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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Edoardo Fanucci
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Di Umberto Mosso
Ma cosa è il M5S?

2/8/2021 - 17:14


MA COSA E’ IL M5S?

I presupposti politici di una alleanza strategica tra PD e M5S non sono mai stati chiari. 

Quando quella linea era indiscussa e indiscutibile all’interno del PD di Bettini e Zingaretti, se chiedevi quali fossero i punti di convergenza politica e programmatica tra i due partiti non avevi nessun’altra risposta se non che bisognasse essere realisti e guardare soprattutto ai numeri. 

Ci sarebbe molto da discutere su una politica che subordina le proprie scelte di prospettiva esclusivamente ai numeri del momento, ma così fu fatto e per soprammercato si consegnò la palma del leader di un immaginario fronte progressista a una mezza figura come Conte. 

Da quella rinuncia del PD a fare politica, attribuendo al M5S la leadership strategica dell’alternativa al centro – destra, inizia l’espansione del fronte conservatore con al suo interno l’affermazione dell’estrema destra nazionalsovranista. Proprio nel momento in cui tutti i suoi presupposti politici antieuropei avevano fatto fallimento.

Il deterrente numerico, dunque, ha guidato le scelte superrealistiche del PD, ad opera degli stessi che otto anni fa sibilavano nei corridoi del Nazareno che “bisogna stare con Renzi, perché con lui si vince”, salvo sparargli alle spalle una volta conquistato un seggio. 

Ma oggi, dopo l’avvento di Draghi e la svolta dell’Italia, che si presenta col migliore PNRR, la migliore campagna vaccinale e la più forte ripresa economica d’Europa, che fa risaltare ancora di più l’inadeguatezza di Conte, certificata – voce dal sen fuggita – anche da Grllo, ha ancora senso rincorrere quei numeri?

Il M5S, all’indomani delle ultime politiche, aveva alla Camera 221 deputati. Oggi ne ha 160, avendone persi ben 61 dei quali 59 sulla destra. Conte fatica ad affermare la sua leadership nel movimento, guidato solo dalle sue idee di rivalsa nei confronti di Draghi. Fa finta di appoggiarlo, ma vorrebbe usare i suoi numeri per condizionarlo. Cosa che non gli riesce se non inventando balle, come sulla riforma Cartabia che passa sostanzialmente nella versione iniziale con qualche accentuazione sullo svolgimento certo dei processi che già c’era. Draghi lo liquida in 15 minuti di colloquio, ma lui esce da palazzo Chigi dopo un’ora, per non fare la figura dell’allocco difronte ai media.

I suoi se ne accorgono e sul voto di fiducia si assentano in 40, l’ala antidraghi. A sostegno del governo rimangono 120 deputati rispetto ai 221 dei bei tempi. E molti sono comunque inquieti.

Coi sondaggi correnti in una Camera a 400, come hanno voluto, ne otterrebbero 68. Da 221 a 68. Si accentua il fuggifuggi a destra.  

Il PD dovrebbe solo smettere di pesare il M5S in base ai numeri, ma farlo in base alla politica, decidendo dove collocarsi agli occhi dei cittadini. Dalla parte delle riforme, della ripresa economica da far crescere e dell’Europa, con Draghi, o da quella della badante delle manovre meschine di Conte?

C’è un’Italia da rilanciare, qui e nel mondo, o devono continuare a perdere tempo rincorrendo le fisime di un parvenu che non è in grado di governare neanche il suo partito?

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2/8/2021 - 17:42

AUTORE:
Francesco T.

Questo è il testo della riforma Cartabia, pubblicato sul Corriere, dopo la mediazione tra i 5stelle ( Conte ) e Draghi. Gli altri partecipanti al governo non pervenuti, se non per essere daccordo con il PdC. Legga bene :

I reati - Regole ad hoc per mafia, terrorismo, droga e violenza sessuale

Fino al 31 dicembre 2024 per associazione di stampo mafioso, terrorismo, violenza sessuale e associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti è previsto un regime diverso. Non c’è un limite al numero di proroghe, che però devono essere motivate dal giudice sulla base della complessità concreta del processo. Per l’aggravante mafiosa sono previste fino a due proroghe ulteriori, oltre a quella prevista per tutti i reati. Quindi: fino a 3 proroghe di un anno in appello. Vuol dire massimo 6 anni in Appello e massimo 3 anni in Cassazione. Dal 1° gennaio 2025 per i reati gravi non c’è limite alle proroghe ma devono essere motivate dal giudice e sempre ricorribili per Cassazione. Per l’aggravante mafiosa massimo 2 proroghe in Appello (ciascuna di un anno e sempre motivata) e massimo 2 proroghe in Cassazione (ciascuna di 6 mesi e sempre motivata).

Improcedibilità - Nei primi 3 anni limiti più lunghi

Per i primi 3 anni, fino al 31 dicembre 2024, la riforma prevede termini più lunghi per tutti i processi: 3 anni in Appello; 1 anno e 6 mesi in Cassazione.
Ci sarà una possibilità di proroga: fino a 4 anni in Appello e fino a 2 anni in Cassazione per tutti i processi in via ordinaria.
Ogni proroga dovrà essere motivata dal giudice, con un’ordinanza, sulla base della complessità del processo, per questioni di fatto e di diritto e per numero delle parti. Contro l’ordinanza di proroga, sarà possibile presentare ricorso in Cassazione. La norma concede la possibilità di prorogare solo una volta il termine di durata massima del processo.
Dal 1° gennaio 2025 la riforma prevede: in Appello, che i processi possano durare fino a 2 anni di base, più una proroga di un anno al massimo; in Cassazione, 1 anno più una proroga di sei mesi.

E questa sarebbe " sostanzialmente " la riforma iniziale ?
Le ricordo che il testo votato in CdM, anche dai 5Stelle ( Conte non era ancora stato nominato) prevedeva la durata di 2 anni per i processi di Appello e 1 per i processi in Cassazione. Se andava così, secondo De Raho, procuratore nazionale antimafia, e altri magistrati, finivano nel nulla circa 150 mila processi.
Alla faccia della liquidazione.
Sa che disse la Ministra Cartabia in parlamento, che i processi di mafia non sarebbero stati toccati dalla riforma in quanto per i reati puniti con l' ergastolo non è prevista l' improcedibilità.
Peccato che il 90 % dei reati di mafia non sono puniti con l' ergastolo...
Ha proprio ragione, c'è un' Italia da rilanciare, di sicuro non in questo modo e con questi signori.
Buona serata.