Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Rabindranath Tagore, grande poeta scrittore indiano, verso il 1913 scrisse:
Dentro le primule gialle,
nel calice del tulipano…
Farfalle di cento colori
trovan rifugio nei fiori.
ed anche:
"La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta".
Salvatore Di Giacomo, suo coetaneo, poeta drammaturgo napoletano, nel 1906 scrisse:
Palummè, chist’è ‘nu lume,
Nun è rosa o giesummino,
E tu a fforza ccà vvicino
Te vuò mettere a vulà!
Vattenne ‘a lloco!
Vattenne, pazzarella!
Va’, palummella, e torna,
E torna a ‘st’aria
Accussì fresca e bella!
La Palomma nel dialetto napoletano è la farfalla, strano nome dato che paloma, alla spagnola, è detta la colomba, ma lo spirito partenopeo è molto aperto alle sorprese.
Argynnis Pandora e Vanessa cardui fan passarella su un ramo al tramonto. Due bellezze della nostra fauna minore, quella dei lepidotteri, ed averle trovate insieme è cosa abbastanza rara, tempo, occhio, macchina e…cu…riosità!
Rimaniamo un poco nel passato: nel 1917 Libero Bovio scrive il testo diuna delle più belle canzoni napoletane, “Reginella”, portata al massimo della notorietà da Roberto Murolo, Sergio Bruni e Massimo Ranieri e vorrei dedicare alle nostre due “sciantose e reginelle” i primi versi della poesia (che poi è un inno all’amore perduto).
Te si' fatta na vesta scullata,
nu cappiello cu 'e nastre e cu 'e rrose
stive 'mmiez'a tre o quatto sciantose
e parlave francese...è accussí?