalizzi una proposta complessiva, almeno nelle linee guida, di riordino legislativo regionale in tema di rifiuti e di cave nel rispetto delle leggi nazionali ed europee.
- 4) nel quadro degli interventi del Governo nazionale per la ripresa economica nazionale è assolutamente necessario la presenza del Pubblico nella gestione e controllo a fronte di ingenti finanziamenti dello Stato non più prorogabili per la ripartenza del distretto del cuoio.