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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
. . . . operò bene con il miglior tecnico di tutti .....
Con la nuova alluvione in Emilia è sparito anche il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di
Umberto Mosso
CURRE CURRE GUAGLIO’

19/6/2021 - 13:14

CURRE CURRE GUAGLIO’
La battuta del giovine Provenzano sugli ultraliberisti di Draghi è come lo sparo di avvertimento prima dei fuochi artificiali che concludono le sagre di paese.
Il ragazzo invecchiato anzitempo, la cui principale dote è quella delle buone frequentazioni dove orecchia i discorsi dei grandi, usa a sproposito il termine “neoliberista” per preparare il terreno della prossima guerra, inventando un nemico inesistente da indicare alle truppe cammellate, alle quali il termine fa scattare un riflesso pavloviano oppositivo a prescindere.
In realtà quello che fa paura è il pragmatismo di Mario Draghi, che se ne infischia il più possibile delle beghe dei partiti e va avanti sulla linea del PNRR senza fare sconti a nessuno. Forte della sua autorità indiscussa, in Europa e nel mondo e del fatto che nessuno dei pretendenti alla successione è in grado di pilotare credibilmente l’attuazione del Piano nei prossimi cinque o sei anni.
Che saranno promettenti, ma assai difficili nel tenere a bada i nostri lupi affamati e contemporaneamente cambiare le regole e qualche pretesa europea. Letta, Salvini, Conte, la fascista riottosa, fanno pena.
Il loro can can attuale può puntare solo al miglior piazzamento politico nel 2023 nella speranza di poter condizionare Draghi che ci sarà anche dopo.

Di lui non possono fare a meno l’Italia, l’Europa e paradossalmente neanche loro.
Ogni giorno che passa perde pedine importanti e terreno la coalizione trasversale, “umbertino – borbonica”, che tira i fili della pantomima che da trenta anni ingessa l’Italia, tra finta sinistra e destra troglodita, unite nella lotta contro ogni cambiamento. La coalizione non dichiarata delle finte alternative, che si palleggia, da una parte all’altra della rete, la spesa pubblica come una greppia da gestire a turno.
Così va in avanscoperta il fantaccino di Franceschiello, che affibbia qualifiche a sproposito. Alla prossima potrebbe dire che le famose gemelle del Dadaumpa erano esponenti della corrente culturale Dadaista.
E’ sicuro che il direttore pregiudicato ci farebbe un editoriale d’appoggio sul Fatto.
Curre curre guagliò.





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