Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Gaia Tortora ieri sera a Piazza Pulita ha dato una lezione di civiltà all’Italia, ha detto parole chiare e nette contro un’informazione, per fortuna non tutta, che va a braccetto con certa politica sguazzando nell’humus di una democrazia decomposta, pronti a ferire, con un mix di giustizialismo maleodorante e ferocia nei confronti dei diritti individuali, le persone.
Ieri sera Gaia ha detto senza tentennamenti che nessuno può sentirsi assolto rispetto al massacro quotidiano di innocenti fino a prova contraria, e non di colpevoli non ancora beccati, lo ha fatto guardando in faccia Antonio Padellaro e Barbara Lezzi, due esempi di questo degrado civile.
In collegamento anche Simone Uggetti, vittima di questa gogna mediatico-politica.
E quando Gaia Tortora ha ricordato ai suoi interlocutori che basterebbe un condizionale in più, una foto in meno sbattuta in prima pagina, ho solo visto smarrimento in Padellaro e Lezzi.
Non pentimento. Smarrimento e silenzio.