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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
ARTURO SILVESTRI - SANDOKAN

25/9/2021 - 9:59

"Da dove vieni ?"
"Da Montescudaio"
"Io da Milano; tuo padre cosa fa ?"
"Il portiere"
"In che squadra gioca ?"
"Nessuna, è portiere del palazzo del Prof. Ercoli"
"Il mio ha giocato in nazionale !"

Così avevo conosciuto Alberto Silvestri in 5^ elementare alle Cambini di Pisa il 1° Ottobre del 1957 Il maestro Elio Giannessi aveva detto a questi due alunni alti uguale e di colore olivastro, tanto da sembrare fratelli, di posizionarsi sul banco in alto alla sua destra.
Il pomeriggio ero corso a vedere la maglia azzurra n°2 di Arturo Silvestri detto Sandokan e padre di Alberto il mio nuovo compagno di banco.
Nonostante la diversa estrazione sociale diventammo subito amici svolgendo spesso insieme i compiti da fare a casa.
All'epoca Arturo allenava il Treviso. Un cugino di Alberto giocava terzino nella Mestrina. 
Mi sembrava di sognare trovarmi nel mondo del calcio che conta così da vicino, io che avevo imparato a memoria la formazione della Nazionale italiana e che avevo cercato inutilmente, prima di trasferirmi a Pisa, dove giocava il Pisa che all'epoca era relegato nelle categorie inferiori. 


A Natale arrivò ad Alberto un completo da gioco del calcio da ragazzo regalo di Liedholm composto da maglia pantaloncini e scarpette rosso-nere. Che bellezza, mi sembrava di sognare. Arturo aveva giocato con successo ben 5 anni nel Milan del famoso trio Gre-No-Li, tanto di poter arrivare alla nazionale con 3 presenze contro Portogallo, Jugoslavia e Svizzera.
Andavamo a giocare con Alberto insieme ad altri amici sulla Piazza San Paolo a Ripa d'Arno e quando i vigili sopraggiungevano a sorpresa e ci tagliavano il pallone in due Alberto andava dal Gianfaldoni in San Martino a comprarne uno nuovo spendendo ben 300 lire
Sandokan ci accompagnò in auto (una 1100 scura se ben ricordo) a Lucca ad assistere ad una selezione dei calciatori della serie C; ricordo che per il Livorno c'erano Calza e Dal Pos.
Quando passò ad allenare il Livorno perse la promozione in B per un punto. Gli fu fatale la nebbia che fece sospendere una partita a Rimini mentre la sua squadra era in vantaggio; di due gol; la ripetizione finì in pareggio con grande delusione degli amaranto.
Le sue gesta con Cagliari, Milan  e Genoa non hanno bisogno di essere ricordate, basta pensare che nel 1965 gli fu assegnato il Seminatore d'oro come miglior allenatore italiano.


Nel 1964 il Cagliari giocava due partite in casa e due fuori di seguito e nel continente alloggiava vicino a Varese. Silvestri scoprì Gigi Riva che giocava in una piccola squadra del posto e ne comprese subito le potenzialità tanto che riuscì a farlo acquistare bruciando sul tempo altri grandi club.
Io, che avevo conosciuto i giocatori della squadra del Cagliari all'Hotel dei Cavalieri, quando vennero a giocare a Pisa in serie C (vincendo la gara) rimasi stupito dalla velocità e bravura di Congiu, l'allora ala sinistra.

Quando Alberto mi comunicò che il Cagliari aveva acquistato una forte ala sinistra io gli chiesi " Ma è più bravo di Congiu ?" Alberto mi rispose di si.

Il fiuto e l'esperienza di Sandokan avevano visto giusto.
E Gigi Riva lo ripagò con un regalo unico e indimenticabile: il giorno del suo 43°compleanno portò per la prima la sua squadra in serie A.

Era il 14 Giugno 1964. 


Ho viaggiato per lavoro a lungo in tutta la Sardegna e quando dicevo che ero di Pisa e che conoscevo Silvestri tutti mi sorridevano e lo ricordavano come un eroe dei gloriosi tempi dello stadio Amsicora.
In privato era un uomo abbastanza silenzioso ma sempre attento, gentile, generoso con tutti amato e stimato da molti Presidenti dei grandi Club ad iniziare da Boniperti. 
Si era sposato a Pisa dove aveva giocato prima e dopo la  guerra e dove poi è rimasto fino alla morte nell'Ottobre del 2002. Oltre alla moglie e ai tre figli tanti amici e le rappresentanze delle squadre dove aveva giocato o che aveva allenato erano presenti alle esequie nella chiesa del Carmine.
Termino questi miei ricordi con una dichiarazione di Gigi Riva:" Silvestri è stato il mio primo allenatore al Cagliari.

Mi accolse come un padre e tutte le sere i primi tempi cenavo con lui nel refettorio dove stavano i giovani. Con lui siamo stati promossi in serie A e da li è cominciata la grande avventura del Cagliari.

Ho un ricordo bellissimo di Silvestri e tra l'altro non potrò mai dimenticare la sua grande gioia quando lo chiamò il Milan, perché per lui che aveva giocato nel club Rossonero era il massimo poterlo allenare. Non lo sentivo da tempo, ma avevo sempre sue notizie da un comune amico. La sua scomparsa mi addolora profondamente, perché con lui se ne va una pezzo del grande Cagliari".

Foto 1 - Il Pisa S.C. nel 1947.Nella foto si riconoscono Silvestri, Chiappella, Filippelli e Loni
Foto 2 - Silvestri salutato prima del Derby:. Il giorno prima era diventato padre di due gemelli: Paola e Sandro



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