Incontrato per caso…
di Valdo Mori
Sauro Bufalini e il basket pisano
La Giulietta Sprint rossa correva veloce sull'Aurelia; il viaggio fra Piazza San Paolo all'Orto di Pisa e il Palasport di Livorno durò pochi minuti. Per fortuna ! Alla guida Sauro con accanto la fidanzata e dietro, strippati come acciughe, io, Rollo e Massimo. Non ricordo perché mancasse il De Risi; ma di Piero parlerò dopo. Era la prima giornata del campionato di Basket serie A del 1964 e si giocava Libertas Livorno-Ignis Varese. Bufalini, reduce da un intervento ad un ginocchio, non era della partita e accompagnò noi tre giovani giocatori del Cus Pisa ad un provino per la squadra lombarda. Se ben ricordo c'era il tecnico Paratore ed in tribuna un giovanissimo Masini stella nascente della pallacanestro.
Massimo Pellegrini metri 1,95,io metri 1, 86 avevamo 17 anni e venivamo considerati alti per l'epoca.. Poi c'era Rollo (il Muchetti) abile tiratore dalla manina d'oro nel centrare il canestro...
La mia esperienza nel Cus fu molto breve tanto da ricordare due soli incontri giocati: in casa con il Pontedera, gara sospesa per la pioggia, e la trasferta al Gymnasium di Livorno dove riuscii a segnare il mio primo e indimenticabile canestro.
Il nostro campo di gioco era all'aperto dietro la scuola Normale Superiore e ci allenava il mitico "Moro" che aveva già lanciato il bravo Bufalini prima nel Livorno e dopo all'Ignis Varese dove vincerà molti trofei e parteciperà a Campionati Europei, Mondiali ed Olimpiadi collezionando oltre 100 presenza con la nazionale maggiore realizzando oltre 500 punti.. Il Papà di Sauro, grande appassionato di basket, contribuì alla sistemazione del campo da gioco che solo più tardi fu anche coperto. I Bufalini speravano e si adoperavano per fare divenire il Cus Pisa una succursale della squadra varesina.
Ricordo ancora quando dopo l'allenamento il "Moro" mi mandò nella vicina casa del Cerri "Fatti dare la maglia, domenica giochi te" Che emozione ritirare la canottiera blu con cucito il numero 4 bianco ! Una lunga bevuta, come sempre, alla fonte del "gobbino" e via a casa a fare la doccia...
Ricordo che quando ero a Varese andavo a dormire nell'albergo di Borghi e tutti gli addetti ricordavano il nostro grande atleta sempre gioviale e disponibile.. Il Commendatore stesso definì in una sua biografia Sauro " il guerriero etrusco".; Visitare il palazzetto dello sport e vedere i numerosi trofei conquistati dalla magica Ignis appesi al soffitto era emozionante e gratificante per noi pisani perché a molte di quelle vittorie aveva partecipato anche il nostro Sauro.
Al Bar Fiume di Pisa quando in TV trasmettevano le notizie sportive la proprietaria Signora Trincavelli guadava curiosa se appariva il suo nipote ormai bravo e famoso ed era orgogliosa di indicarlo ai presenti.
Bufalini ha allenato varie squadre con interessanti risultati; ha giocato per pura passione anche dopo aver terminato la carriera professionale; ricordo che un pivot del Basket Cecina rimase sorpreso dalla velocità e dell'abilità di un giocatore ormai avanti con gli anni. Mi confidò che non era stato per nulla facile marcarlo anche in considerazione della notevole stazza fisica.
Sauro poteva vantarsi di essere stato l'unico giocatore di pallacanestro ad aver scritto un libro "Palle, onori e pallonari" uscito nel 2004. Vi racconta la vita sportiva, le vittorie, numerosi aneddoti ma anche di strani personaggi che gravitavano nel mondo dello sport. In particolare ricordo le avventure di una lunga trasferta Americana con tante avventure extra-sportive
Un secondo volumetto che raccoglie i nomi di molti personaggi che gravitavano nella zona di Piazza delle Vettovaglie circola solo in versione elettronica e si intitola Gente di qui. Ne conservo gelosamente un esemplare stampato dal figlio Alessandro titolare della Bufalo-Sound Service e mio caro amico. Leggendo queste annotazioni si scoprono tante curiosità ed aneddoti del mondo del mercato che Sauro conosceva bene in quanto ha trascorso molto tempo dietro il bancone del panificio creato dal nonno.
L'ultima volta lo incontrai alla TV locale di Calcinaia, dove curava un Talk Show con qualificati ospiti che trattavano i più svariati argomenti, dallo sport, allo spettacolo alla cultura e sapeva benissimo intervenire su tutti gli argomenti forte della sua cultura e delle notizie raccolte dalla sua incessante voglia di conoscenza e curiosità.
Conversando con me emerse anche un altro significativo particolare di come l'idea di una affiliazione con una grande squadra da parte dei nostri colori non lo abbandonasse mai: Durante la sua permanenza a Napoli nella Partenope fece arrivare a Napoli una giovane promessa del basket pisano per un provino. Rimase deluso perché il ragazzo frastornato e impaurito non ebbe la forza di presentarsi all'incontro lasciando prematuramente l'hotel dopo aver scritto un significativo quanto leale biglietto di scuse.
Poco prima di lasciarci lessi di un suo incontro con altri veterani della pallacanestro durante il quale il buon Sauro si lamentava del mancato rinnovamento della nostra scuola tanto da fargli dichiarare " La serie A ' Ormai è un campionato americano in Italia". Purtroppo aveva ancora una volta ragione.
Ricordando quei tempi pionieristici del basket a Pisa non si può dimenticare uno dei migliori arbitri di basket del mondo Giancarlo Vitolo che fino a poco tempo fa gestiva la sua farmacia in Via Roma. Incontrarlo per un saluto o un caffè al vicino bar era sempre l'occasione per ricordare aneddoti e curiosità della sua lunga e prestigiosa carriera sportiva avendo corso sui parquet di ogni parte del mondo e in ogni tipo di Campionato (Europei, Mondiali e, Olimpiadi) con oltre 500 partite arbitrate nel nostro campionato di cui 7 finali scudetto e oltre 400 partite internazionali.
L'ultimo pensiero lo lascio per Piero De Risi, il giocatore che dopo Sauro, ha avuto la migliore carriera arrivando alla serie B nazionale con la Mens Sana Siena.
Piero, purtroppo, ci ha lasciato molti anni fa ancora giovane e nel pieno della sua fulgida carriera professionale e sportiva perché continuava a praticare ancora lo sport della vela.
Ricordo anche quella triste sera del 1961 quando assistendo alla trasmissione del TG delle 20 annunciarono la morte del padre, il maggiore De Risi precipitato con il suo aereo della 46^ aerobrigata in Africa mentre sullo schermo scorrevano le immagini del giovane figlio Piero che usciva dalla abitazione di Corso Italia . Ricordi emozionanti e indelebili
Per uno strano scherzo del destino: proprio in questi giorni mentre provvedevo alla schedatura di una importante libreria tecnica mi trovo tra le mani un suo volume: Progettare in qualità- Oltre a questo libro numerose sono le pubblicazioni di questo autorevolissimo Ingegnere Nucleare....
L'ultimo pensiero mi porta a quando ci allenavamo: lo ricordo nell'angolo del campo, io con le spalle al canestro che facevo muro e lui agile che si alzava in alto e centrava il canestro alle mie spalle. Dal sorriso sul suo ciuffo ribelle e dal fruscio della rete capivo che aveva ancora una volta aveva fatto centro.