Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
È stato un confronto importante quello svoltosi l’8 giugno nel lungo monte pisano che aveva per tema la sanità territoriale , soprattutto dopo durante e dopo la pandemia.
L’incontro promosso da SCE, ha coinvolto i Sindaci e Amministratori del lungo monte, medici e studiosi ed è stato concluso dalla assessora regionale al sociale Serena Spinelli.
La pandemia ha evidenziato una questione fondamentale e con la quale dobbiamo farci i conti, anche il modello toscano basato prevalentemente sulla eccellenza ospedaliera , non ha risposto adeguatamente ai bisogni ed alle esigenze delle persone.
Aver depotenziato la sanità a livello territoriale, fidando sul rapporto terzo settore - privati, è una organizzazione sanitaria e sociale non rispondente ai bisogni della comunità, nonostante il grande lavoro svolto dalle realtà del volontariato le quali hanno sopperito, e spesso non riconosciuto ad un lavoro che andava anche oltre i loro compiti.
Cosi come il sistema basato sulle grandi ASL non risponde a pieno ad una programmazione efficace e rispondente alle esigenze del territorio e riduce il ruolo primario che invece debbono avere le amministrazioni locali in quanto sono i primi soggetti istituzionali a contatto diretti coi cittadini.
Partendo dalle risorse messe a disposizione dal piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR) e dalle leggi regionali , in particolare la delibera della giunta regionale 770/20 che recepisce la legge regionale del 2019, SCE ha coinvolto le amministrazioni locali a discutere di una proposta politica sanitaria e sociale dove il territorio sia al centro della presenza e organizzazione sociale e sanitaria.
Due sono gli obbiettivi sostanziali che abbiamo sottoposto alla discussione, la programmazione sociale e sanitaria a livello di distretto, in quanto realtà più omogenea che vede la contemporanea presenza delle amministrazioni dei medici e specialisti e le realtà del terzo settore.
E le strutture territoriali come le case della salute.
Questo modo di affrontare le cose prevede due questioni politiche di fondo, che la sanità non possa che essere pubblica, e che la necessità ed il fa bisogno dei cittadini non debba essere valutato in base a costi e ricavi cioè in termini puramente economicistici.
Il momento della discussione e delle proposte è adesso e non può essere rinviato per due ragioni di fondo: oggi ci sono i finanziamenti per la sanita territoriale previsti dal PNRR e dalla Regione Toscana e l’importante appuntamento delle elezioni amministrative a Vecchiano.
In particolare sulle case della salute, luoghi nei quali operano i medici di medicina generale, specialisti ed assistenti sociali, in rapporto tra loro, diverrano il primo punto di accesso e tutela delle persone, senza dover ricorrere al pronto soccorso sempre, per i primi interventi, ed avere a disposizione medici e specialisti di fiducia che seguono la salute dei cittadini ogni giorno.
Ma una persona non ha bisogno solo di cure mediche ma anche di assistenza sociale.
Spesso molte malattie, soprattutto delle persone più fragili e sole o indigenti, sorgono perche non adeguatamente seguite e aiutate nei casi di indigenza e difficoltà a relazionarsi con le strutture sociali, ecco allora che strutture territoriali cioè vicini ai cittadini con la presenza di assistenti sociali possono rispondere immediatamente anche a questo bisogno.
Tutto questo non significa che i medici chiudono i propri ambulatori, anzi è un modo diverso anche per valorizzare le loro professionalità medico sanitarie, ed avere alle spalle una struttura che supporti la loro attività rende il loro lavoro ancora più proficuo.
In base ai finanziamenti a disposizione e mantenendo ferma la delibera regionale 770 , che ne prevede una ogni 25000 abitanti circa, nella zona pisana possono essere costruite 5 case della salute , due a Vecchiano - San Giuliano, ma le case della salute possono essere costruite su più punti in modo tale da interessare tutto il territorio, e debbono essere in strutture pubbliche. Oggi non ne abbiamo nessuna nell’area pisana.
Cosi come diviene importante il rapporto col terzo settore sociale che tanto ha fatto e tanto sta facendo per la tutela e la salute dei cittadini.
Il confronto con gli amministratori è stato molto utile ed importante, ed ha evidenziato che se c’è la volontà politica, come è stata manifestata , ci sono tutte le condizioni per ridisegnare per attuare tutti quegli interventi che servono a potenziare il sistema socio sanitario e rispondere alle esigenze dei cittadini, se dovessero prevalere altre logiche perderemmo un importante occasione ed a rimetterci sarebbero le persone.
Franco Marchetti