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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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di Bruno Desidera
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Antonio Mazzeo - Presidente Regione Toscana
DA OGGI GREEN PASS OBBLIGATORIO ECCO TUTTE LE NOVITA' DA SAPERE

6/8/2021 - 8:42

DA OGGI GREEN PASS OBBLIGATORIO
ECCO TUTTE LE NOVITA' DA SAPERE

 Da oggi (6/8/21) entra in vigore l'obbligatorietà della certificazione verde (#GreenPass) per accedere a una serie di luoghi e attività.


Ecco tutte le informazioni principali:


DOVE E' OBBLIGATORIO | il #GreenPass serve per l'ingresso a:
ristoranti al chiuso o consumazione al tavolo nei bar
spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;
musei e altri istituti e luoghi di cultura;
piscine, palestre, centri benessere - compresi quelli collocati all'interno di strutture ricettive - al chiuso;
sagre, fiere, convegni e congressi;
centri termali, parchi tematici e di divertimento;
centri culturali, sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l'infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione;
sale gioco, scommesse, bingo e casinò; concorsi pubblici.
Rimangono senza obbligo di green pass le chiese e gli oratori.


COSA SERVE PER OTTENERLO | Il #GreenPass viene rilasciato dopo la prima dose di vaccino - passati 15 giorni dalla somministrazione - o a conclusione del ciclo vaccinale e quindi dopo la seconda dose (valido 9 mesi), con il certificato di guarigione dal Covid (valido 6 mesi), con l'esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.


DOVE SI TROVA | Il Green Pass può essere scaricato on line dal proprio fascicolo sanitario regionale (all'indirizzo internet

fascicolosanitario.regione.toscana.it), dal sito internet dedicato ( www.dgc.gov.it), dalle App "Io" o "Immuni".
Chi non ha a disposizione strumenti digitali potrà richiederlo direttamente in farmacia.

CHI RIGUARDA | L'obbligo di avere il green pass non si applica a tutti coloro che hanno meno di 12 anni - per i quali non è autorizzata la vaccinazione - e "ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute".


SANZIONI | Per chi viola le regole o non effettua i controlli è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell'esercente sia dell'utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l'esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.


























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7/8/2021 - 17:19

AUTORE:
Cittadino come pochi

In mancanza di argomenti si scade nella banalità, saluti a lei e a tutti quelli che sono disposti a scendere a compromessi con le libertà dettate dalla costituzione, senza che questo sia nemmeno sostenuto da azioni coerenti.

7/8/2021 - 15:59

AUTORE:
XXXL

...cittadino come pochi:faccio notare che Federica Picchi è una dei tanti "benaltristi"
amen

7/8/2021 - 13:58

AUTORE:
Cittadino come pochi

Da quello che ci propinano politici e media a reti unificate:
Federica Picchi, fondatrice della Dominus Production: «È una testimonianza per la libertà»

di Federico Cenci

«Come distributore filmico, con l’introduzione del Green Pass ho deciso di sospendere tutte le proiezioni pubbliche perché non desidero neppure indirettamente contribuire ad un meccanismo di discriminazione della popolazione». A parlare è Federica Picchi, fondatrice della Dominus Production, casa di produzione e distribuzione cinematografica che ha portato nelle sale italiane Unplanned, struggente film sul tema dell’aborto.

«È una scelta che mi costa», spiega la Picchi a iFamNews, «Unplanned sta facendo il tutto esaurito, lunedì sera a Verona hanno dovuto organizzare altre due proiezioni oltre a quella già fissata per l’enorme mole di richieste». Ma da domani, venerdì 6 agosto, entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass per accedere in alcuni luoghi tra cui i cinema, la Dominus Production sospenderà la distribuzione. La sua scelta è imprenditorialmente incomprensibile. Tuttavia, una battaglia per dei valori non è tale se non comporta rinunce. «Credo che in questa fase ognuno di noi debba dare un segnale, a costo di fare un sacrificio, perché il valore della libertà è troppo importante per essere derogato», osserva.

Molti ritengono che il Green Pass sia una misura necessaria ad abbassare la curva dei contagi…

La salute è un bene primario ed è giusto che lo Stato adotti misure per tutelarla. Però occorre domandarsi se il Green Pass rappresenti una misura utile a questo scopo.

La sua risposta è negativa?

Certamente. Faccio qualche esempio che dimostra i paradossi di questa normativa: per accedere a una sala cinematografica o persino a un cinema all’aperto bisognerà presentare il Green Pass, che invece non sarà necessario per entrare in luoghi al chiuso come i tribunali. E poi, bisognerà avere la certificazione verde per sedersi a un tavolino di un bar, ma non per consumare direttamente al bancone, all’interno della stessa sala. Per non parlare del fatto che i mezzi di trasporto continueranno a essere affollati. Il Green Pass mi pare dettato più da una scelta politica che sanitaria.

E a suo avviso qual è l’obiettivo politico?

I settori che saranno maggiormente colpiti sono quelli che riguardano la vita sociale, aggregativa, culturale: quella più cara ai giovani. L’obiettivo è dunque spingere i giovani a vaccinarsi, pena l’emarginazione sociale.

È una motivazione che contesta?

Alla luce di un’analisi tra costi e benefici, ho grosse perplessità sulla vaccinazione dei più giovani. Ritengo dunque che vada rispettata ogni scelta. Ma non voglio cedere alla contrapposizione tra “no vax” e “sì vax”, non è questo il punto. Quello che non accetto è che vengano utilizzati i cinema, i musei, i bar, i ristoranti e altri settori per perseguire uno scopo che non c’entra nulla con le attività che noi svolgiamo. È una politica che ci penalizza ancora una volta.

Quello cinematografico è un settore che ha sofferto in questi mesi…
Il nostro è stato uno dei settori più massacrati dalle politiche anti-CoVid-19. Siamo stati chiusi per un anno e mezzo, non ci hanno fatto aprire nemmeno dopo che ci avevano imposto dei protocolli sanitari molto rigidi. E ora chiedono agli esercenti persino di fare i controllori del Green Pass, come se fossero dei pubblici ufficiali. Eppure, più dei danni economici mi preoccupano gli effetti sociali.

Si spieghi meglio…

Se si accetta l’idea che lo Stato possa discriminare una parte di popolazione, per altro su basi tutt’altro che scientifiche, gli scenari sono sinistri. Il Green Pass o uno strumento analogo potrebbero sopravvivere alla fase emergenziale. Non trovo desiderabile un futuro di questo tipo, da regime totalitario.

Questa sua scelta la fa sentire sola?

Ho letto in questi giorni la bellissima testimonianza di Fabrizio Masucci, che si è dimesso dalla direzione del Museo Cappella Sansevero di Napoli in aperto dissenso con l’obbligo di Green Pass per accedere ai musei. Credo che non siamo poi così pochi. Non appena io ho annunciato la mia scelta, ho ricevuto una marea di messaggi di solidarietà. E poi la testimonianza dei singoli serve proprio a dare una scossa: magari altri imprenditori decideranno di seguire il mio esempio.
Viva la democrazia!!!!