Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
DL ZAN, PERCHE’ E’ FINITA COSI’.
Sarò un vecchio pedante, ma è finita come è sempre accaduto nella storia quando prende il sopravvento una linea massimalista e va, immancabilmente per sua natura, allo scontro muro contro muro con i conservatori, che sugli scontri frontali generalmente riescono a prevalere.
Ora che, pervicacemente e contro ogni buon senso, lo scontro, che hanno voluto entrambi, lo hanno avuto si scatena la bagarre a sinistra sulle responsabilità, vere o presunte, della caduta irrimediabile del dl Zan.
Al solito il pezzo scellerato dei perdenti dà la colpa a Renzi e a Italia Viva che avrebbe votato in segreto per il non passaggio alle votazioni sul dl. Ma non attacca, se non agli immunodeficienti all’intelligenza.
Innanzitutto sono i numeri a smentire questa tesi.
Il “non passaggio” all’esame della legge è stato approvato con 23 voti di scarto. I senatori di Italia Viva partecipanti alla votazione sono stati 12. Erano assenti giustificati altri 4 senatori, compreso Renzi, che si sapeva da settimane prima della calendarizzazione odierna che oggi non sarebbe stato in Aula.
Il gruppo di Italia Viva ha votato compatto per respingere la proposta di “non passaggio” della destra. Italia Viva si è anche sempre opposta al voto segreto. Ma ammesso e non concesso che tutta Italia Viva avesse votato segretamente al contrario di quanto dichiarato, comunque la proposta della destra sarebbe passata con 11 voti di scarto. Così come se i 4 assenti giustificati fossero stati presenti e anche loro si fossero prestati al gioco di dichiarare una cosa e votarne un’altra, la destra avrebbe comunque prevalso con uno scarto di 7 voti. Più che sufficienti per affossare la legge, dato che nel giugno scorso, al contrario, il “non passaggio” proposto anche allora dalla destra era stato bocciato con 1 solo voto di scarto.
In ogni caso i senatori assenti giustificati non vengono conteggiati per determinare il numero di maggioranza in una votazione. Questo per gli sciacalli ignoranti sull’assenza di Renzi.
In Senato e nelle redazioni online dei giornali nazionali circolano già una decina di nomi, tra PD e M5S, alcuni dei quali noti da tempo per la loro contrarietà.
Da tempo Renzi aveva avvertito che, a differenza della Camera, il dl non aveva la maggioranza in Senato per via di un nutrito gruppo di contrari tra le fila del PD e soprattutto del M5S che, al voto segreto, si sarebbero schierati con la destra. Che, tuttavia, a destra c’era un nutrito gruppo di senatori moderati che, con poche correzioni agli articoli che forzavano gli aspetti ideologici del provvedimento, lasciando inalterati quelli di difesa e punitivi degli atti di violenza e discriminatori, la legge avrebbe potuto avere una maggioranza ampia e sicura. Per questo occorreva cercare un accordo allora.
Su Renzi si è preferito scaricare ogni contumelia, negando quei numeri e facendo credere che non ci fossero defezioni nel PD e nel M5S, che l’unico problema era Renzi e la sua smania di compiacere la destra. Che se Italia Viva avesse votato compatta la legge sarebbe passata. Sapevano che non era così, e i primi ad essere stati ingannati sono stati proprio i loro sostenitori più irriducibili alla ragione.
Hanno preferito rinviare a ottobre, per non sputtanarsi in campagna elettorale, e solo due giorni fa, su invito di Letta, hanno provato, senza alcuna convinzione e tra grandi mal di pancia, a chiedere alla destra di trattare. In un clima di debolezza, dato che ormai avevano capito tutti dove stavano i veri franchi tiratori, e di rivincita della destra dopo il pessimo risultato elettorale. Troppo tardi.
Cosa pensavano? Che la destra gli avrebbe regalato il risultato? A parti invertite cosa avrebbero regalato alla destra? Se decidi di andare al muro contro muro devi sapere almeno fare i conti.
Ma l’ala oltranzista, sapendo della sicura sconfitta, ha deciso di perdere raccontando la frottola che sarebbe stato meglio così che accettare un compromesso al ribasso, che piace tanto agli incapaci, e che, come al solito, la colpa è di Renzi. Detto fatto, non volevano più una legge di civiltà, ma sparare a pallettoni contro il leader di Italia Viva, che solo quel mestiere sanno fare, stavolta alla faccia del popolo LGBT.
Questo per la facciata e per i gonzi che credono alle loro balle. Infatti la resa dei conti nel fronte PD – M5S e LeU è già cominciata con la richiesta della senatrice PD Fedeli, che chi tra loro ha guidato quella condotta scellerata si dimetta.
Oltretutto hanno agito in modo contrario alle indicazioni di Letta, comunque tardive, a dimostrazione del fatto di essere una comitiva bene assortita di conservatori e massimalisti senza meta.
In ogni caso, al dunque, nessuno che sappia esercitare un minimo di intelligenza politica là sotto.