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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Libri
Le emozioni letterarie di Lily.

12/9/2021 - 21:32



 Nella mia famiglia acquisita ci sono state due grandi vocazioni religiose. Dico grandi perché, anche se a loro sembrano o sembravano normali, sono state vere e quindi per me di gran valore. Certo nella mia famiglia di origine, dove Dio si è sempre aggirato da solo, senza seguito, non sarebbero lo stesso piaciute. A mio nonno non mancava certo l‘orgoglio e l‘appartenenza e per esempio alcune situazioni di presunta carità cristiana pelosa avrebbe sentenziato, lo facevano imbestialire. Non è che con una mano si dà e con tutte e due si toglie…

Ma ritornando alle due persone di sopra la prima, che proveniva da una famiglia contadina non povera e cattolica praticante, scappò di casa per farsi suora, intorno agli anni 30. I suoi genitori non volevano perché lei poteva aspirare a sposarsi, possedeva la dote. Ma lei, testarda come lo è sempre stata e di gran carattere, li mise dinanzi al fatto compiuto. E’ stata una suora atipica la Parisina, faceva le punture a tutta Pisa senza guardare l‘appartenenza … Quasi cieca fermava qualsiasi pullman per farsi portare a destinazione. Tant’è che quando è morta, una mia collega atea a cui lei curava la madre ha pianto sinceramente. Commento: non era una gonnellona come le altre. Ha fatto in tempo a conoscere mia figlia, a cui permetteva divertita di nascondersi dietro la porta per osservarla mentre si toglieva il velo, quando veniva in vacanza a “casa”. L‘altro è il sacerdote giovane, bello, benestante che ha deciso di lasciare il mondo per dedicarsi agli altri e alla sua vocazione. Lo conosco poco ma appartiene alla stessa famiglia.

Questo per introdurvi ad un libro difficile, amaro, disperato. Divisivo. Per dirvi prima di tutto che le persone anche se sembrano appartenere allo stesso cielo, non sono tutte uguali. Il libro “Song for a Raggy boy“ di Patrick Galvin, narra quella che è stata anche la sua vicenda personale in un riformatorio cattolico irlandese. L‘inferno in terra, tra soprusi fisici e psicologici, botte, sadismi. Violenze sessuali. L‘Irlanda è un paese che ha molto da farsi perdonare da questo punto di vista. Ovviamente anche noi. Perché la fede è un dono puro ma può essere insozzato facilmente da chi vi è costretto per necessità o peggio ancora per ambizione personale. E prima di questo Papa, che almeno ci prova, le persone erano spostate o coperte quando venivano a galla certe nefandezze. E’ vero che gli apparati burocratici e politici sono usi a questi metodi, non giustificati, ma chi è uomo di fede è ancora più ripugnante quando compie tali azioni. Molti di quei ragazzi abusati non hanno avuto scampo, qualcuno si è ucciso. Dio non perdonerà chi ha fatto questo con il suo nome. Non ci sarà perdono, anche se pensate o ve lo concedete. Il fatto è che San Francesco che propugnava una fede limpida e luminosa, aveva vicino anche Santa Chiara. Mi sono sempre chiesta, ma so anche la risposta, perché le donne abbiano avuto quasi sempre un ruolo servile e subalterno nella Chiesa. Potrebbero dare molto di più a tutti i livelli, di rigenerazione ma anche dal punto di vista teologico … Una donna Gesuita sarebbe un propulsore magnifico per una fede inabissata nel temporale puro.
Nota a margine: Le donne per non “parlare troppo“ e per poter avere un carattere esuberante devono possedere una certa statura. Me lo aveva fatto intravedere tanti anni fa Manuela. Non ho afferrato bene il concetto e ho preteso, senza possedere eccellenza, di parlare. Dovevo adeguarmi velocemente ad uno dei tanti ruoli femminili che mi sarebbero stati concessi senza giudizi. Come Icaro ho preteso troppo… d altronde le pari opportunità sono concesse da un certo livello ed il Medio Evo è sempre in agguato.
Corsi e ricorsi …che tu sia maledetto!

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