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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Peppino Di Lena
LE RAGIONI DELLA VACCINAZIONE

10/9/2021 - 20:54

LE RAGIONI DELLA VACCINAZIONE
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(e dei richiami)


Chiedo scusa se, come inizio, comincio da dei concetti che ormai sono già noti a tutti.
Ma è sempre meglio andare per ordine.


Il nostro sistema immunitario è fatto da due tipi di difese.


Il primo, chiamato "immunità naturale" lo abbiamo fin dalla nascita, ed è efficacissimo nel combattere sostanze esterne dannose, ad esempio il veleno delle api o dei ragni, o altre sostanze pericolose che possono entrare attraverso ferite, o per ingestione.
Per fare un paragone con la guerra, possiamo definire questi anticorpi "soldati semplici".


Il secondo tipo di difesa, o "immunità acquisita" si forma nel nostro organismo per combattere pericoli nuovi, ad esempio un virus o un batterio.
Questi anticorpi si formano al momento, quando si presenta il pericolo, e sono specializzati nel combattere quel pericolo, e solo quello.
Possiamo chiamare questi anticorpi "squadre speciali".


Facciamo un esempio.
Se mi prendo un raffreddore, il mio organismo formerà la squadra speciale "anti-raffreddore".
Formerà cioè degli anticorpi specializzati a combattere il virus del raffreddore.


Se ho il morbillo, verrà formata la squadra "anti-morbillo", specializzata a combattere il morbillo.


La guerra finisce quando gli "anti" distruggono i virus.
Guarisco dal raffreddore quando gli anti-raffreddore hanno distrutto tutti i virus del raffreddore.
Allo stesso modo, guarisco dal morbillo quanto la squadra anti-morbillo ha sgominato tutti i virus del morbillo.


Ma a questo punto, succede una cosa strana.


La squadra anti-morbillo è ancora lì, pronta a difendermi.
E resta in servizio, per tutto il resto della mia vita.
Se mi infetto di nuovo con dei virus di morbillo, faranno poca strada, perché gli anti-morbillo li faranno secchi all'istante.
Grazie a loro, una volta che ho avuto il morbillo, non mi posso più ammalare.
La squadra speciale è sempre lì, pronta a intervenire in mia difesa.


E la squadra anti-raffreddore?
Sparita.
Dopo nemmeno 15 giorni dalla vittoria sul virus, se ne sono andati tutti. Si sono dissolti. Nel nulla.
Non mi difende più nessuno.
Se un virus del raffreddore mi entra nel naso, è finita.
Mi ammalo di nuovo.
A quel punto, si riforma la squadra speciale, sconfigge il virus, et voilà, sparisce di nuovo.
Mi posso ammalare daccapo.


Perché la squadra anti-morbillo non sparisce e resta lì, in guardia, per tutto il resto della mia vita, e quella anti-raffreddore ogni volta sparisce, e si dissolve nel niente?


Boh. Però è così, come sappiamo tutti.
Di morbillo, ci possiamo ammalare una volta soltanto.
Di raffreddore, infinite volte.


Il virus del raffreddore è un Coronavirus, come il Sars II, responsabile del Covid.
Una palla, con tante proboscidi.


Ma che mi succede, se mi ammalo di Covid?
Che gli anti-Covid spariscono pure loro.
Non subito dopo la guarigione, come gli anti-raffreddore, ma entro sei mesi - un anno.
Dopo, mi posso ammalare di nuovo.
Brutta storia, ma è così.


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E con i vaccini?
Non cambia nulla.


La vaccinazione è un modo per provocare la malattia in forma leggera, in maniera che il nostro sistema immunitario formi le "squadre speciali".
E funziona esattamente come la malattia vera e propria.
Se mi vaccino contro il morbillo, non mi potrò mai più ammalare di morbillo.
Se mi vaccino contro il raffreddore, dopo 15 giorni sono punto e accapo.


E se mi vaccino contro il Covid?
Idem, come per la malattia.
Dopo sei mesi, un anno, mi devo vaccinare di nuovo.


Ma perché, i vaccini funzionano esattamente come la malattia vera e propria, e stimolano la stessa risposta immunitaria, con la formazione di identiche squadre speciali, che durano lo stesso identico tempo?


Perché i vaccini non sono una medicina, ma sono fatti di virus.
Il vaccino contro il morbillo contiene il virus del morbillo, quello contro il vaiolo il virus del vaiolo e così via.


Quando i vaccini sono stati inventati, alla fine dell'800, erano fatti dal virus tutto intero, ma "addormentato", in maniera che non provocasse la malattia vera e propria, ma solo una forma leggera.
Sufficiente però a suscitare un segnale di allarme nel sistema immunitario, che provvedeva a formare le squadre speciali.
Si è però visto che in alcuni casi il virus si "svegliava" e provocava la malattia vera e propria.


Ora, tranne i cinesi, nessuno mette più il virus tutto intero nel vaccino.
Si è visto che bastano dei pezzi.
Nel caso del vaccino anti-Covid, si mette dentro solo la proteina "Spike".
E cosa diavolo è?
È la proteina che si trova sulle proboscidi del Coronavirus, e che il virus adopera per attaccarsi e aprire le cellule umane.
A parte questa funzione, la proteina Spike è innocua.
Si può quindi immettere nell'organismo, in maniera che il sistema immunitario impari a riconoscerla e formi le squadre "anti-Spike".
A questo punto, il gioco è fatto.
Una volta vaccinati, il nostro sistema immunitario forma le squadre anti-Spike.
Quando si presenta il virus vero e proprio, le squadre anti-Spike distruggono la proteina che porta sulle proboscidi.
A questo punto, il virus non può più entrare nelle nostre cellule, e diventa innocuo.


Tutto qui.
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Ma perché, vaccinarsi contro il Covid?


In questo anno e mezzo, 4,5 milioni di italiani hanno contratto la malattia.
Si tratta solo di quelli censiti.
Ma probabilmente molti portatori sani non si sono accorti di essere malati, e non hanno mai fatto un tampone.
Anche solo così, è il 7,5% della popolazione ha contratto il virus.
Vuol dire che prima o poi tocca a tutti.


Le corsie ospedaliere si sono riempite, reparti destinati alla cura di altre malattie sono stati riconvertiti a reparti Covid, privando di assistenza le persone sofferenti di altre patologie.
Lo stesso è avvenuto nei reparti di Terapia Intensiva.


I morti sono stati 130.000, 35.000 il primo anno, 95.000 l'inverno scorso.
Per di più, il dato è sicuramente sotto-stimato.
L'ISTAT ha calcolato la media dei morti nei 5 anni prima del Covid, e negli anni del Covid.
La differenza dà un numero superiore a 130.000, di 30-40.000 unità.
Il numero di morti reale, quindi, è di circa 160.000.


La maggior parte delle persone decedute erano persone anziane, o fragili per altre patologie.


Il vaccino protegge dalla morte il 95% dei vaccinati.
Anche dove i casi sono aumentati di parecchio, il numero di morti è rimasto basso.
Il vaccino dunque funziona, per evitare l'evolversi della malattia verso esiti fatali.


Ma riesce a contenere anche la diffusione dei contagi?
Sì. L'85% di chi si vaccina, non può contagiare gli altri, né essere contagiato.


Del 15% rimanente, il 10% ha il virus solo nelle vie aeree superiori, e solo per tre giorni.
Può contagiare per poco tempo, e con una carica virale bassa, perché il virus non ha modo di scendere nei polmoni e moltiplicarsi.


Nel 5% dei casi, il vaccino non funziona, e chi lo ha fatto non è protetto, può contagiarsi, e contagiare.


Ma il 100% delle persone non vaccinate sono senza protezione, e tutte, possono contagiare gli altri.


Se fossimo tutti vaccinati, solo il 15% di noi potrebbe contagiare gli altri. Ma solo il 15% degli altri, l'85% sarebbe comunque immune.


Il 10% di noi potrebbe contagiare, ma solo in forma lieve, e per 3 giorni soltanto.
In forma grave il 5%.


In Italia gli eventi avversi della vaccinazione seguiti da morte si contano sulle dita di una mano.
Sono tutti riconducibili al vaccino Astra-Zeneca somministrato a donne giovani.
Non ce ne sono più stati da quando quel vaccino non viene più somministrato a quella fascia della popolazione.


Ormai il 70% della popolazione over 12 è completamente vaccinato.
A parte i casi citati sopra, non è morto nessuno.


Avere ancora timore dei vaccini mi sembra una cosa razionalmente poco fondata.


Poi, chi non si vuol vaccinare, si astenga pure.
Ma non combatta questa battaglia in nome della libertà.
C'è anche la libertà degli altri, di non ammalarsi, e non morire.


Finché la vaccinazione non sarà completa ci sarà sempre un numero di persone esposte al virus.


Ma anche dopo, per un 5% della popolazione il vaccino non funzionerà.
E si tratta delle persone più fragili.


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Grazie per l'attenzione





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