Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Sono Sara Ferraioli residente ad Avane.
Sono Laureata in Filosofia e Forme del sapere; da nove anni sono presidente della casa editrice MdS e da cinque dell'associazione culturale "I Glifi".
Appassionata difilosofia, psicologia e letteratura credo che la cultura sia l'unico ponte che ci possa permettere di costruire un buon tempo e una comunità solida.
Da sempre schierata a sinistra, che intendo come un’area di integrazione e accoglienza ma anche di difesa dei diritti degli strati più deboli della società.
Difesa dello stato sociale, cultura, ambiente e diritti delle donne.
La diffusione della lettura, il sostegno all’istruzione pubblica saranno i punti nei quali mi impegnerò perché, come volle scrivere Teresa Mattei nell’articolo 3 della Costituzione, la politica deve rimuovere gli ostacoli, di ordine sociale ed economico, che limitano il pieno sviluppo della persona umana.
Questo è compito della cultura ma soprattutto della politica.
Penso che alla base di una comunità ben organizzata che non lascia indietro nessuno vi sia la propria consapevolezza culturale, il senso di comunità, la conoscenza del passato e un’idea di futuro.
Chi vive a Vecchiano ha la fortuna di trovarsi in un paese ricco di storia, di tradizioni popolari, di un ambiente naturale che i pittori di fine Ottocento definivano “la campagna perfetta” per la bellezza del suo monte, per la macchia Mediterranea, per il lago e i due fiumi che l’attraversano.
Sono beni di inestimabile valore che vanno preservatiper le generazioni future e che, solo chi ha una visione di corto respiro o viziata da interessi, può mettere in contrapposizione con le imprese.
È necessario "fare cultura" e per farla bisogna rendere i nostri figli parte della comunità sin da piccoli.
Vorrei vedere la cooperazione e la condivisione delle diverse generazioni perché è solo con la conoscenza e il "realizzare" che si costruisce un nuovo senso civico.