Parchi e partiti

Le polemiche sul parco scorrazzano: dalle competenze degli amministratori designati, che scarseggiano, alle pretese partitiche che, come abbiamo visto specie dopo l’intervento del  Sindaco di Viareggio, ha spostato i litigi all’interno dello stesso partito: il Pd.
E qui le cose si complicano perché è evidente che
per lo stesso partito il parco non è la stessa cosa, riguardo competenze e ruoli. Perciò se questa confusione non verrà meno, ben poco riusciremo e potremo contribuire  anche a Pisa e in Toscana a rilanciare i nostri parchi regionali e nazionali. Ciò è tanto più irrimandabile in un  momento come questo che vede sul piano nazionale rispuntare una stramba discussione sulla legge nazionale dei parchi, la  394 che si sta intrecciando con un non meno strambo dibattito sulle autonomie che per qualcuno andrebbero abrogate tutte: regionali, provinciali e comunali. Alcuni convinti di tali tesi hanno  recentemente partecipato anche alla presentazione del libro di Giuliano Tallone “Le leggi della natura”. Le stranezze non finisco mai. Ma questi temi non possiamo lasciarli come fossero appannaggio solo di alcuni pochi “eletti” (non nel senso di risultati eletti da qualche votazione, ma nel senso di autoproclamati esperti). E questo vale innanzi tutto per i partiti che votano e non solo in regione. Perché di recente  in Toscana abbiamo visto voti sul parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli che non risultano sempre azzeccati. Per rimediare e anche per evitare che prevalgano posizioni come quella del sindaco di Viareggio, bisogna al più presto riattivare le modalità democratiche di affrontare i problemi:  promuovere un incontro pubblico del partito e delle associazioni ambientaliste, aperto al contributo di tutti.
Renzo Moschini